Leo DiCaprio ha comprato un'isola in Cile per favorire la biodiversità. Tutte le sue cause

Spettacolo
Giuditta Avellina

Giuditta Avellina

L'attore ha annunciato tramite i suoi canali social l’acquisto dell’isola di Guafo, situata nell’arcipelago di Chiloé, Cile, attraverso la sua fondazione Re:wild, in collaborazione con la Rothschild Foundation. Ma non è l'unica azione del genere che ha compiuto nella sua vita

Leonardo DiCaprio non smette di sorprendere, ma niente film o performance da Oscar stavolta. Piuttosto un gesto concreto di tutela ambientale: l’acquisto dell’isola di Guafo, al largo della costa meridionale del Cile. Un luogo remoto, ricoperto da fitte foreste e lambito dalle acque fredde dell’Oceano Pacifico, dove vivono pinguini, leoni marini, lontre e berte grigie in una delle ultime aree selvagge intatte del pianeta. DiCaprio, insieme alla sua organizzazione Re:wild e alla Rothschild Foundation, ha acquistato l’intera isola – circa 200 chilometri quadrati – per impedirne lo sfruttamento industriale e restituirla alla natura. "L'insostituibile Isola di Guafo in Cile è ora protetta dall'estrazione del carbone, dal disboscamento e da altre industrie distruttive", ha scritto sui social l'attore. Il prossimo passo sarà "donare la proprietà al governo cileno per convertirla in un Parco Nazionale, garantendo così la conservazione di questo luogo vitale per le generazioni future". Non è un semplice gesto filantropico, dunque, ma un tassello di un disegno più grande, insomma. Tra le righe: la natura non va solo osservata o raccontata, va difesa con mezzi concreti, anche attraverso azioni di acquisizione e restituzione, insomma.

La Leonardo DiCaprio Foundation: venticinque anni di azioni concrete

Ma l'impegno di DiCaprio a supporto di cause benefiche non è notizia nuova. Basti pensare alla sua più importante e concreta azione benefica: fondata nel 1998, la Leonardo DiCaprio Foundation (LDF) rappresenta uno dei pilastri della filantropia ambientale contemporanea. Con oltre 100 milioni di dollari erogati e più di 200 progetti sostenuti in più di 50 Paesi, la fondazione opera su diversi fronti, dalla protezione delle foreste pluviali alla tutela degli oceani, passando per la conservazione della fauna selvatica. Ma c'è di più. La LDF lavora spesso in collaborazione con grandi organizzazioni internazionali come WWF, National Geographic e la Jane Goodall Institute, sostenendo iniziative volte a preservare gli habitat naturali e a combattere la crisi climatica attraverso un approccio integrato e scientificamente fondato.

La protezione delle specie a rischio: l’impegno per le tigri e non solo

Leonardo DiCaprio si è impegnato per anni nella tutela delle specie minacciate, con particolare attenzione alle tigri asiatiche, simbolo di biodiversità e fragilità. Attraverso la LDF e collaborazioni con WWF, ha supportato progetti volti a preservare l’habitat delle tigri in Asia, ma non solo.  Altre emergenze ambientali, come i devastanti incendi in Amazzonia e Australia, hanno visto DiCaprio attivarsi prontamente, erogando fondi significativi attraverso la Earth Alliance per aiutare le organizzazioni locali e internazionali impegnate sul campo.

Dai documentari alle campagne globali: la narrazione come arma di cambiamento

Il cinema è stato per DiCaprio uno strumento potente per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide ambientali. Before the Flood (2016), documentario prodotto e narrato dallo stesso attore, ha portato milioni di spettatori in un viaggio attraverso le evidenze del cambiamento climatico, dagli sconvolgimenti degli ecosistemi polari alle crisi sociali connesse. Altri documentari, come Cowspiracy (2014) e Ice on Fire (2019), hanno amplificato i messaggi della sua battaglia, mentre temi analoghi sono stati trattati da opere indipendenti come Seaspiracy, sebbene senza il coinvolgimento diretto di DiCaprio nella produzione.

Il discorso alle Nazioni Unite: una chiamata urgente all’azione climatica

Nel settembre 2016, Leonardo DiCaprio ha preso la parola al Summit sul Clima delle Nazioni Unite a New York, in un discorso che ha segnato un momento cruciale del suo impegno pubblico. Con tono appassionato e dati alla mano, ha esortato i leader mondiali a riconoscere l’urgenza della crisi climatica e a mettere in atto politiche ambiziose per ridurre le emissioni di gas serra. “Il cambiamento climatico non è una teoria, è un fatto”, ha detto, sottolineando come la scienza sia chiara e inoppugnabile. Il suo intervento, trasmesso in tutto il mondo, ha contribuito a portare il tema ambientale al centro dell’agenda politica globale, rafforzando la sua immagine di attivista determinato e influente.

Investimenti sostenibili: un modello di economia green

Leonardo DiCaprio ha scelto di mettere anche il proprio patrimonio al servizio della sostenibilità, investendo in aziende che propongono alternative innovative. Tra queste, Beyond Meat e Aleph Farms rappresentano un cambiamento radicale nel modo di produrre alimenti proteici, puntando a ridurre l’impatto ambientale della zootecnia tradizionale. Inoltre, ha sostenuto Diamond Foundry, che produce diamanti sintetici, e Kingo, azienda che porta energia solare nelle comunità isolate, evidenziando un impegno che abbraccia tecnologia e responsabilità sociale.

Earth Alliance: unire forze per salvare il pianeta

Nel 2019, DiCaprio ha co-fondato Earth Alliance insieme a Laurene Powell Jobs e Brian Sheth, creando una piattaforma che unisce fondi, visibilità e competenze per affrontare in modo sistemico le sfide ambientali globali. Questa coalizione sostiene progetti di riforestazione, protezione degli oceani e tutela delle popolazioni indigene, valorizzando la sinergia tra attivismo, scienza e diplomazia. Inoltre nel 2014, Leonardo DiCaprio è stato nominato Messaggero di Pace per il Clima dalle Nazioni Unite, riconoscimento che testimonia la serietà e l’influenza del suo impegno. Da allora, ha partecipato attivamente ai vertici internazionali sul clima, promuovendo un dialogo tra scienziati, politici e cittadini, sempre con la convinzione che la crisi ambientale richieda risposte globali, rapide e coordinate. Insomma, da Titanic a Don’t Look Up, passando per The Revenant, l'attore ha saputo conquistare il grande pubblico con interpretazioni intense e premiate, ma è fuori dal set che il suo ruolo assume una dimensione ancora più significativa.Ha trasformato la sua celebrità in una piattaforma globale per difendere il pianeta, dimostrando che arte e impegno civile possono andare di pari passo. Un esempio raro di come il cinema possa non solo raccontare storie, ma anche, soprattutto, contribuire a salvare il nostro futuro.

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