Ghali sul Referendum per la Cittadinanza: "Non solo documento, ma questione di rispetto"
SpettacoloIl cantautore italiano di origini tunisine ha lanciato un appello agli italiani per andare a votare l'8 e il 9 giugno il "sì" che potrebbe ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana. Lui stesso l'aveva ottenuta solo all'età di 18 anni
“Questo referendum non è una cosa da ignorare. Si parla di diritti, di lavoro, di cittadinanza e di cosa vuol dire davvero far parte di un Paese”. In un post Instagram, Ghali, cantautore italiano di origini tunisine, ha lanciato un appello per ricordare agli italiani di andare a votare al referendum dell’8 e 9 giugno. “C’è chi nasce qui, vive qui da anni, lavora, paga le tasse, cresce figli, parla italiano, si sente italiano a tutti gli effetti e non è riconosciuto come cittadino. Con un sì chiediamo che bastino 5 anni di vita qui, non 10, per essere parte di questo Paese”. Lui stesso, nato a Milano nel 1993 e cresciuto tra via Padova e Baggio, è diventato cittadino italiano solo all’età di 18 anni. Sua madre, fuggita giovanissima dalla Tunisia, ha ottenuto la cittadinanza soltanto quando l’ha avuta lui.
"COSTRUIRE IL CAMBIAMENTO"
“La cittadinanza non può essere solo un documento. È una questione di rispetto del tempo che abbiamo da viverci, e di dignità”, ha proseguito Ghali, sostenitore del "sì" che potrebbe ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni. “L’8 e il 9 giugno si vota, e se non lo fa almeno il 50% degli elettori, tutto questo non vale niente. Il referendum cade. Non basta essere d’accordo: serve esserci”, ha ricordato. “Mentre aspettiamo che cessino le ingiustizie in altre parti del mondo, proviamo qui a costruire il cambiamento, insieme”.
