Luca Marinelli ospite a Stories, stasera alle ore 21 su Sky Tg24 

Spettacolo

Protagonista della serie Sky Original “M-Il figlio del secolo”, in cui interpreta Benito Mussolini, l’attore si racconta al vicedirettore Omar Schillaci nella nuova puntata del ciclo di interviste ai protagonisti dello spettacolo

È Luca Marinelli il protagonista della nuova puntata di Stories, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Paolo Bonfadini, l’attore si racconta in “Luca Marinelli – Davanti alla storia”. In onda martedì 7 gennaio alle 21:00 su Sky TG24venerdì 10 gennaio alle 20:20 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand

Dalla fiction alla storia: Marinelli e il peso di interpretare Mussolini

È in arrivo dal 10 gennaio 2025, in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, ‘M – Il figlio del secolo’, la serie, tratta dal romanzo di Antonio Scurati e diretta da Joe Wright, con la sceneggiatura di Stefano Bises e Davide Serino, che racconta l’ascesa al potere di Benito Mussolini con Luca Marinelli nei panni del dittatore: “Devo dire che il momento in cui mi sono visto nei panni di Mussolini è stato abbastanza impressionante. Eravamo tutti di fronte a questo specchio, reparto trucco, capelli, costume, ed è stato un momento molto forte” -aggiungendo poi- “Pensavo di conoscere la storia ma mi sono trovato di fronte alla mia ignoranza, perché non sapevo veramente tutto. Penso che sia importante proprio questo nella serie, il fatto di essere messi davanti alla propria ignoranza per riconoscerla e colmarla”. A proposito dell’interpretazione l’attore sostiene che è stato come prendersi una parte di responsabilità: “Si, responsabilità rispetto a un messaggio di antifascismo, e quindi del mio fare i conti con la storia, cosa che secondo me, noi come Paese, non abbiamo veramente fatto, e quindi ho sentito che questo progetto era per me molto importante”. Prima di accettare il ruolo, Marinelli racconta inoltre di essersi confrontato con la nonna: “È una figura molto importante per me, soprattutto per avermi fatto crescere con dei valori antifascisti. La presi alla lontana dicendo ‘stanno per fare una serie su Mussolini’ e lei disse ‘E tu chi fai?’ E io le risposi ‘lui’. Ci furono cinque secondi di silenzio, poi arrivò un fatidico ‘e perché?’  Per me fu pesantissimo perché sapevo il motivo, però in quel momento mi sembrava che non valesse nulla di fronte a mia nonna. Poi ricordo quando a Cinecittà mi fecero il regalo di avere una proiezione privata per me e la mia famiglia e che alla fine di quella proiezione mia nonna mi disse ‘hai fatto bene’. Mi tolse un peso gigantesco”.

Approfondimento

Stories, "Giovanni Veronesi - Cinema, amore e fantasia". VIDEO

Dalla timidezza al mestiere d'attore

La storia di Luca Marinelli inizia a Roma, con un destino segnato dal cinema, nonostante nei primi anni abbia incontrato parecchie difficoltà nel trovare la sua strada. Soprattutto a scuola, un periodo della sua vita tutt’altro che semplice: “Non ero un grande studioso, sono stato bocciato due volte. La scuola è stato un periodo particolare, diciamo che poi la mia strada penso di averla trovata piano piano dopo. Comunque, essere bocciato non è una cosa bella, per nulla, è una cosa che quasi vieterei, perché, secondo me, c'è una sorta di corresponsabilità. Non è solo il ragazzo che non va bene, forse anche chi insegna, la scuola, l'ambiente. Però posso dire che ero un ragazzo curioso come tanti, che forse andava semplicemente stimolato”. Decisamente migliore l’esperienza all’Accademia nazionale di arte drammatica dove ha avuto la fortuna di formarsi come attore, sotto lo sguardo attento di maestri come Anna Marchesini, che ricorda ancora con grande affetto. “Noi abbiamo avuto l'immensa fortuna di incontrarla in Accademia, perché con lei abbiamo fatto due o tre mesi di recitazione, io mi ricordo qualsiasi cosa lei abbia detto e la sua passione. Ognuno di noi doveva scrivere un monologo su sé stesso, era bellissimo, partendo dal proprio documento d'identità, e tirò fuori da noi delle cose bellissime, è una donna e un'artista meravigliosa”. L’esordio al cinema arriva nel 2010 con ‘La solitudine dei numeri primi’, film di Saverio Costanzo: “Dei provini ricordo che purtroppo non ero riuscito a leggere il libro, feci questi provini però mi sentivo veramente di non aver fatto un bel lavoro; così scrissi una mail alla casting director, in cui le dissi ‘ti prego devo fare un altro provino, devo tornare perché non l’ho fatto bene’. Non so se quel messaggio arrivò mai, perché nessuno mi ha mai parlato di questa cosa. Fatto sta che mi richiamarono e andai lì avendo letto il libro, quindi con molte più informazioni, e da lì cominciarono una serie di provini, tanti provini dove incontrai molte persone”. Agli albori della carriera c’è stata anche un importante parentesi teatrale, che l’ha costretto a confrontarsi con la sua timidezza, ma “ho fatto il mio ultimo spettacolo nel 2012 e non ho mai più messo piede su un palcoscenico, solo una volta dove ho fatto una lettura in un festival l'anno scorso. Sono passati, quindi, 12 anni e io ho lavorato nel frattempo, sono sul set, sfido la mia timidezza, ma essere lì davanti a 300 persone e dover semplicemente leggere… ho avuto paura che mi venisse un infarto, non avevo mai sentito il cuore battere così forte. Ora, mi sto lentamente riavvicinando”. Tra i più grandi successi nella sua filmografia, ‘Non essere cattivo’ di Claudio Caligari, un film vivo, intenso e commuovente, purtroppo ultima opera del regista che morì prima di poter vedere completato un lavoro che vedrà la luce solo grazie al grande supporto di Valerio Mastandrea. “Poter lavorare in un film di Claudio Caligari è stata un'esperienza meravigliosa, qualcosa che a livello umano ed artistico mi ha regalato proprio tantissimo. È stato un vissuto d'amore totale, dal rapporto tra Valerio e Claudio al vedere poi come tutto questo ci abbia regalato amore e amicizie”. In ‘Non essere cattivo’ Marinelli recita al fianco di un suo grande amico, Alessandro Borghi: “C'era un provino dove ci siamo presentati assieme, per ‘Non essere cattivo’ e poi dopo basta, cioè dopo noi siamo diventati profondamente amici, ma non ci siamo più incontrati sul set, solo nella vita diciamo di tutti i giorni fuori dai set, fino alle ‘Otto montagne’”. Non solo attore, Luca Marinelli è anche uno dei fondatori del cinema più piccolo d’Italia ‘U Cinemittu’ a Longone Sabino, in provincia di Rieti: “Questo progetto nasce dall'esigenza di non voler vedere questo paese sparire, un paese al quale io sono profondamente legato ed ora ci vivono solamente 50 persone. Un giorno allora mi è venuta questa idea, ho trovato un gruppo di persone folli, che mi hanno voluto seguire e che hanno creato un'associazione che si chiama ‘Biblioteca Verde’. Abbiamo cominciato lentamente ma adesso è un posto che va”. Negli ultimi dieci anni, sono tantissimi i personaggi iconici rappresentati da Marinelli tra cui Martin Eden, Diabolik, Mussolini, Fabrizio De André o lo Zingaro, l’epico villain in ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’ di Gabriele Mainetti, un altro incredibile successo di pubblico, di critica, ma quando gli viene chiesto quale sia il suo supereroe preferito, “direi Indiana Jones, anche se non è un supereroe, è un super archeologo che fa delle cose un po' folli. Di lui mi piaceva tutto, qualsiasi cosa, tutti i film, in assoluto tutto. Sono sempre stato un fan dell'archeologia, da bambino, mi ha sempre affascinato questo rapporto un po' con il passato, con l'immaginare le storie e non sentirle lontane da noi” ha concluso.

Approfondimento

Stories, "Ferzan Özpetek – Vite condivise". VIDEO

STORIES: “LUCA MARINELLI – DAVANTI ALLA STORIA” IN ONDA MARTEDÌ 7 GENNAIO ALLE 21:00 SU SKY TG24 (CANALI 100 E 500 DI SKY E CANALE 50 DEL DTT), VENERDÌ 10 GENNAIO ALLE 20:20 SU SKY ARTE E DISPONIBILE ON DEMAND E SU SKYTG24.IT

Spettacolo: Per te