Ilaria D'Amico rivela: Gigi Buffon mi ha fatto 3-4 proposte di matrimonio
SpettacoloUna è arrivata con un SMS da Parigi alle cinque e mezza del mattino, mentre quella ufficiale davanti al caminetto con canzoni romantiche in sottofondo. Ospiti di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, la giornalista sportiva e il portiere, che dopo dieci anni insieme si sono sposati lo scorso settembre, hanno raccontato i retroscena della loro storia d'amore
“Dopo 10 anni, ci ha pensato di farmi bene la proposta di matrimonio. Perché una volta mi ha chiesto di sposarmi con un SMS da Parigi. Giocava nel Paris Saint-Germain e una mattina, alle cinque e trenta – immaginando io che si fosse appena svegliato, ma chi può saperlo – mi scrive: “Ma io e te non ci sposiamo?”. Ma è una proposta di matrimonio? Io ci sono rimasta”. Ilaria D’Amico, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa il 24 novembre insieme al marito Gigi Buffon, ha raccontato i retroscena della loro storia d’amore che dura da dieci anni. Lo scorso 28 settembre, la giornalista sportiva e l’ex portiere della Nazionale si sono sposati in Toscana, ma le tappe verso le nozze sono state costellate da una serie di “proposte seriali” arrivate quasi “ogni febbraio”, ha scherzato Buffon. Quella ufficiale, invece, è arrivata in un’altra occasione. “Mi ricordo, perché tra noi succedono sempre tante cose goffe. Ero in un periodo difficile della mia vita, in cui facevo avanti e indietro tra Milano, Roma e Parma”, ha raccontato D’Amico. “Mi fermo con lui a Parma un lunedì, senza figli. Trovo il caminetto acceso a casa e una canzone in sottofondo. Mi siedo sul divano e lui mi si accascia, mi prende una mano, mi guarda con un’aria talmente pieno di dolore che mi sono preoccupata, ho pensato: “Mi deve dire una cosa brutta”. Lui mi fa la proposta, mi sono sciolta, ho subito detto sì, perché era una proposta romantica fatta dal vivo”.
CALCIO GALEOTTO
D’Amico e Buffon si sono incontrati per la prima volta grazie al calcio, una passione che condividono. “Ci conoscevamo da tempo, frequentando lo stesso mondo, però quella volta lì, diciamo, nella serata del gol-non-gol di Milan-Juve, lei mi intervistò e a bruciapelo mi chiese: “Buffon, ma se lei se ne fosse accorto, avrebbe denunciato la cosa?””, ha raccontato il portiere, che ha ricordato la rete segnata il 25 febbraio 2012 dal rossonero Muntari ma non concessa dall’arbitro. “Assolutamente no, ho risposto. Non me ne sono accorto ed è la verità, perché sfido chiunque nel giro di mezzo secondo a dire la palla dov’è, se entra o altro. Io ero in terra, non ero in piedi. Dunque, ho detto la verità. Non me ne sono accorto, ma anche un’altra verità: non avrei detto nulla. Apriti cielo, non lo avessi mai fatto”, ha proseguito il portiere, che ha concluso l’aneddoto con una battuta: “A distanza di anni ci si può anche scherzare. Ancora oggi Adriano Galliani mi chiede se fosse gol o meno e io gli rispondo: “Ci assomigliava molto, ma alla fine non lo era”. E lui ride come un matto”.