In tv con la seconda stagione de “Il Patriarca” e in libreria con “Ma non dovevate anda' a Londra?”, un libro di formazione che alterna ricordi, infanzia e tanta vita…la stessa che l’attore, conduttore e regista racconta al vicedirettore Omar Schillaci nella prossima puntata del ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo
È Claudio Amendola il protagonista della nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Roberto Contatti, l’attore, conduttore e regista si racconta in “Claudio Amendola – In viaggio con mamma”. In onda sabato 23 novembre alle 18:10 su Sky TG24, sabato 30 novembre alle 13:30 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand.
"Il racconto di un meraviglioso viaggio tragicomico"
Non solo attore e regista, ma anche scrittore con il suo nuovo libro ‘Ma non dovevate andà a Londra? – Un viaggio nella mia vita’: “È il racconto di un meraviglioso viaggio tragicomico fatto nel 1974 con mia mamma, mio fratello e l’allora compagno di mia madre. Fu un viaggio alla scoperta dei paesi comunisti dell’est Europa. Mia mamma era una fervente comunista, con il sogno che chilometro dopo chilometro ha cominciato ad infrangersi fino tramutarsi in una presa di coscienza molto dolorosa. Questo viaggio è lo spunto per raccontare tante altre tappe della mia vita, ma soprattutto per dire un enorme grazie a mia madre, cercare di scriverle una lettera d’amore particolare non a penna ma con i fogli di un libro; anche però per ripescare tanti momenti della mia vita, sia come ragazzino, ragazzo, giovane uomo, gli esordi alla carriera, le emozioni del lavoro, ma anche una riflessione su cosa per me ha voluto dire la mia formazione politica sin da bambino”.
Dall’infanzia alla vocazione per la recitazione, all’esordio come regista
Tra le novità da venerdì 15 novembre, in onda su Canale 5, la seconda stagione de Il Patriarca. Attore e regista della serie, Claudio Amendola, spiega: “Raccontiamo la storia di un uomo abituato a vincere, di un uomo forte, di un Patriarca, che nella prima scena della prima stagione scopre di avere quella terribile malattia che è l'Alzheimer. La scommessa che mi ha fatto accettare ‘Il Patriarca’ era proprio quest'uomo che non conosceva debolezze di fronte alla fragilità. Fondamentale un grandissimo tradimento che Nemo (Il Patriarca) subisce, forse da una delle persone più care, il suo figlioccio, che invece si rivela essere anche l'assassino di suo figlio. Quindi non ci siamo fatti mancare nulla. E lasciamo i nostri protagonisti con tantissime porte aperte, ma soprattutto con il passato che cerca vendetta, che è rappresentato dal personaggio di Raoul, suo fedele amico nei primissimi anni di carriera criminale, poi allontanato da Nemo. E lo sbaglio fondamentale di Nemo, se sbaglio si può chiamare, è quello di non averlo ucciso all'epoca”. E poi ancora, nella lunga intervista, i racconti, l’infanzia, la vocazione per la recitazione, ‘Mery per sempre’, ‘I mitici - Colpo gobbo a Milano’, l’esordio come regista, la sua dipendenza e le debolezze.