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Viva la danza, lo spettacolo di Roberto Bolle in prima serata

Spettacolo
©Andrej Uspenski

Il 29 aprile, in occasione della Giornata internazionale della danza, andrà in onda su Rai 1 il nuovo show dell'Étoile. Ricco di star del mondo tersicoreo e non solo: da Timofej Andrijashenko e Nicoletta Manni a Elodie. Bolle su Repubblica: "Si spera che questa serata sia segnale di una maggior consapevolezza del valore della danza e del tentativo di fare qualcosa di concreto per questa arte"

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Roberto Bolle è pronto a tornare in tv con uno spettacolo che andrà in onda in prima serata su Rai 1 il 29 aprile, in occasione della Giornata Internazionale della Danza. L'evento, sostenuto dal Ministero della Cultura e ideato dallo stesso Bolle, si chiama Viva la Danza, ed è prodotto da Rai Direzione Intrattenimento in collaborazione con Ballandi e Artedanza srl. Una grande festa di tutti i generi di ballo, realizzato al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino di Firenze.

Le star

A realizzare il format è l'Étoile, che dal suo Roberto Bolle and Friends mutua la struttura e il cast composto dai più grandi interpreti internazionali del mondo della danza: da Melissa Hamilton a Daniil Simkin, dall’Étoile del Teatro alla Scala Nicoletta Manni a Tatiana Melnik, da Timofej Andrijashenko a Virna Toppi, Toon Lobach, Fumi Kaneko proseguendo con il giovane talento italiano in forze al Royal Ballet di Londra, Marco Masciari, a William Bracewell fino ad Aterballetto, alla MM Contemporary Dance Company e agli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Confermata anche l’alternanza di pezzi provenienti dal repertorio più classico mescolato a quello più contemporaneo, con spazio a ogni tipo di danza, dall’hip hop allo swing, dal latinoamericano al tip tap.

IL DIETRO LE QUINTE PER INCONTRARE GLI ARTISTI

Il racconto si arricchisce poi di molti filoni narrativi intrecciati che rendono lo show una celebrazione allegra e sorprendente: c’è il dietro le quinte dove non solo si incontreranno gli artisti un attimo prima dell’esibizione, ma dove si intrecciano anche racconti e storie di danza e di vita e i meccanismi del teatro e i suoi “abitanti”, un piccolo mondo magico con le sue regole. Allo sguardo frontale della televisione si aggiunge quello più intimo e insieme sregolato dell’occhio di una telecamera destinata a fare riprese per un documentario e quindi impegnata a catturare lo spirito della danza nella sua massima espressione, che ci fa entrare in un mondo fantastico, poetico e insieme divertente e fuori dagli schemi.

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GLI ALTRI ARTISTI COINVOLTI

Per realizzare questo impianto così articolato, oltre ai grandi danzatori, Bolle ha chiamato in aiuto alcuni artisti del mondo della musica, del cinema e della televisione cui ha affidato parti del racconto. C’è Katia Follesa, direttrice di scena tuttofare che controlla, comanda, consiglia e, alla bisogna, si adopera in ogni mestiere perché lo spettacolo possa sempre e comunque continuare, con maestria e tanta, tanta ironia. Ci sono i due conduttori del documentario, Fabrizio Biggio e Valentina Romani, che, condotti per mano dallo stesso Roberto Bolle, entrano nella pancia del Teatro e da un punto di vista privilegiato, sul palco, nei camerini, nelle sale prova, osservano, imparano, scoprono il magico mondo della danza, emozionandosi insieme con il pubblico. C’è Francesco Pannofino una sorta di “Fantasma dell’Opera” che respira con il teatro e ne racconta i pensieri più profondi. E infine c’è un duetto con una delle artiste più apprezzate del panorama musicale contemporaneo: Elodie. È con la sua musica, sensuale ed energetica al contempo che si misura la apollinea danza di Roberto Bolle per un incontro straordinario.

Sul palco anche i bimbi del Coro delle Voci Bianche del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino il cui canto viene accompagnato da una coreografia originale di Roberto Bolle e il compositore e violinista Alessandro Quarta.

LA SIGLA DI TAKETO GOHARA

La sigla originale, prodotta da Taketo Gohara appositamente per il programma, è We are dancers at Heart (Taketo Gohara/Mirko Maria Matera/Stefano Nanni/Niccolò Fornabaio), un brano pop che diventa immediatamente inno ed esortazione per tutti ad unirsi alla festa della danza interpretato da “Les Pointes”. Sulle note di questo pezzo, immagini straordinarie di Roberto Bolle che dal tetto del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino danza all’unisono con i ragazzi delle scuole di danza di Napoli, riuniti a Castel Sant'Elmo con una veduta mozzafiato sul golfo e quelli delle scuole di Milano che danzano sulla parte più alta del simbolo della città, il Duomo, evento eccezionale possibile grazie alla collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo. Tutti, rigorosamente vestiti di bianco. Immagini che rimbalzano da un punto all’altro del Paese a simboleggiare quanto amore ci sia in Italia per l’arte della danza.

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NEL PUBBLICO GLI ALLIEVI DELLE SCUOLE DI DANZA

Anche quest’anno il pubblico presente in sala sarà composto per lo più da giovani allievi delle scuole di danza di tutta Italia – riunito con la collaborazione di AssoDanza Italia, la principale associazione che tutela e rappresenta le scuole di danza, gli insegnanti e gli operatori del settore dello spettacolo che si riconoscono nella Formazione Coreutica di Base. Un’entusiasta rappresentanza di quel meraviglioso popolo della danza che ogni anno si raccoglie, tutto vestito di bianco, in piazza del Duomo, per la lezione alla sbarra “più numerosa della storia” di OnDance, guidati dallo stesso Roberto Bolle per lanciare un messaggio d’amore a questa arte che ha travalicato i confini nazionali. Una serata speciale, solenne e divertente insieme, per celebrare una delle arti più amate del nostro Paese e che proprio qui affonda le sue radici.

Le parole di Roberto Bolle

Per presentare il programma, Roberto Bolle ha scritto un intervento pubblicato il 27 aprile su Repubblica, rinnovando il grido d'allarme già lanciato in parlamento: "Negli ultimi anni abbiamo assistito a un impoverimento artistico e culturale nel nostro Paese - ha scritto -. Impotenti abbiamo preso atto della chiusura di molti corpi di ballo, uno dopo l’altro, fino a quando ne sono rimasti solo 4: Milano, Roma, Napoli e Palermo, a fronte di 14 Fondazioni lirico sinfoniche". Bolle non usa mezzi termini nel definire tutto questo "uno scempio" e indica come "questa serata che è stata voluta e sostenuta dal ministero diventa ancora più importante, perché si spera sia segnale di una maggior consapevolezza del valore della danza e del tentativo di fare qualcosa di concreto per questa arte così importante da un punto di vista artistico e culturale perché fa parte della tradizione del nostro Paese, della cultura italiana".