Prima della Scala, il racconto del dietro le quinte del Don Carlo. VIDEO

Spettacolo
Chiara Ribichini

Chiara Ribichini

@Brescia-Amisano

Siamo stati nel backstage dell’opera di Giuseppe Verdi, con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Lluís Pasqual, che inaugurerà la stagione della Scala il prossimo 7 dicembre. Abbiamo visto in anteprima costumi e scene e vissuto quei momenti di trepidazione e frenesia che precedono uno spettacolo evento

Gorgiere, pizzi, tessuti damascati, parrucche realizzate interamente a mano con capelli veri. Tanto nero e tanto oro, colori simbolo di eleganza, ricchezza, potere. Siamo dietro le quinte del Don Carlo, l’opera di Giuseppe Verdi che inaugurerà la stagione della Scala con la direzione d’orchestra di Riccardo Chailly e la regia di Lluís Pasqual e con un cast stellare che conta su artisti come Anna Netrebko, Luca Salsi, Francesco Meli e Michele Pertusi.

I costumi

Patrizia D’Anzuoni, responsabile del reparto vestizione del Teatro alla Scala, ci porta nel camerino di Anna Netrebko, diva assoluta dell’opera che interpreta il ruolo di Elisabetta di Valois e ci mostra due degli abiti che indosserà: uno dorato, per la scena dell’incoronazione, corredato da una gorgiera e da gioielli creati appositamente per lei; l’altro nero per il primo atto, con pizzi e ricambi in vista e un’ampia sottogonna. Sono costumi che riportano all’epoca in cui è ambientata l’opera, alla seconda metà del ‘500, come spiega la costumista Francia Squarciapino (premio Oscar per Cyrano De Bergerac, ndr) con dei dettagli moderni. “Ci sono dei ricami di alta moda” sottolinea. “L’obiettivo è dare il senso del fasto della corte ma anche del clero”.

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La scenografia

Entriamo nel retropalco e notiamo subito l’elemento chiave della scenografia: una grande torre di alabastro. 
“L’opera è piena di grandi scene di massa ma anche di momenti più intimi, per questo abbiamo immaginato un cilindro di alabastro centrale che quando si apre può rivelare diversi elementi, come questo altare dorato su cui ora siamo seduti”, ci spiega lo scenografo Daniel Bianco. “La grande torre di alabastro è inquadrata in un sistema di cancellate che anch’esse ricorrono nell’architettura religiosa quanto in quella civile. La scena permette di ritagliare nei grandi spazi del palcoscenico i numerosi momenti di intimità e di isolamento che punteggiano la tragedia”.

Dietro le quinte

Nel retropalco notiamo tanti elementi di scena come corazze, lanterne, cinture, campane. In sala trucco incontriamo i tre protagonisti: Francesco Meli (Don Carlo) e Luca Salsi (Marchese di Posa), una coppia abituata ormai alle inaugurazioni della Scala, e Michele Pertusi (Filippo II) che è invece alla sua prima Prima nonostante i 40 anni di carriera alle spalle.
Dalla buca arriva il suono dei primi orchestrali che prendono posizione per le ultime prove prima del grande evento. Nei camerini i cantanti scaldano la voce. Sentiamo Anna Netrebko, vera star e protagonista di tante Prime al Teatro alla Scala. Il coro e le comparse iniziano a disporsi dietro le quinte. Ci sono tutta la frenesia e trepidazione degli ultimi preparativi. Poi il silenzio, in attesa che si apra il sipario.

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