"Non Ci Resta che il Crimine", il cast della serie tv Sky si racconta. VIDEO

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Come è nata l'idea del primo film della trilogia cinematografica che adesso è diventato una serie Sky Original? Quali sono gli svantaggi e i vantaggi di lavorare tra amici? Massimiliano Bruno, Marco Tognazzi, Marco Giallini e Giampaolo Morelli si raccontano in un'ironica conversazione a quattro

“Mescolare le imprese della Banda della Magliana con Ritorno al futuro”. È nato da questa idea quello che sarebbe diventato Non Ci Resta che il Crimine, primo capitolo di una trilogia cinematografica che ora prende forma come serie tv, prodotta da Sky Studios e Italian International Film, dall’1 dicembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Lo racconta il regista e attore Massimiliano Bruno, specificando che l’idea del primo film è venuta agli sceneggiatori Nicola Guaglianone, Menotti e Andrea Bassi. Tornano adesso tutti insieme per la serie i protagonisti Gian Marco Tognazzi (Giuseppe), Marco Giallini (Moreno), Giampaolo Morelli (Claudio) e lo stesso Bruno (Gianfranco), più uniti che mai e non solo nei panni dei loro personaggi: “Io farei soltanto la serie del Crimine, a oltranza”, dice Tognazzi durante un'ironica conversione a quattro insieme ai suoi colleghi. 

Il cast di "Non Ci Resta che il Crimine": amici dentro e fuori dal set

“I vantaggi di girare con attori amici – dice Bruno - sono che ci si conosce meglio, delle battute si scrivono pensando già all’attore e poi in più c’è proprio un clima speciale, particolare”. Che però rivela: “Gli svantaggi sono che un po’ a un amico gli concedi tutto. Nel ruolo di regista certe volte la disciplina che devi mantenere abitualmente su un set con gli amici è un pochino più difficile da mantenere”. Cosa ne pensa quello che Tognazzi definisce “il miglior carattere”, Morelli? “I vantaggi è che sei felice la mattina, ti svegli e vai felice sul set. Lo svantaggio è che li mandi a quel paese pure subito, mentre con un collega che non conosci bene ti tieni”. Tognazzi – che invece si autodefinisce “il peggior carattere”, insieme a Giallini – racconta anche qualche retroscena dei rapporti tra il gruppo. Con Morelli, “l’attore con cui ho lavorato di più nella mia vita”, non è stato amore a prima vista: “La prima volta che l’ho visto non mi ha fatto grande simpatia. Però c’è una grande scaramanzia. Quando le cose partono così con qualcuno diventiamo fratelli, che devo essere sincero è quello che un pochino è diventato nel tempo futuro”. Bruno racconta invece il suo primo ricordo di Giallini, sul set del film Barbara di Angelo Orlando: “Sono entrato e ti ho trovato legato con le manette al letto (per una scena, ndr). E tu già allora ti lamentavi insultando tutti”. Tognazzi l’ha incontrato invece la prima volta durante la trasmissione Nessun dorma di Paola Cortellesi: “Tu facevi Gandalf, il mago, e io facevo il nano del Signore degli Anelli".

Cosa avrebbe fatto il cast se non avessero fatto gli attori

Cosa avrebbe fatto il cast se non avessero deciso di prendere la strada della recitazione? Morelli racconta ironicamente che a 12 anni faceva "il prestigiatore". Non per passione: "Sono dislessico, ma negli anni ’80 non se ne parlava molto. Quando i genitori andavano a parlare con i professori dicevano: il ragazzo è intelligente ma non si applica". E allora - "con difficoltà a scuola - per “arrivare al centro dell’attenzione” e “arrivare alle ragazze”si era buttato sui giochi di prestigio. Giallini avrebbe voluto “suonare”. Tognazzi ricorda che avrebbe potuto scegliere di fare "il ristrutturatore di case" oppure un'attività che affianca comunque a quella di attore: "Avrei fatto il vino". Poi Bruno: "Penso che avrei fatto la carriera di mio padre, come fanno molti. Avrei fatto l'avvocato".

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"Non Ci Resta Che il Crimine - La Serie"

Non Ci Resta che il Crimine – La Serie andrà in onda con due nuovi episodi a settimana tutti i venerdì in prima serata su Sky Serie, oltre a essere disponibile on demand in 4K HDR (per i clienti Extra anche nella sezione on demand Primissime). Nella serie Sky Original Moreno, Giuseppe e Claudio si trovano di nuovo riuniti, stavolta per un’avventura nel 1970. Dopo aver scoperto di essere stato adottato, Giuseppe decide di cercare la sua vera madre, incurante degli avvertimenti del loro amico e scienziato Gianfranco: se si cambia il passato, cambia anche il presente. Giuseppe riesce a incontrarla a un happening a casa di Duccio Casati (Lastrico), un ricco borghese dalle idee progressiste che ha preso a cuore la causa dei ragazzi del movimento studentesco. Ma l’emozione che travolge Giuseppe nel ritrovare Linda gli fa commettere un grave errore: salvandola da un attentato con l’aiuto dei suoi amici, finisce per modificare il passato, e quindi anche il presente: ora l’Italia di oggi è diventata una dittatura fascista, e bisognerà tornare di nuovo indietro per rimettere le cose a posto… a costo di infiltrarsi nelle maglie del Golpe Borghese!

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