Hollywood, cosa prevede l'accordo preliminare che ha messo fine allo sciopero degli attori

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©IPA/Fotogramma

Paghe più alte (anche per le comparse), un bonus per lo streaming, forme di tutela contro l'uso non regolato dell'Intelligenza artificiale. Sono alcuni dei punti chiavi del contratto che ha messo fine a 118 giorni di protesta degli attori Usa

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Emergono nuovi dettagli sull’accordo preliminare raggiunto tra gli studios di Hollywood e il Sag-Aftra, il sindacato degli attori, che ha chiuso uno sciopero durato 118 giorni. Il pacchetto – dal valore di un miliardo di dollari - include aumenti salariali superiori a quelli ottenuti quest'anno da altri sindacati, un "bonus di partecipazione ai ricavi dello streaming" e protezioni dall'Intelligenza artificiale. La strada verso l’approvazione dell’accordo sembra spianata: il Consiglio nazionale del Sag-Aftra lo ha approvato con una maggioranza all’86%. Adesso si attende l’ok definitivo: il testo sarà inviato ai 160mila membri lunedì 13 novembre, le votazioni per la ratifica inizieranno martedì 14 e dovrebbero andare avanti fino al 5 dicembre, si legge sui media statunitensi. "Questa vittoria è la vittoria di tutti", ha detto Duncan Crabtree-Ireland, direttore esecutivo nazionale del sindacato. La presidente del Sag-Aftra, Fran Drescher, però avverte: "Non abbiamo finito, siamo solo all’inizio".

Gli aumenti salariali

Il testo dell’accordo non è ancora stato reso pubblico. Dopo il voto del Consiglio nazionale si sono però diffusi alcuni particolari in una conferenza stampa che si è tenuta venerdì 10 novembre. Tra questi – si legge su Deadline - c’è un doppio incremento dei salari minimi nel primo anno di vigenza del contratto: +7% dopo la ratifica e un altro +4% da luglio 2024, per un aumento totale dell’11%. Poi, da luglio 2025, si sale ancora: +3,5%. Un capitolo specifico è dedicato alle comparse, i cosiddetti background actors: +11% dal 12 novembre, + 4% da luglio 2024 e +3,5% da luglio 2025.

L'intelligenza artificiale

Cruciale anche la parte sull’Intelligenza artificiale. In sostanza, scrive Variety, si sarebbero posti dei paletti al suo utilizzo, pur senza escluderlo. E quindi: sarà possibile creare repliche digitali degli attori, chiedendo però il loro permesso e pagandoli.

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Il bonus di partecipazione allo streaming

Poi c’è la questione streaming e diritti. Sul punto si è trovata una quadra andando a prevedere un “bonus di partecipazione” dal valore stimato di 40 milioni di dollari all’anno, circa 120 milioni se si guarda a tutta la durata del nuovo accordo (se ne chiedevano 500). Dovrebbe funzionare così: più una produzione è di successo, più alta dovrebbe essere la royalty degli attori. Come previsto nell’accordo degli sceneggiatori, il bonus scatterebbe però solamente se il film o lo show ottengono il 20% di visualizzazioni sul totale degli iscritti alla piattaforma di riferimento nei primi 90 giorni dalla sua uscita. 

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