Vittoria Belvedere si racconta: "A 18 anni ho ricevuto proposte indecenti sul set"

Spettacolo
©IPA/Fotogramma
Roma, teatro SalaUmberto, presentazione nuovo cartellone stagione 2019. Nella foto: Vittoria Belvedere

L’attrice ripercorre la sua vita e le tappe della sua carriera. Dalla Calabria il trasferimento con la famiglia in Brianza, dove ricorda episodi di razzismo. Poi i primi passi nel mondo dello spettacolo e il disagio per due corteggiamenti pesanti, entrambi respinti: “Non mi ero presentata in minigonna e con la camicetta sbottonata, però purtroppo noi donne ci sentiamo spesso, a torto, colpevoli di provocare il maschio arrapato”

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In un’intervista sul Corriere della Sera l'attrice Vittoria Belvedere traccia un bilancio della sua vita e della sua carriera, che l’ha portata sin da giovanissima a recitare divisa tra cinema, serie tv e teatro. E racconta anche di alcune proposte indecenti ricevute a 18 anni sul set. Nata a Vibo Valentia, l'artista dopo pochi mesi si trasferisce con la famiglia a Vimercate, in Brianza. Un’infanzia, racconta, segnata da episodi di razzismo: “Nel palazzo dove abitavamo c’erano tutte famiglie brianzole e, se in cortile giocavo con gli altri bambini, le loro mamme li portavano via dicendo: non giocate con lei, è una terrona”. Belvedere ricorda di essere stata bollata più volte come “terrona calabrese” ma di aver capito negli anni che i ragazzi non agivano per cattiveria ma perché erano condizionati dai rispettivi “nuclei familiari”. 

Famosa per caso

Poi l'esordio nel mondo dello spettacolo, avvenuto quasi per caso. Vittoria Belvedere ricorda come la carriera da modella non è mai decollata a causa dell’altezza, 1,72 cm, tre sotto il minimo richiesto per fare l’indossatrice: “La moda è sempre stata il mio sogno nel cassetto ma quando mi proponevo, rispondevano: ci dispiace, sei troppo bassa”. Poi la carriera ha imbroccato un’altra direzione, anni vissuti come un “fiume in piena” a partire dall’aver posato nuda per il fotografo Bruno Oliviero: “Arrivai tardi alla presentazione del suo volume perché sbagliai strada e lui mi ringhiò contro”.

Proposte indecenti sul set

Nei primi anni nel mondo dello spettacolo l'attrice fa i conti con corteggiamenti talvolta spudorati. “La prima volta avevo 18 anni e lui intorno ai 70. Era apparentemente un gran signore e mi fece intendere che, per fare carriera nel nostro mondo, occorreva avere qualcuno alle spalle su cui contare. Avevo già partecipato a un suo film e una sera, mentre mi accompagnava in hotel, azzardò delle avances... Io, elegantemente, lo respinsi, scesi dall’auto e non l’ho mai più chiamato”, racconta. Il secondo tentato corteggiamento fu sempre da parte di un produttore: “Andammo nel suo ufficio, per prendere il copione su cui dovevo prepararmi per il provino. Ci sedemmo sul divano e lui, con la scusa di porgermi il testo, mi è saltato letteralmente addosso. A un certo punto gli ho detto: perdonami, forse ti ho fatto capire cose sbagliate... forse hai pensato che ero disponibile... Poi me ne sono andata e, nei giorni successivi, non mi sono presentata all’audizione”. L’attrice ricorda che non c’era stata alcuna provocazione: "Non mi ero presentata in minigonna e con la camicetta sbottonata. Sono una tipa mascolina, non femminile, e anche quella sera indossavo i pantaloni, il maglione accollato. Però purtroppo noi donne ci sentiamo spesso, a torto, colpevoli di provocare il maschio arrapato. È un nostro assurdo limite".

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