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La magia di Pat Metheny fa tappa al Lucca Summer Festival

Spettacolo

Federica Pirchio

©Getty

Il chitarrista è in tour con il progetto 'Side-Eye' insieme al pianista Chris Fishman, il batterista Joe Dyson e giovani musicisti jazz.

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Con la sua mitica  Pikasso, la chitarra a 42 corde, Pat Metheny ha regalato agli spettatori del Lucca Summer Festival attimi di perfezione in musica, lui 20 Grammy Awards nel cassetto e 50 anni di carriera alle spalle, ha un legame speciale con l'Italia: ”Sono un fan incredibile dell’Italia, mi sento fortunato ad avere, in un certo senso, questa relazione con il Paese da tutti questi anni. È molto speciale per me per la sua cultura musicale, ha una cultura dove la musica sembra essere stata costruita al suo interno, in tanti modi, con tante diverse origini”. L’intervista continua parlando del successo, della notorietà, cose che l’artista apprezza ma alle quali non dà troppa importanza perché per lui è la musica a essere importante: ”Ovviamente amo i fan, prima parlavo con le persone ma adesso non riesco più a farlo e questo perché l’approccio è cambiato, bisogna star lì per 20 minuti fermi in piedi mentre ogni singola persona vuole fare una foto e solitamente la macchina non funziona e poi i video di ogni piccola cosa, onestamente non fa per me, è un fatto generazionale…".

Cinquant'anni di musica

Questa l’occasione per chiedergli se e come la sua musica, nel corso degli anni sia cambiata: “Quando ho iniziato a realizzare dischi ero un ragazzo, suonavo da un paio d’anni e adesso invece suono da 50 anni, la cosa più importante per me è che sono cento volte meglio di quando ho iniziato e sono stato 25 persone diverse, musicalmente parlando, da allora a oggi. Allo stesso tempo, però, quello che ho fatto in quel primo disco, Bright Size Life, rimane il cuore di tutto.

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“Ho fatto tanti album arrivati a questo punto - ci dice - li ho fatti in tutte le maniere possibili ma mai come questo. Non cercavo neanche di fare un disco, l’ho praticamente scoperto… Scrivo musica di continuo, faccio piccole cose, molte per avere dei riferimenti per nuove canzoni, demo, per nuove chitarre, cose così, le metto nel folder del computer e praticamente non le ascolto mai. In questo caso, durante questo tour che dura da più di un anno e mezzo, ho avuto del tempo per ascoltare quella musica nel folder, la maggior parte della quale non avrei voluto che nessuno ascoltasse, ma c’erano un paio di cose interessanti e queste hanno fatto il disco, quei brani che mi piaceva ascoltare. Molte canzoni non ricordo di averle registrate, non so quando le ho realizzate, cosa sono", afferma ridendo…

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Pat Metheny durante il concerto a Lucca - ©Francesco Prandoni