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Opera di Roma, la stagione 2023-2024: il programma completo

Spettacolo
© Yasuko Kageyama

Il 27 novembre S | Confinamenti alzerà il sipario con il Mefistofele di Arrigo Boito diretto da Simon Stone e proseguirà con un cartellone formato da 11 opere, 7 balletti e 5 concerti, con 10 nuove produzioni tra opera e danza, per un totale di 28 serate in più dello scorso anno. La stagione sarà seguita dal Caracalla Festival 2024, che omaggerà Puccini con il progetto creativo dell'archistar Massimiliano Fuksas. Fuori cartellone tornerà Riccardo Muti alla testa della Chicago Symphony Orchestra

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S | Confinamenti, la stagione 2023/2024 del Teatro dell’Opera di Roma, alzerà il sipario il 27 novembre con il Mefistofele, composto da Arrigo Boito e diretto da Simon Stone, e proseguirà con un cartellone formato da 11 opere, 7 balletti e 5 concerti, 10 nuove produzioni, di cui 6 d’opera e 4 di danza, per un totale di 28 serate in più dello scorso anno. La stagione sarà seguita dal Caracalla Festival 2024, che vedrà in scena il balletto Carmen e l’omaggio a Giacomo Puccini nel centenario della scomparsa con Tosca e Turandot, proposte nel progetto creativo dell’archistar Massimiliano Fuksas. Il grandissimo artista figurativo Giulio Paolini, scelto in collaborazione con il MAXXI, ha rappresentato i titoli in cartellone con una serie di collage evocativi. S | Confinamenti segnerà non solo il debutto italiano nell’opera di registi internazionali come Simon Stone, Ersan Mondtag e il duo Le Lab, ma anche la prima volta all’Opera di Roma di Claus Guth, Allex Aguilera e Luca Micheletti in veste di regista. Non mancherà neppure il ritorno di Barrie Kosky, Deborah Warner e Damiano Michieletto, e sarà garantita la presenza di celebrati coreografi come William Forsythe, Benjamin Millepied e, per la prima volta al Costanzi, di un lavoro di Uwe Scholz. Accanto a loro si attesteranno le grandi bacchette di Marc Albrecht, Juraj Valčuha, Omer Meir Wellber e del direttore musicale Michele Mariotti, che proporrà ben 4 titoli operistici e 2 concerti. Tra le star della lirica compariranno Lisette Oropesa, Maria Agresta, Vittorio Grigolo, Erwin Schrott, John Osborn, Karita Mattila, Gregory Kunde e Simon Keenlyside. La stagione si fonderà su un’equilibrata alternanza di opere poco frequentate come il Mefistofele di Arrigo Boito, L’heure espagnole di Maurice Ravel, Jenůfa di Leoš Janáček e Peter Grimes di Benjamin Britten, con altre del grande repertorio classico come Il flauto magico, Otello e La sonnambula. Una prima assoluta sarà dedicata a L’ultimo viaggio di Sindbad, commissionata a Silvia Colasanti, e tratta dall’omonimo testo di Erri De Luca. Fuori cartellone tornerà invece il direttore onorario a vita Riccardo Muti, alla testa della Chicago Symphony Orchestra, per un evento dedicato ai 100 anni della Banca del Fucino. “La nuova stagione rappresenta la conferma e il potenziamento di un’idea di teatro che lo scorso anno avevamo definito con cinque aggettivi: aperto, curioso, sensibile, inclusivo, sfidante. S | Confinamenti diventa il nostro motto: con una linea a separare, ma anche a unire, il confine e il suo superamento” ha commentato il sovrintendente Francesco Giambrone. “Il nostro vuole essere un teatro che accetta la sfida di porre domande, di interrogarsi su quello che accade nel mondo attorno a noi, sui mutamenti sociali, sui grandi temi della contemporaneità e anche su quelli che sono propri dell’umanità da sempre. Non un universo chiuso in sé, che si autocompiace degli spettacoli che produce o degli artisti che porta in scena, ma un luogo che si apre al pensiero, al desiderio di conoscenza e a percorsi di crescita che, come tutti i viaggi che hanno come meta un teatro, non possono che renderci migliori”. Il successo dell’Opera di Roma ha travalicato i confini, come ha ricordato la direttrice del corpo di ballo Eleonora Abbagnato: “Tutti i giorni abbiamo richieste dall’estero. Stiamo portando il nostro corpo di ballo ad avere un successo internazionale”. Come ha concluso il sindaco di Roma e presidente della Fondazione del Teatro dell’Opera Roberto Gualtieri, “il Teatro dell’Opera di Roma è un’istituzione di grande tradizione per la cultura cittadina, nazionale e internazionale” e “sarà ancora una volta espressione culturale del grande patrimonio di bellezza che custodisce con cura e passione, dalla musica al canto, dalla danza agli allestimenti scenici”.

OPERA

 

  • MEFISTOFELE, IL DEBUTTO ITALIANO NELL'OPERA DI SIMON STONE
    La stagione 2023/2024 inaugura il 27 novembre con la nuova produzione Mefistofele di Arrigo Boito, con la direzione di Michele Mariotti e la regia di Simon Stone che, dopo i successi ottenuti nei più importanti teatri e festival del mondo, mette in scena per la prima volta un'opera in Italia. Lo spettacolo, che è co-prodotto con il Teatro Real di Madrid e che sarà trasmesso in diretta su Rai5 e su Radio3 Rai, vede protagonisti John Relyea nel ruolo citato nel titolo, Maria Agresta come Margherita ed Elena, e Joshua Guerrero come Faust.
  • TOSCA, DIRETTO DA MARIOTTI E CON ANNA PIROZZI, VITTORIO GRIGOLO ED ERWIN SCHROTT
    Pochi mesi dopo la prima direzione in occasione della tournée in Giappone, dal 9 al 14 dicembre Michele Mariotti tornerà sul podio per interpretare Tosca di Giacomo Puccini. Lo spettacolo presenterà l'impostazione storica con le scene originali della prima rappresentazione assoluta del capolavoro, che dal 2015 è regolarmente proposto al Costanzi con grande successo di pubblico. La regia è di Alessandro Talevi, mentre sul palco sono protagoniste le tre star della lirica Anna Pirozzi, Vittorio Grigolo ed Erwin Schrott.
  • IL FLAUTO MAGICO FIRMATO MICHIELETTO PER LA PRIMA VOLTA A ROMA
    Damiano Michieletto
    torna al Costanzi con lo spettacolo Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Wolfgang Amadeus Mozart, già apprezzato a Venezia e a Firenze e ora  per la prima volta a Roma dal 13 al 21 gennaio. Il regista ambienta l’opera in una scuola, e racconta un viaggio iniziatico verso l’autoconsapevolezza e la maturità, in uno scontro tra le forze della ragione e del dogmatismo. La direzione è affidata a Michele Spotti, classe 1993, recentemente nominato Direttore musicale dell’Opéra di Marsiglia e al suo debutto a Roma. Sul palco salgono Juan Francisco Gatell ed Emőke Baráth nelle parti di Tamino e Pamina, Markus Werba come Papageno, e Olga Pudova e John Relyea nelle vesti della Regina della notte e di Sarastro.
  • IL DITTICO GIANNI SCHICCHI E L'HEURE ESPAGNOLE, DEBUTTO NELLA REGIA LIRICA IN ITALIA DI ERSAN MONDTAG
    La terza produzione del direttore musicale Michele Mariotti è la seconda tappa del progetto triennale Trittico ricomposto, realizzato in collaborazione con il Festival Puccini di Torre del Lago in occasione del centenario della morte del compositore. Il suo Trittico viene scomposto e ricomposto in tre dittici, proposti uno all’anno per tre stagioni, grazie all’accostamento di ogni titolo a un altro capolavoro del Novecento. Dopo Il tabarro e Il castello del Principe Barbablù, dal 7 al 16 febbraio è la volta ora di Gianni Schicchi affiancato a L’heure espagnole di Maurice Ravel. La nuova produzione di questo dittico è affidata a uno dei nuovi astri del teatro tedesco: il regista Ersan Mondtag, trentaseienne di origini turche che firma anche le scene e realizza per la prima volta un’opera in Italia. Gianni Schicchi è interpretato da un celebre basso-baritono specializzato in ruoli buffi, Carlo Lepore. Nel cast di L’heure espagnole invece spicca il mezzosoprano francese Karine Deshayes, al suo debutto al Costanzi. Il progetto Trittico ricomposto si concluderà nella stagione 2024-2025 con Suor Angelica di Puccini affiancata al Prigioniero di Dallapiccola, affidati alla regia di Calixto Bieito.
  • IL RITORNO DI BARRIE KOSKY CON SALOME DIRETTA DA MARC ALBRECHT
    Torna all’Opera di Roma, dopo il successo de Il flauto magico messo in scena nel 2018, il regista australiano Barrie Kosky, conteso dai principali festival e teatri del mondo e vincitore quest’anno del Premio Abbiati della critica italiana. Dal 7 al 16 marzo Kosky propone il capolavoro di Richard Strauss Salome, tratto da Oscar Wilde, in un allestimento già apprezzato a Francoforte che si interroga su chi sia la fanciulla di Galilea. La sua identità sfuggente sembra piuttosto definirsi attraverso lo sguardo degli altri personaggi, tutti immersi nel buio di un’inquietante scatola nera, illuminata di tanto in tanto da coni di luce. Sul podio sale uno degli interpreti straussiani più riconosciuti: Marc Albrecht, che debutta al Costanzi. La temibile parte di Salome è affidata a Sara Jakubiak, apprezzata tanto per la ricchezza della sua voce quanto per lo charme e il carisma che porta in scena.
  • SONNAMBULA, IL DEBUTTO DI LISETTE OROPESA
    Un altro grande ritorno a Roma è quello del soprano americano di origine cubana Lisette Oropesa, che ha segnato la storia recente del Costanzi con l’indimenticabile film-opera La traviata diretto da Mario Martone durante la pandemia. Dal 9 al 17 aprile Oropesa affronta per la prima volta nella sua carriera La sonnambula di Vincenzo Bellini, affiancata da altri celebri belcantisti come John Osborn, Roberto Tagliavini e Monica Bacelli. Sul podio sale Francesco Lanzillotta. La nuova produzione dello spettacolo è affidata alla coppia di registi francesi Jean-Philippe Clarac e Olivier Deloeuil, noti come Le Lab e per la prima volta al lavoro in Italia.
  • PROGETTO JANÁCEK CON JENUFA, FIRMATA DA CLAUS GUTH E DIRETTA DA JURAJ VALČUHA
    A maggio prosegue un altro progetto triennale: quello legato al compositore ceco Leoš Janáček, che ha già visto in scena Kát’a Kabanová e Da una casa di morti, e che si conclude con Jenůfa. Tutti e tre i titoli sono realizzati in collaborazione con la Royal Opera House di Londra. Jenůfa, in programma dal 2 al 9 maggio, segna il debutto all’Opera di Roma del grande regista tedesco Claus Guth, che proprio con questo spettacolo si è aggiudicato l’Olivier Award nel 2022 per la miglior produzione operistica. A dirigerla è chiamato Juraj Valčuha, apprezzatissimo interprete della musica di Janáček, attuale direttore musicale della Houston Symphony Orchestra, che debutta al Costanzi. Nel cast spicca la grande Karita Mattila nella parte della sagrestana Buryjovka.
  • OTELLO DI VERDI CON GREGORY KUNDE
    Le grandi voci di Gregory Kunde, Roberta Mantegna e Igor Golovatenko sono protagoniste dell’Otello di Giuseppe Verdi in scena dal 1° al 12 giugno in un allestimento preveniente dall’Opéra di Monte-Carlo e dall’Opera Nazionale di Tbilisi. Lo spettacolo, proposto in prima italiana, è firmato da Allex Aguilera, noto per le sue collaborazioni con il collettivo catalano La Fura dels Baus e al suo debutto al Costanzi. Sul podio torna, dopo il successo nella scorsa stagione con Pagliacci, Daniel Oren.
  • PETER GRIMES FIRMATO DA DEBORAH WARNER
    Il suo Billy Budd, proposto a Roma nel 2018, si era aggiudicato il Premio Abbiati della critica italiana, l’Olivier Award e l’International Opera Award. Ora torna al Costanzi con un altro capolavoro di Britten: Peter Grimes, realizzato in coproduzione con Opéra National di Parigi, Royal Opera House di Londra e Teatro Real di Madrid. È la regista britannica Deborah Warner, che dall’11 al 19 ottobre propone uno spettacolo dai risvolti psicologici profondi e drammatici, affidato alla direzione di Michele Mariotti, per la prima volta alle prese con un’opera di Britten. Sul palco sono protagonisti Allan Clayton come Peter Grimes, Sophie Bevan nei panni di Ellen Orford e Simon Keenlyside in quelli di Balstrode. Peter Grimes manca dall’Opera di Roma dal 1961.
  • L'ULTIMO VIAGGIO DI SINDBAD DI SILVIA COLASANTI IN PRIMA ASSOLUTA CON LA REGIA DI LUCA MICHELETTI
    Chiude il cartellone lirico una commissione del Teatro dell’Opera di Roma alla compositrice Silvia Colasanti tratta da un testo di Erri De Luca: L’ultimo viaggio di Sindbad, proposto in prima esecuzione assoluta dal 16 al 23 ottobre 2024 al Teatro Nazionale, in collaborazione con Romaeuropa Festival. La storia del capitano di un vecchio battello arrivato al suo ultimo viaggio, con un carico di uomini, donne e bambini, diventa specchio di uno dei grandi drammi del nostro tempo, tra echi biblici e leggende del mare. A mettere in scena la nuova produzione dello spettacolo è chiamato Luca Micheletti, artista poliedrico impegnato per la prima volta all’Opera di Roma in veste di regista. Sul podio debutta Enrico Pagano.
  • CENERENTOLA DI VIARDOT AL NAZIONALE IN UN NUOVO ALLESTIMENTO DELLO YOUNG ARTIST PROGRAM FABBRICA
    Nel cartellone lirico trova spazio anche una nuova produzione completamente affidata a Fabbrica” lo Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Lorenzo Amato. I talenti della quarta edizione 2023/2024, team creativo, cantanti e maestri collaboratori sono tutti chiamati a produrre uno spettacolo che debutta al Teatro Nazionale dal 28 al 31 maggio: Cenerentola di Pauline Viardot, proposta nella versione italiana curata da Vincenzo De Vivo.

 

BALLETTO

La nuova stagione di balletto del Teatro dell’Opera di Roma prosegue in continuità con gli ultimi anni, potenziando il lavoro di valorizzazione della cultura ballettistica portato avanti da Eleonora Abbagnato. Accanto alla trilogia di Čajkovskij (Lo schiaccianoci, Il lago dei cigni, La bella addormentata), titoli e creazioni di autori che entrano nel repertorio del Corpo di Ballo. Étoiles, primi ballerini, solisti e tutta la compagnia del Lirico capitolino saranno impegnati in due tournée: a Parigi e Dubai con Les deux nuits, una serata che affianca Nuit Dansée di Giorgio Mancini e Nuit Romaine di Angelin Preljocaj e che vede protagonisti anche Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel; e a Barcellona, al Gran Teatre del Liceu, con Il lago dei cigni firmato da Benjamin Pech.

  • SCHIACCIANOCI, FIRMATO DA CHALMER CON I COSTUMI DI FALASCHI
    La danza parte con il tradizionale balletto delle festività natalizie, in scena anche la vigilia di Natale e di Capodanno. Dal 21 al 31 dicembre è in programma Lo schiaccianoci di Čajkovskij nella visione di Paul Chalmer in un nuovo allestimento firmato da Andrea Miglio per le scene e da Gianluca Falaschi per i costumi. Assieme alle stelle romane, i ruoli dei protagonisti sono affidati a Maia Makhateli e Victor Caixeta che tornano a danzare insieme dopo La Bayadère dello scorso febbraio. Sul podio Nir Kabaretti.
  • DUE NUOVE CREAZIONI AL TEATRO NAZIONALE
    Il 2024 inizia con un programma dedicato ai nuovi talenti della coreografia. Al Teatro Nazionale, dal 31 gennaio al 2 febbraio, in scena due creazioni per il Corpo di Ballo. In apertura Yellow di Adriano Bolognino, vincitore del Premio Danza&Danza 2022 come coreografo emergente, alla prima esperienza con i danzatori del Lirico capitolino. Completa il dittico I died for love di Simone Repele e Sasha Riva che, dopo la fortunata esperienza della scorsa estate in Mass di Bernstein, tornano a collaborare con l’Opera di Roma. Il nuovo allestimento ha le scene di Michele Della Cioppa e i costumi di Anna Biagiotti. Musiche su base registrata.
  • PLAYLIST DI FORSYTHE NELLA SERATA DEDICATA ALLA DANZA CONTEMPORANEA
    Forte del successo delle ultime stagioni, dal 23 al 29 marzo si rinnova la formula del Trittico di danza, coraggiosamente voluta da Eleonora Abbagnato. La serata si apre con Playlist (Track 1, 2), in cui William Forsythe, in questo lavoro creato per l’English National Ballet nel 2018, ha saputo accostare classicismo e atletismo del balletto con i ritmi della musica new-soul e house. Segue Windgames di Patrick de Bana, realizzato nel 2013 per il Wiener Staatsballett sull’Opus 35 di Čajkovskij, che porta per la prima volta il suo linguaggio coreografico all’Opera di Roma. Conclude la serata Women, una creazione del brasiliano Juliano Nunes, uno dei più promettenti giovani coreografi al suo debutto a Roma, su musiche del pianista e compositore danese Alexander Mackenzie. Musiche su base registrata.
  • IL LAGO DEI CIGNI, IL DEBUTTO AL COSTANZI DI FUMI KANEKO
    Record di incassi alla prima del 2019, Il lago dei cigni firmato da Beniamin Pech ritorna in scena dal 19 al 27 giugno. Il tradimento, quello di Benno nei confronti del Principe, e quello involontario del Principe nei confronti di Odette, diventa il tema centrale di questa versione. Nei ruoli principali la giapponese Fumi Kaneko, al suo debutto al Costanzi, e il russo Vadim Muntagirov, entrambi primi ballerini del Royal Ballet di Londra. La musica di Čajkovskij è affidata alla bacchetta di Koen Kessels, direttore musicale del Royal Ballet.
  • LA BELLA ADDORMENTATA CON MARIANELA NUNEZ E REECE CLARKE
    Dopo la pausa estiva, al Teatro Costanzi dal 14 al 22 settembre va in scena La bella addormentata, ultimo dei tre balletti di Čajkovskij. Jean-Guillaume Bart ha lavorato a questo titolo concentrando la sua attenzione sulla coerenza drammaturgica, utilizzando la partitura di Čajkovskij nella sua interezza per dare una maggiore unità teatrale all’opera coreografica. Grande attesa per il ritorno della fuoriclasse Marianela Núñez, mentre Reece Clarke, Principal del Royal Ballet di Londra, al debutto al Costanzi, sarà il principe Desiré, ruolo che nella versione di Bart ha molto più spazio del solito. Sul podio Kevin Rhodes.
  • IL ROSSO E IL NERO DI SCHOLZ PER LA PRIMA VOLTA A ROMA
    Entra nel repertorio della compagnia capitolina la creazione di Uwe Scholz Il rosso e il nero, in scena dal 26 ottobre al 2 novembre. Nei tre atti della sua composizione, Scholz è riuscito a dare una veste coreografica al celebre romanzo di Stendhal, cogliendo a pieno l’essenza del dramma, con un collage di musiche di Hector Berlioz. Arriva al Costanzi in un nuovo allestimento firmato da Ignasi Monreal per le scene e Anna Biagiotti per i costumi. Étoiles e primi ballerini dell’Opera faranno rivivere il triangolo passionale di Julien Sorel con Madame de Rênal e Mathilde de la Mole. Sul podio dell’orchestra romana, per la prima volta, Martin Georgiev.
  • DUE LAVORI DI BENJAMIN MILLEPIED SU MUSICHE DI PHILIP GLASS PER IL FESTIVAL EQUILIBRIO 2024
    È dedicato interamente a Benjamin Millepied il programma in cartellone a febbraio alla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, in co-realizzazione con la Fondazione Musica per Roma nell’ambito del Festival Equilibrio 2024. Due lavori nati dalla visionarietà di Millepied e dallo stretto rapporto con la partitura di Philip Glass: Closer, arioso duetto tra un uomo e una donna, dall’impianto classico e dalla forte sensibilità moderna, e On the other side, terzo capitolo della trilogia Gems, una rivisitazione di Diamonds di Balanchine, creato nel 2016 e adesso proposto in una versione ripensata per i danzatori dell’Opera di Roma.

 

CONCERTI

Torna all’Opera di Roma anche il suo direttore onorario a vita Riccardo Muti, per un concerto straordinario con la Chicago Symphony Orchestra in occasione del centenario della Banca del Fucino. In programma brani di Ljadov, Stravinskij e Strauss. Accanto a questo, altri quattro concerti con i complessi artistici del Teatro, due del Direttore musicale Michele Mariotti, uno di Omer Meir Wellber e uno di Roberto Abbado. Il 20 febbraio Mariotti accosta lo Stabat Mater di Pergolesi con il balletto di Stravinskij Pulcinella, che su musiche di Pergolesi è basato; mentre il 14 maggio propone la cantata Aleksandr Nevskij di Prokof’ev con la proiezione del film di Ėjzenštejn e la Sinfonia n. 4 di Čajkovskij. Il 10 febbraio Wellber dirige Proximity or Closeness, una coreografia di Ermanno Sbezzo danzata da Eleonora Abbagnato e Jacopo Tissi, su musiche di Mahler e Schnittke, a cui accosta il Requiem di Mozart. Il 15 marzo invece, è in programma la prima assoluta della nuova versione per orchestra di Bandiere nere di Fabio Vacchi, da un testo sulla nascita dell’ISIS del giornalista Joby Warrick, premio Pulitzer nel 2016. Sul podio Roberto Abbado dirige anche l’ouverture dall’Egmont di Beethoven e alla Sinfonia n. 1 di Šostakovič.

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