Scala, Meyer: "Arriva una stagione di grandi direttori". Apre il Don Carlo. Il programma

Spettacolo
Ph Brescia e Amisano @Teatro alla Scala

Il 7 dicembre inaugurazione con il capolavoro di Giuseppe Verdi, diretto dal Maestro Riccardo Chailly e con la regia di Lluís Pasqual.  Quattordici le opere, sette i balletti e tanti i concerti per un totale di oltre 250 spettacoli. Ad aprire le danze sarà una nuova Coppelia firmata da Alexei Ratmansky. Torna Riccardo Muti con la Chicago Symphony Orchestra

 

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Sarà "una stagione di grandi direttori". Così il sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer ha definito la prossima stagione 2023/2024 presentata oggiSono quattordici le opere in programma, sette i balletti (oltre al Gala Fracci e allo spettacolo della Scuola di Ballo), tanti i concerti. Un evento sarà quello per il centenario dalla morte di Puccini con i divi della lirica Jonas Kaufmann e Anna Netrebko e sul podio il direttore musicale della Scala Riccardo Chailly. Attesa anche per il ritorno di Riccardo Muti con la Chicago Symphony Orchestra. 

 

Si apre con il Don Carlo

A inaugurare la stagione il 7 dicembre sarà il Don Carlo diretto da Chailly che sarà in buca anche con La rondine di Puccini. Lorenzo Viotti dirigerà Simon Boccanegra, il direttore musicale dei Berliner, Kirill Petrenko, debutterà alla Scala con Der Rosenkavalier, mentre Christian Thielemann, "il più grande direttore wagneriano", dirigerà Das Rheinhold, con cui la Scala inizia il progetto della tetralogia dell'anello del Nibelungo con la regia di Daniel McVicar. Damiano Michieletto firmerà la regia di Medée di Cherubini, Michele Marconi dirigerà Guillaume Tell, Daniel Harding la Turandot. La stagione di ballo si aprirà invece con una nuova produzione di Coppelia, tornerà Madina con Roberto Bolle, prima assoluta di Memento, coreografia di Simone Valastro. Confermato il Gala Fracci e spettacoli come la Bayadère, l'Histoire de ManonLa Dame aux camélias con in alcune recite Bolle. 

LA STAGIONE D’OPERA, BALLETTO E CONCERTI 2023/2024: il calendario

Per la Stagione 2023/2024 il Teatro alla Scala presenta dunque un calendario di oltre 250 spettacoli tra Opera, Balletto, Concerti e programmazione per i ragazzi e per le famiglie. I grandi nomi della direzione d’orchestra, della regia, del canto e della danza compongono un panorama ricco di conferme ma anche di proposte inattese, completato da mostre, incontri, visite e approfondimenti per stringere ancora di più il rapporto con il nostro pubblico milanese, nazionale e internazionale.

l'opera

Si compone, in linea con la precedente, di 14 spettacoli, 10 dei quali sono nuove produzioni. A queste si aggiunge nel corso dell’anno solare 2024 lo spettacolo inaugurale della Stagione 2024/2025. Includendo quest’ultimo, nel 2024 la Scala allestirà 3 opere di Giuseppe Verdi e 2 di Giacomo Puccini; con un titolo ciascuno sono rappresentati Antonio Cesti, Luigi Cherubini, Gaetano Donizetti, Ruggero Leoncavallo e Pietro Mascagni, Jules Massenet, Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini, Nino Rota, Richard Strauss, Richard Wagner. Alle Stagioni d’Opera e Concerti partecipa una schiera di direttori del più alto livello internazionale. Si ascolteranno, accanto al Direttore Musicale Riccardo Chailly, Alain Altinoglu, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Daniel Harding, Michele Mariotti, Ingo Metzmacher, Riccardo Muti, Kirill Petrenko, Esa-Pekka Salonen, Christian Thielemann, Lorenzo Viotti, e nel repertorio barocco Giovanni Antonini, William Christie, Marc Minkowski, Philippe Herreweghe. In campo registico il cartellone include nuovi allestimenti di Daniele Abbado, Irina Brook, Robert Carsen, Davide Livermore, Christof Loy, David McVicar, Damiano Michieletto, Chiara Muti, Lluis Pasqual e del giovane Mario Acampa per il progetto Accademia, mentre tra le riprese vanno citati Harry Kupfer, Mario Martone e Giorgio Strehler. Difficile sintetizzare l’elenco dei cantanti, che tra i soprano include Eleonora Buratto, Rosa Feola, Sonya Yoncheva, Anna Netrebko, Lisette Oropesa, Jessica Pratt, Marina Rebeka, Mariangela Sicilia e Krassimira Stoyanova; tra i mezzosoprano Elīna Garanča, Stephanie d’Oustrac e Ekaterina Semenchuk; tra i tenori Roberto Alagna, Stanislas de Barbeyrac, Benjamin Bernheim, Lawrence Brownlee, Charles Castronovo, Yusif Eyvazov, Brian Jagde, Jonas Kaufmann, Dmitry Korchak, Francesco Meli e Fabio Sartori; tra i baritoni Amartuvshin Enkhbat, Ambrogio Maestri, Mattia Olivieri e Luca Salsi; tra i bassi Ain Anger, Michele Pertusi e Michael Volle.

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approfondimento

Il nome della rosa di Francesco Filidei in scena alla Scala nel 2025

il balletto

La Stagione pensata dal Direttore Manuel Legris si compone di 7 titoli che spaziano dai classici ottocente­schi come Coppélia nella nuova veste di Alexei Ratmansky in apertura e La bayadère secondo Nureyev ai grandi titoli del Novecento, dall’Histoire de Manon di MacMillan alla Dame aux camélias di Neumeier e a lavori di Robbins e Balanchine, fino alla ripresa di Madina di Mauro Bigonzetti e Fabio Vacchi. Sul versante contemporaneo si punta anche sui nomi nuovi di Garrett Smith, Sol León e Paul Lightfoot, Simone Valastro. Un programma intenso e diversificato reso possi­bile dalla grande crescita della Compagnia negli ultimi anni. In apertura una creazione, una nuova Coppélia firmata da Alexei Ratmansky, che nascerà alla Scala e conferma quanto sia fondamentale presentare creazioni classiche, e proseguire la collaborazione, già viva da diversi anni, tra Ratmansky e il Teatro alla Scala.

 

Il successivo programma è un trittico di firme contemporanee. La scelta si è indirizzata su coreografi che hanno già lavorato con compagnie e teatri prestigiosi, ma mai alla Scala, e ora porteranno la loro forza innovativa e originale nel nostro Teatro. Il coreografo americano Garrett Smith appartiene senza dubbio a questa categoria: il Piermarini presenterà Reveal, un lavoro creato per lo Houston Ballet su musica di Philip Glass e mai presentato fuori dagli USA. E accoglierà anche il famoso duo di coreografi, Sol León e Paul Lightfoot, con uno dei loro balletti iconici – Skew-Wiff – su musiche di Rossini, in una speciale combinazione fra coreografia contemporanea e musica classica. Simone Valastro presenterà una creazione, Memento, per un grande numero di ballerini. Per Valastro sarà un ritorno nel Teatro dove ha studiato e si è diplomato prima di realizzare la sua carriera all’Opéra di Parigi; e per la Scala e il suo Corpo di Ballo sarà una nuova produzione che viene affidata a una firma italiana.

Nella nuova Stagione ci sarà il ritorno di Madina: creazione, musicale e coreografica, di Fabio Vacchi e Mauro Bigon­zetti, un lavoro completo, teatrale, che ha avuto il suo debutto in un momento difficile e che ora tornerà in scena final­mente nelle condizioni più adeguate, e ritroverà Roberto Bolle in questo ruolo così unico e speciale nel suo repertorio. Creazioni dunque, classiche e contemporanee, ma per bilanciare questa nuova Stagione il Direttore Manuel Legris ha pensato anche di presentare tre capolavori, di tre grandi e importanti coreografi, che sono già nel repertorio del teatro e che ora consentiranno a una nuova generazione di ballerini di misurarsi con ruoli davvero mitici: la ripresa de La bayadère di Rudolf Nureyev, con il nuovo allestimento firmato da Luisa Spinatelli, L’histoire de Manon di Kenneth Mac­Millan e La Dame aux camélias, che già ha ottenuto uno straordinario successo nelle precedenti rappresentazioni alla Scala e con la quale si rinnova e prosegue la collaborazione con John Neumeier.

 

Suggellano la Stagione due Maestri che sono assoluti punti di riferimento per il mondo della danza e del balletto: George Balanchine, con Theme and Variations, che viene ripreso dal repertorio ma con una nuova veste firmata da Luisa Spinatelli – e Jerome Robbins con Dances at a Gathering, un capolavoro di grande delicatezza su musica di Chopin, e The Concert, che sarà divertente anche per il pubblico. Con questi due lavori che la Scala presenta per la prima volta si va a colmare un vuoto e si arricchisce il repertorio con una firma, quella di Jerome Robbins, ancora poco presente. Anche nella nuova Stagione il Gala Fracci, alla sua terza edizione, permetterà di rendere omaggio alla danza nel nome della grande étoile e di convogliare in questa serata, accanto a pietre miliari del repertorio, sempre più uno sguardo alla creatività contemporanea. Lo stesso spirito anima anche lo spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, tradizionale appuntamento scaligero dei giovani allievi. Per dare il giusto risalto alle importanti musiche dei balletti che saranno presentati, è imprescindibile la collaborazione con i direttori d’orchestra: anche questa Stagione permette di proseguire il rapporto di collaborazione e fiducia instau­rato con le bacchette di Paul Connelly, Michele Gamba, Kevin Rhodes e Simon Hewett, ma anche di inaugurare una nuova collaborazione con Fayçal Karoui che prima volta salirà sul podio per il balletto scaligero.

MILAN, ITALY - NOVEMBER 05: A general view of Teatro Alla Scala on November 05, 2020 in Milan, Italy. (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

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i concerti

Il progressivo arricchimento delle occasioni d’ascolto della musica sinfonica e cameristica si conferma anche nella nuova Stagione. La Stagione Sinfonica presenta importanti direttori e produzioni di grande impegno con il coinvolgimento del Coro diretto da Alberto Malazzi: in apertura Riccardo Chailly dirige i Quattro pezzi sacri di Verdi, quindi Daniel Harding il Requiem di Mozart e di nuovo Chailly i maestosi Gurre-Lieder di Arnold Schönberg. Il Direttore Musicale è impegnato anche in un programma dedicato alla Seconda Scuola di Vienna, mentre Ingo Metzmacher ricorda Luigi Nono nel centenario della nascita con Como una ola di fuerza y luz (concerto replicato al Teatro Municipale Valli in occasione dei 50 anni della rassegna Musica e Realtà di Reggio Emilia). Lorenzo Viotti accosta Rimskij-Korsakov, Ravel e Rachmaninov e Daniele Gatti, in attesa del ritorno nella Stagione d’opera previsto per il 2025, dirige la Sinfonia n° 9 di Gustav Mahler.

Particolarmente ricco il calendario dei Concerti straordinari, aperto dall’eccezionale trio formato da Janine Jansen, Misha Maisky e Martha Argerich. Daniel Harding torna sul podio per il Concerto di Natale, mentre i Musiciens du Louvre eseguono Alcina di Händel in forma di concerto diretti da Marc Minkovski e Marco Armiliato accompagna Lisette Oropesa e Benjamin Bernheim in un programma francese. Riccardo Chailly celebra due capisaldi del canone musicale d’Occidente: il Requiem verdiano nel centocinquantenario e la Nona di Beethoven del bicentenario delle rispettive prime esecuzioni, ma onora anche il centenario pucciniano con una serata straordinaria con Anna Netrebko e Jonas Kaufmann. Infine, William Christie e le sue Arts Florissants eseguono in versione semiscenica The Fairy Queen di Henry Purcell. Di qualità assoluta il programma delle Orchestre Ospiti, aperto dal Royal Concertgebouw diretto da Myung-Whun Chung cui fanno seguito la Chicago Symphony Orchestra con Riccardo Muti, il Collegium Vocale Gent con Philippe Herreweghe e la Philharmonia Orchestra con Esa-Pekka Salonen. Le stagioni cameristiche includono per i Recital di Canto Juan Diego Flórez, Christian Gerhaher, Elīna Garanča, Rosa Feola, Lisette Oropesa e Roberto Alagna, mentre la serie dei Grandi Pianisti alla Scala presenta Daniil Trifonov, Hélène Grimaud, Beatrice Rana, Maurizio Pollini e Alexandre Kantorow. Prosegue anche, con 11 appuntamenti, il seguitissimo ciclo dei Concerti di musica da camera con i Professori dell’Orchestra scaligera nel Ridotto dei Palchi la domenica mattina.

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