Nuove accuse tra Lucio Presta e Heather Parisi. Lei nega pignoramento, lui valuta querela
SpettacoloAncora un botta e risposta nelle ultime ore tra l’agente e la showgirl, in guerra dal 2016 tra accuse reciproche e giudizi in tribunale. Lei nega ci sia stato un pignoramento negli studi di “Belve” dove è stata ospite lo scorso 13 marzo, lui sostiene di essere pronto a querela, sebbene confermi che non sia avvenuto
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Un nuovo botta e risposta tra Lucio Presta e Heather Parisi. Non sembra essersi conclusa la saga che vede coinvolti l’agente e la showgirl, in guerra dal 2016 a colpi di tweet e carte bollate giunte puntualmente in tribunale. Dopo quanto sarebbe avvenuto lo scorso 13 marzo nel dietro le quinte del programma Belve di Francesca Fagnani, dove un ufficiale giudiziario avrebbe raggiunto Parisi, arriva via social un nuovo scambio di accuse tra i due.
La versione di Parisi
Dopo due settimane di silenzio Parisi ha pubblicato alcune storie su Instagram, negando in sostanza che sia avvenuto il pignoramento dei beni a titolo di risarcimento danni, ottenuto da Presta dopo una sentenza di tribunale del 2019. “Nelle passate settimane ho assistito sgomenta al linciaggio mediatico di chi usa la tv pubblica e i media per vendette personali. Cosa avrei mai fatto di così terribile da meritare questo trattamento? La sentenza del Tribunale di Roma ha stabilito che ho pubblicato la foto della compianta mia migliore amica, abbracciata a me, senza il consenso scritto da parte degli eredi. Ciò è vero. Confesso che non sapevo, come credo la gran parte dei cittadini comuni, che per pubblicare la foto di una persona fosse necessaria l’autorizzazione scritta sua o, essendo lei purtroppo scomparsa, quella degli eredi. La sentenza mi ha condannato, per il solo fatto formale della pubblicazione della foto senza autorizzazione scritta, al risarcimento dei danni, 2.000 euro in favore di ciascuno degli attori, più le spese di lite”, ha scritto Parisi. A ciò si aggiunge anche una seconda condanna, evidenzia la showgirl, “di 10.000 euro, enormemente inferiore a quella richiesta dalla mia controparte, per un video in cui parla di bugie. Ora l’appello è in corso, quindi si vedrà”. Da qui si arriva a quanto successo il 13 marzo, giorno in cui un “ufficiale giudiziario, seguito dall’avvocato della controparte, si è presentato nel mio camerino, senza alcun agente delle forze dell’ordine. Dopo che l’ufficiale giudiziario mi ha esposto le ragioni della sua visita ho contattato il mio avvocato che tuttavia era in udienza. Una volta avuto la conferma da parte del mio legale della esattezza delle somme richieste e della legittimità della procedura mi sono subito resa disponibile a pagare quanto richiesto. Quindi, nessun pignoramento”, sottolinea Parisi.
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La versione di Presta
A tale versione l’agente Lucio Presta ha risposto su Twitter: “Dopo le ultime dichiarazioni odierne della adorata Heather Parisi mi toccherà querelare la signora per diffamazione ed una serie di bugie o mi vedrò costretto a pubblicare bonifico fatto quel giorno da una terza persona legata al marito motivo per cui non hanno pignorato. Pensaci". Successivamente ha poi chiarito meglio il suo pensiero: “Heather Parisi non è stata condannata per aver messo la foto ma per quello che ha scritto sotto. Ha messo in bocca alla madre dei miei figli, a una sua amica, delle parole che mia moglie non avrebbe mai pronunciato contro di me e contro i suoi figli. Il pignoramento non c’è stato perché è avvenuto il bonifico istantaneo”, ha evidenziato Presta.
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Cosa è successo
La querelle tra Presta e Parisi è iniziata nel 2016, quando la showgirl californiana ma di origini calabresi si era lamentata in merito allo show Nemicamatissima, dov'era la coprotagonista insieme a Lorella Cuccarini e che era stato prodotto proprio dall’agente. “Nessuno mette in discussione il diritto di autori e produttore di mettere in onda quello che ritengono più confacente alle proprie idee di spettacolo. Ma come artista ho anche io il diritto di difendere il mio lavoro e la mia dignità”. Da lì il rapporto ha visto un susseguirsi di carte bollate e giudizi in tribunale: nel 2017 ci fu il caso del film Blind Maze, diretto dalla stessa Parisi e che Presta non aveva ceduto alla Rai come promesso; poi nel 2019 l’agente fece causa alla showgirl per diffamazione, vedendosi riconosciute le proprie ragioni nel primo grado di giudizio. Il mancato pagamento da parte di Parisi, per il quale Presta aveva più volte chiesto il pignoramento dei beni, ha poi portato a quanto successo nel camerino di Belve.