
Exodus, lo spettacolo dei danzatori acrobati NoGravity al Teatro Menotti di Milano
Dal 27 settembre al 9 ottobre, la compagnia porta sul palco milanese uno show di sculpture dance e physical theatre con tecniche illusionistiche, che rappresenta il tema universale dell'immigrazione con le coreografie di Emiliano Pellisari e Mariana Porceddu, la musica araba di Jordi Savall e la voce ebraica di Moni Ovadia

Dopo il grande successo dello scorso anno con lo spettacolo Inferno, dal 27 settembre al 9 ottobre torna al Teatro Menotti di Milano lo show internazionale della compagnia NoGravity con una nuova produzione, Exodus
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Exodus, il nome della nave che portò gli ebrei in Palestina nel 1947, è uno spettacolo di sculpture dance e physical theatre con tecniche illusionistiche. L’esodo biblico ritorna nella storia ebraica come una ricorrenza ciclica e rappresenta il tema universale dell’immigrazione: essere migranti oggi è come vivere l’esodo di duemila anni fa
Danza: tutte le news
Emiliano Pellisari e Mariana Porceddu (in arte MARIANA) affrontano insieme un nuovo viaggio iniziatico attraversando con i loro danzatori deserti che muoiono sulla spiaggia, tempeste dell’anima e naufragi dello spirito
Teatro: tutte le news
È Il Mediterraneo in cui sprofonda o galleggia la nostra cultura, un’acqua che per noi è un antico battesimo. Exodus racconta un viaggio di anime sospese, di dura razza e nate nell’asciutto che, cacciate dalla terra, inseguono l’odore del sale

I danzatori acrobati della Nogravity ci incanteranno in un susseguirsi di immagini che, evocando le nostre radici, racconteranno una storia senza tempo, un tempo che ci appartiene anche oggi, forse ancora di più

In un’ora di danza e teatro, l’opera breve riprende nelle immagini dei corpi dei danzatori la grande tradizione cristiana dell’arte rinascimentale e si unisce alla musica araba di Jordi Savall accompagnata dalla voce ebraica del grande artista Moni Ovadia

Exodus rappresenta il felice e miracoloso incontro tra Oriente e Occidente. Lo spettacolo si lega al Qohèlet, a Giona, alla forza terribile del mare, alla violenza della natura, al primo esodo della storia, al lungo cammino degli Ebrei, alla dannazione dello spirito dei Cristiani e alla terra dove vivono anche i musulmani

Anime senza gravità scorrono leggere sulla terra: leggere come la nostra incoscienza che le ha abbandonate, ma pesanti come solo la colpa ed il peccato possono essere