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La Turandot di Capucci e Curran in scena al Petruzzelli di Bari dal 13 al 21 settembre

Spettacolo

L'opera di Giacomo Puccini, con costumi di Roberto Capucci, la regia di Paul Curran e la scenografia di Gary McCann, andrà in scena nell’ambito della nuova Stagione della Fondazione lirica pugliese. "Sarà la più bella di tutte le Turandot", afferma il Sovrintendente Biscardi

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La Turandot di Giacomo Puccini, con i costumi di Roberto Capucci, per la regia di Paul Curran e le scenografie di Gary McCann sarà in programma al Teatro Petruzzelli mercoledì 13 settembre alle 20.30 (turni A), giovedì 14 settembre alle 20.30 (fuori abbonamento), venerdì 15 settembre alle 20.30 (turno B), sabato 16 settembre alle 18.00 (fuori abbonamento), domenica 17 settembre alle 18.00 (turno C), martedì 19 settembre alle 20.30 (fuori abbonamento), mercoledì 20 settembre alle 18.00 (turno D), giovedì 21 settembre alle 20.30 (fuori abbonamento). E sarà la più bella di tutte le Turandot, afferma il Sovrintendente Biscardi.

 

C’era una volta (e c’è) un mago della fantasia…: si chiama Roberto Capucci.

 

Indossate da principesse e dive come Raina Kabaivanska, ospitate nei musei di tutto il mondo, le creazioni del re dell’alta moda Roberto Capucci sono sculture plastiche, tourbillons di plissé, giochi di movimento usciti da fontane sgorganti preziosissime taffetà e sete in sfumature che persino l’arcobaleno stesso faticherebbe ad annoverare. Ritiratosi dalla ribalta delle passarelle, con le sue matite colorate Capucci continua tuttavia a dar sfogo, in maniera ancora più sfrenata, al dáimōn della sua immaginazione producendo fantasmagorici bozzetti, un florilegio di sbuffi, girandole, nastri, piume, maschere e carapaci. Questo nuovo capitolo nella lunga carriera di Capucci, su cui l’Oriente ha sempre esercitato una forte ispirazione, sboccia ora in un progetto grandioso. Per la prima volta, Capucci crea per un’opera lirica costumi che fanno impallidire perfino l’esotismo sognante dei Ballets Russes di Serghei Diaghilev.  

 

“Sono da sempre stato stregato dalla Turandot”, dice Capucci. “Il personaggio della Principessa di ghiaccio è affascinante e l’opera è molto particolare, una favola che non è favola. Mi sono immerso in questo progetto con particolare slancio, cominciando a disegnare abiti per Turandot ancor prima che me li chiedessero: in altre parole, ho lavorato in libertà assoluta.”

 

Si è svolto alcuni giorni fa, nell’appartamento romano di Capucci, un incontro tra questi e il Sovrintendente Massimo Biscardi, presenti il regista Curran e lo scenografo McCann che hanno potuto vedere per la prima volta l’incredibile serie di bozzetti dello stilista. Concluso l’incontro, il Sovrintendente Biscardi ha annunciato il duplice e originale omaggio del Teatro Petruzzelli al genio creativo della musica di Puccini e alla potenza immaginativa dell’arte di Capucci: “Vedendo lavorare insieme il regista Paul Curran e Roberto Capucci oggi, ho capito che dopo aver visto tante belle Turandot nella mia vita, probabilmente questa sarà la più bella di tutte.”

Per questo nuovo allestimento, destinato pertanto ad essere uno degli spettacoli più interessanti della Stagione 2023, sono già stati scelti i protagonisti. Nei ruoli principali troveremo: Rebeka Lokar (Turandot), e Jorge de León (Calaf ), mentre l’Orchestra della Fondazione Teatro Petruzzelli sarà diretta dal maestro Renato Palumbo.

una Turandot da annali del teatro lirico

Curran, nato a Glasgow 58 anni fa, ha un rapporto privilegiato con l’Italia (“Italiani e Scozzesi: siamo due popoli estrosi, pieni di vita”, ci dice in un perfetto italiano), ma è alla sua prima collaborazione con il Petruzzelli, ha avuto anche il piacere di scoprire la città di Bari dove, malgrado la lunga frequentazione con l’Italia, non aveva mai messo piede. Nel vedere i bozzetti realizzati da Capucci per l’opera pucciniana, Curran si è detto folgorato, anticipando che essi gli offrono infiniti spunti per un’originale chiave di lettura: “Vedendo i bozzetti del maestro Capucci, mi sono sentito ispirato tanto dai colori, dalle forme geometriche e dalla fantasia enorme che c’è in questi costumi. Da ogni costume arriva un’idea chiara, chiarissima, per il personaggio.”  

 

Possiamo quindi aspettarci dalla sinergia creativa tra un regista così originale come Curran, che nasce come ballerino ancor prima di approdare alla regia operistica, e un’icona dell’alta moda come Capucci, dal loro dialogo artistico e la vicendevole ispirazione alimentata dalla musica capolavoro di Puccini, una Turandot da annali del teatro lirico. Lancia il seguente messaggio agli spettatori Paul Curran: “Vedrete una Turandot di un livello artistico altissimo, sia vocale/musicale e scenografico (mi riferisco al lavoro del mio concittadino “celtico”, il nordirlandese McCann), ma anche perché ci saranno i costumi e la fantasia di uno degli artisti più grandi nella storia d’Italia. E questa è una cosa molto rara.”

 

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