Presentato in occasione del Festival di Venezia 2021, il progetto che trasformerà in musical il film diretto da Nacjo Alavarez "Ballo Ballo- Explota Explota". SEGUI LA DIRETTA
Presentare un musical in occasione della più importante Mostra Internazionale del Cinema in Italia, quella di Venezia, non è casuale. Sulla scia di un successo planetario come Mamma Mia!, Valeria Arzenton porta sulle scene il Musical Ballo Ballo – Explota Explota. Il progetto nasce con l’obiettivo di declinare in un musical di grande respiro il prodotto cinematografico. Ballo Ballo – Explota Explota è diretto da Nacho Álvarez e distribuito nel 2020. Imprescindibile nell’ideazione è stata la collaborazione di diversi soggetti provenienti da Spagna, Uruguay, Olanda e Italia. Il Musical, destinato a una platea globale, vede coinvolte realtà professionali eterogenee, attinenti al campo del cinema, del teatro, della musica e dello spettacolo. Protagonista è Raffaella Carrà, icona indiscussa della tradizione popolare e televisiva italiana, scomparsa inaspettatamente lo scorso luglio.
Ballo Ballo -Explota Explota, dal film al musical
Ambientato negli anni 70, il musical abbraccia la storia di un tempo attraverso l’idea contemporanea di femminilità, emancipazione e riscatto sociale. Ambizioso e destinato al mondo intero, si struttura attraverso il passaggio di testimone di riconosciute professionalità femminili: Raffaella Carrà, l’ispiratrice, Mariela Besuievsky, la produttrice cinematografica spagnola di Tornasol (con Carlotta Calori di Indigo Film), Valeria Arzenton, imprenditrice e produttrice di spettacoli. Filo conduttore è anche il timing di formalizzazione dell’accordo tra le due produttrici, sottoscritto pochi giorni prima della tragica e inaspettata scomparsa della Carrà. Il film è un musical vero e proprio, una storia d’amore leggera e coinvolgente, al ritmo delle canzoni che tutti conosciamo. Un racconto fedele della conquista culturale e sociale delle Donne, ottenuta anche grazie alla determinazione di chi, controcorrente, ha sfidato un ingessato bigottismo diffuso. Quasi due ore di ritmo incalzante, in un flusso costante di canzoni e colori brillanti che contrastano il grigiore della censura degli anni ’70.
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Un’opera che nasce quindi sotto i migliori auspici e che rappresenta oggi più che mai una responsabilità anche di ordine artistico per riuscire a trasferire su un palcoscenico tutte le emozioni, il sorriso, la bellezza e la spensieratezza delle opere di Raffaella Carrà. Restrizioni pandemiche permettendo, si pensa a un debutto a fine 2022 in simultanea in più Paesi, a partire dall’Italia, che ha dato i natali a questa straordinaria artista, per poi proseguire in Spagna, seconda patria di Raffaella Carrà e sempre vicina alla sua carriera. La produzione prenderà forma dai prossimi mesi.Il calendario teatrale verrà invece annunciato entro fine anno, con un’anteprima di prevendita per tutti gli Stati sul canale di vendita Ticketmaster.
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Cosa l'ha affascinata di Raffaella Carrà?
Per me la forza di Raffaella Carrà è la sincerità. E’ riuscita a tirare fuori quello che avevamo dentro, prima di tutti con coraggio e coerenza. Se ascolti le sue canzoni capisci che sono leggere ma mai banali. Guardi alla Carrà e ti senti felice. Il musical a Teatro dovrà essere proprio la stessa cosa: creare felicità e portare il sorriso. il miglior antidoto sociale dopo anni di distanziamento e di palcoscenici chiusi.
La sua canzone preferità di Raffaella?
Ultimamente mi piace moltissimo Caliente Caliente. Ha un ritmo pazzesco e mi dà una grande carica. In linea generale, le canzoni della Carrà ci insegnano il valore della leggerezza.
Quanto è cambiato il progetto in seguito alla scomparsa di Raffaella Carrà?
Mi sarebbe piaciuta che partecipasse al musical. Le avevo scritto e mi aveva dato la sua disponibilità. E quando mi hanno la notizia della sua morte, pensavo si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto. Non volevo crederci.
Oltre a Lorenza Mario, avete già qualche idea per il cast?
No. Cerchiamo persone con molto talento e in grado di trasmettere felicità. Non stiamo per forza pensando a grandi nomi: come Raffaella Carrà crediamo nei giovani e quindi punteremo su di loro.