In arrivo con diversi progetti (sia televisivi, sia cinematografici), l'attore romano è in tour teatrale con "Un’ora sola vi vorrei”. Il nuovo one-man-show rincorre il tempo e torna a far sorridere il pubblico che finalmente può riscoprire il piacere di assistere agli spettacoli dal vivo nel rispetto delle norme anti-Covid. L'intervista
Sul palco, a spasso nel suo passato, tra ricordi e nuove proposte che rappresentano un ponte gettato sul futuro, Enrico Brignano passeggia sulla linea tratteggiata del nostro presente, saltella tra i minuti, prova a racchiudere il fiume di parole che ha in serbo per il suo pubblico. E lo fa con la proverbiale ironia che lo caratterizza. In giro per l'Italia, con il suo one-man-show, torna a far sorridere (e riflettere) il pubblico che finalmente può riassaporare il piacere di assistere agli spettacoli dal vivo, sempre nel rispetto delle norme anti-Covid (Qui tutti gli aggiornamenti).
Lo show "Un’ora sola vi vorrei”, fa luce sulle nostre ossessioni legate al tempo, contemporaneamente si fa evasione e risponde a quel bisogno di leggerezza che tanto ci manca oggigiorno e che nulla ha a che vedere con la superficialità, come lo stesso autore sottolinea. Diventato papà per la seconda volta a luglio, Brignano spiega quanto si identifichi in questo suo ruolo quotidiano alle prese con pannolini, ruttini e lavatrici, e pare che fare il bucato sia tra le mansioni in cui eccelle. Non a caso è stato scelto come testimonial della campagna Dash PODs, on air in TV dal 29 agosto, diretto per la prima volta dall’amico e regista Paolo Genovese.
Nel video di backstage diffuso con il primo spot e che potete vedere in testa all'articolo, confessa: "Credo che abbiano scelto me per la mia bellezza, chiaramente, per la mia prestanza fisica, per il mio talento recitativo, ma soprattutto perché so fare le lavatrici. Voi direte “non è vero”. Si! Invece è proprio vero! Ragione per cui hanno deciso di affidare questa campagna a me... pensa! So’ affari loro...".
l'intervista
Attore, regista, comico e sceneggiatore, in quale di questi ruoli si identifica meglio?
Sono tutti i ruoli in cui mi sono messo alla prova, ma di fatto resto un attore, è ciò per cui mi sento più tagliato. In teatro anche la regia mi appaga, a dire il vero. Probabilmente però il ruolo quotidiano in cui mi identifico di più, ed anche il più difficile, è quello del papà!
Come ha vissuto il periodo del lockdown e come ha cambiato la sua vita privata e professionale?
Il lockdown ha messo a dura prova tutti. Per uno come me, abituato ai tour e al contatto con il pubblico, è stata una grande sofferenza. Credo abbia portato in superficie le fragilità di tutti, le paure…un senso d’impotenza che suppongo ci abbia anche un po’ ridimensionato. Il genere umano è piuttosto presuntuoso, sa?
Cosa porta in tour per l’Italia nello spettacolo “Un’ora sola ti vorrei - Estate 2021”?
Finalmente in tour! Ho cercato di confezionare uno spettacolo soprattutto di evasione, di leggerezza, che non significa superficialità. Anzi.
Quale pensa sia il ruolo del comico specie in questo presente così complicato?
E' sempre stato un ruolo difficile, quello del comico. Durante la grande guerra, l’avanspettacolo cercava di far dimenticare il terrore delle bombe…oggi, lo show deve divertire, certo. Ma il comico è anche un grillo parlante che mette in luce con l’ironia aspetti della realtà che ci troviamo a vivere…
Cosa le ha lasciato in eredità il suo grande maestro Gigi Proietti?
Gigi per me è stato un mentore, la sua perdita ha lasciato un grande vuoto. Spero di onorarlo continuando a fare al meglio quello che lui mi ha insegnato.
Di cosa sente maggiormente la mancanza, oggigiorno?
Farò la figura dell’attempato, ma…un po’ di educazione. Quella comincia a mancare davvero in giro, specialmente sui social. Tutti pensano di sapere tutto, non hanno dubbi. E asseriscono le proprie convinzioni con una aggressività non necessaria, sproporzionata spesso, quando basterebbe il confronto. Sarò uno d’altri tempi.
E’ diventato padre per la seconda volta, Niccolò è il suo “spettacolo preferito”, cosa significa per lei e quale mondo vorrebbe lasciare ai suoi figli?
Sicuramente un mondo più attento all’ecologia, alle eguaglianze sociali e al rispetto. Spero di non essere un sognatore.
Passando a cose più pratiche, collabora ai lavori domestici in casa?
Certo! Cerco di fare un po’ di tutto! Non a caso Dash mi ha scelto come testimonial della sua nuova campagna pubblicitaria vista la mia abilità nel fare il bucato!
E’ un papà tuttofare o ha delle mansioni in cui eccelle?
Le mie mansioni sono tutte un po’… come dire? poco eleganti. C’è da far fare il ruttino a Niccolò? Ci penso io. E inevitabilmente mi becco pure il rigurgitino. Buttare i pannolini? Sempre io. Ma siccome Flora è quella che si sveglia la notte e che prepara da mangiare direi che per me va benone così.
Anticipazioni sui suoi progetti futuri?
Il tour finisce il 15 settembre all’Arena di Verona e sarà una grande emozione. Poi riprendo con il mio show in Tv. Ho anche altri progetti, sia televisivi che di cinema, insomma ci vediamo presto!