Teatro alla Scala, 24 neodiplomati alla Scuola di Ballo dell’Accademia. VIDEO

Spettacolo

Chiara Ribichini

Foto: Francesco Mirabile

In un anno segnato dal Covid, che ha privato gli allievi di tante lezioni in presenza e spettacoli, sono riusciti comunque a raggiungere il traguardo nel migliore dei modi. Merito del coraggio, della determinazione e di quella forza che non è soltanto fisica e che li aiuterà nella loro carriera da danzatori. A giudicarli, accanto al direttore Frédéric Olivieri e al corpo insegnante, Oriella Dorella, Manuel Legris e Cristina Bozzolini

E’ la fine di un lungo percorso. Un traguardo che rappresenta solo un inizio. Il primo passo di una carriera per cui hanno studiato otto anni. E’ l’esame di diploma con cui 24 allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano sono diventati professionisti. Nonostante tutto. Nonostante un anno e mezzo di allenamenti interrotti, lezioni online e sbarre improvvisate nelle proprie case. Il Covid (GLI AGGIORNAMENTI)  li ha privati di settimane di scuola e di tanti spettacoli. Ma non ha intaccato la loro determinazione, forza e coraggio.  

“Ho avuto l’impressione di ragazzi molto motivati, responsabili, stoici perché molti di loro sono stati mesi a casa facendo un gran battement in cucina e una pirouette in camera. Con una gran voglia di ballare che mi emoziono. Li ho visti ballare con un’enfasi, una padronanza che per la loro età è davvero notevole” sottolinea a Sky Tg24 Oriella Dorella, étoile del Teatro alla Scala e uno dei membri in commissione. E aggiunge: “Così giovani non è facile per loro soprattutto perché hanno ballato in un ambiente che non è un teatro. Questa è una sala un po’ anomala eppure ho visto quel calore, quell’aspettativa, quel sogno… perché questi ragazzi sono pieni di sogni. E’ la loro forza”.

Olivieri: questi ragazzi hanno la luce negli occhi

 

L’esame si è svolto nei laboratori Ansaldo della Scala, là dove nascono gli allestimenti scenografici del Teatro. Uno spazio particolarmente grande messo a disposizione dal sovrintendente Dominique Meyer che ha consentito agli allievi quel distanziamento fondamentale per permettere la ripresa delle lezioni, come spiega il direttore della Scuola Frédéric Olivieri.
“Abbiamo avuto dei momenti di interruzione, quando eravamo in zona rossa abbiamo chiuso. Abbiamo aperto da quasi due mesi e per loro è stato una no stop per riuscire ad arrivare all’esame. Certo, abbiamo sempre fatto lezione online e questo ha permesso di tenere un allenamento di base ma senza lo spazio necessario non si può lavorare sui salti o sulle punte. La cosa più complicata è stata l’organizzazione, il rispetto del protocollo. Non hanno potuto, inoltre, studiare passo a due perché richiede un contatto non concesso dalle regole” sottolinea Olivieri. “Ventiquattro allievi che si diplomano è un numero molto raro, tra l’altro tutti di qualità”. Qual è la soddisfazione più grande? “Vedere la luce che hanno negli occhi questi ragazzi. Quando ballano, quando fanno lezione, hanno questa passione pura. Il mio consiglio è: non perdetela mai,  quando entrate in compagnia tenetela. Ci saranno delle difficoltà, giorni bui ma sarà una bella vita”.

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i 24 neodiplomati 

 

In commissione, oltre a Frédéric Olivieri e all’étoile Oriella Dorella anche il direttore del Corpo di Ballo della Scala Manuel Legris e Cristina Bozzolini, alla guida del Nuovo Balletto di Toscana. Ed eccoli i ventiquattro professionisti magistralmente preparati da Tatiana Nikonova e Jean-Philippe Halnaut per la danza classico-accademica e da Emanuela Tagliavia per la danza moderno-contemporanea: Chiara Bacci, Matilde Barbaglia, Fiammetta Daniello, Giulia Del Grande, Chiara Esposito, Sara Esposito, Carolina Fregnan, Giada Gavioli, Lilia Kaliko, Eliel Kira Mamerud, Alice Poli, Sabrina Solcia, Martina Valentini, Sara Zanzon, Alessio Cavalera, Federico Farina, Victor Fianurini, Filippo Italiano, Denis Mehmeti, Vincenzo Mola, Davide Mercoledisanto, Angelo Sibella, Tommaso Spadaccino, Leo Wanner.

Tra poco affronteranno anche l’esame di maturità. Alcuni di loro hanno già un contratto, altri si preparano per le prossime audizioni. C’è chi si è iscritto anche all’università con l’intenzione di portare avanti gli studi oltre alla professione. Qualunque strada prenderanno avranno sempre una marcia in più nata dal sacrificio quotidiano vissuto alla sbarra in questi lunghi otto anni. 

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