Il duo è ospite del vicedirettore Omar Schillaci nel nuovo appuntamento di Stories, il ciclo di interviste dedicate al mondo dello spettacolo. Un racconto sospeso tra nostalgia e riscatto in onda su Sky TG24
Quando abbiamo scritto il disco eravamo a caccia di vita, però non si poteva, eravamo chiusi in casa, quindi siamo andati a scavare nella memoria, nella vita passata, abbiamo colto l’occasione per farci dell’analisi di un po’ tutto il nostro passato. Se vai a scavare la nostalgia la trovi, fa parte della vita di tutti. È stato il modo per riguardarsi con gli occhi di oggi e magari perdonarsi un po’. Nostralgia è una parola che avevo per una canzone, come autore, sette o otto anni fa. Era lì nel cassetto ed era giusta da usare e l’ho tirata fuori. Francesca e Fausto, alias i Coma_Cose, spiegano così la genesi del nuovo disco, Nostralgia, scritto durante il lockdown e uscito il 16 aprile, dopo il grande successo della canzone sanremese - già disco d’oro - “Fiamme negli Occhi”. Il duo si racconta al vicedirettore di Sky TG24 Omar Schillaci in “Coma_Cose - Nostralgia”, il nuovo appuntamento di Stories, ciclo di interviste ai protagonisti dello spettacolo di Sky TG24, in onda su Sky TG24, anche su Sky Arte sabato 1° maggio alle 12.05 e disponibile On Demand.
un viaggio nella musica, nei ricordi e nella vita dei Coma_Cose
L’intervista è un viaggio nella musica, nei ricordi e nella vita dei Coma_Cose, in un racconto sospeso tra nostalgia e riscatto. Della Nostalgia abbiamo messo nel disco una definizione quasi accademica – ha spiegato Fausto -, abbiamo un po’ giocato con le definizioni “alla Treccani” e le abbiamo reinventate in modo poetico, la nostalgia è anche il dolore di perdere qualcosa che non c’è più, gli anni dell’adolescenza e della spensieratezza. Non ritornano più, però bisogna farne tesoro per capire quando si è adulti perché caratterialmente si è così. Il nuovo album si compone di sei pezzi “son pochi – ha proseguito Fausto -, ma ci sono due motivi. Il primo è etico, ci sono venute queste canzoni qua e ne abbiamo buttate via almeno altre dieci, è una sorta di onestà intellettuale. Ci sentivamo che solo quelle canzoni avessero senso in questo concept. Di più sarebbe stato superfluo - è intervenuta Francesca - , non ce la sentivamo di aggiungere niente. Quando abbiamo deciso così – ha concluso Fausto - ci siamo fatti anche noi la paranoia che fosse corto, ma poi ci siamo detti anche che tutto il mondo della musica cambia, è cambiato lo streaming, la fruizione, i dischi fanno fatica ad essere fruiti nella loro interezza, perché non si può chiamare disco un disco di sei tracce? È un po’ andare oltre qualcosa che è catalogato così, in fin dei conti siamo nell’epoca della rivoluzione di certi cliché. Magari è un primo passo e altri artisti ci seguiranno, magari il prossimo album lo faremo di venti tracce. Però… chi se ne frega delle definizioni!
il racconto dell'incontro
Tra le domande, spazio anche per la vita privata dei due, come il racconto dell’incontro tra i due, che sono una coppia nella musica ma anche nella vita. Ci siamo incontrati a Milano, 6-7 anni fa – ha detto Francesca -, lavoravamo nello stesso negozio e avevamo amici in comune. Ci siamo conosciuti e abbiamo quasi da subito iniziato a parlare di musica. Fausto mi ha raccontato di avere questo progetto musicale, con un po’ di canzoni nel cassetto, che però aveva mollato perché non aveva più stimolo e voglia di andare avanti. Entrambi vivevamo un momento di disillusione rispetto ai nostri sogni. Ci hanno licenziato di lì a poco e abbiamo colto l’occasione per provare a fare insieme qualcosa, a mettere insieme i nostri sogni e costruire qualcosa insieme. Fabio ha poi ricordato un aneddoto legato ai primi appuntamenti: penso che entrambi non abbiamo mai fatto un karaoke – ha detto -, se non la seconda volta che ci siamo incontrati. Con amici comuni siamo andati al karaoke, ci hanno buttato su questo palco e abbiamo duettato, era forse “Hanno ucciso l’uomo ragno” degli 883. Poi non ci siamo più rivisti per due mesi. Dopo abbiamo iniziato subito a fare musica, ma quando Coma_Cose ha preso compimento era passato un anno da quel karaoke.
E ancora: cosa non sopportate l’uno dell’altro? E cosa considerate un pregio? La sua fase mattutina – ha risposto Fausto -, il warm up. Abbiamo un gatto che ha una ‘manutenzione’ importante perché ha un po’ di problemi. Diciamo che Francesca è abbastanza burrascosa in questo iter, io dormirei in quel motivo in più. Mi allaccio anche io – risponde Francesca -. Lui quando si alza la mattina è subito sveglio, scende dal letto, arriva in cucina e comincia a parlare di argomenti anche abbastanza ricchi. Io non sono pronta a recepire del suono in quel momento, vorrei solo silenzio. Ma è una capacità che invidio, io non so mai quanto ci metto realmente a svegliarmi, invece lui subito. Quanto ai pregi, per Fausto un pregio di Francesca è il lato di irrazionalità, lei si butta molto più di me, lo apprezzo e le invidio questa dote di sapersi buttare, io sono un po’ troppo riflessivo a volte mi perdo anche delle cose. Fausto è un bravo ascoltatore – ha risposto Francesca -, ti ascolta e non è scontato.