Scala, l'11 maggio concerto di Muti con il pubblico. Armani nuovo sostenitore fondatore
SpettacoloIl Piermarini a lavoro per riaprire quanto prima e arrivano le prime informazioni e date sui prossimi spettacoli. Armani è un nuovo socio sostenitore del Teatro. E intanto viene posata la prima pietra della torre con sei piani interrati e undici fuori terra che permetterà di avere un palcoscenico profondo 64 metri
E’ una delle riaperture più attese e sarà segnata da un vero e proprio evento. Alla Scala l’11 maggio Riccardo Muti dirigerà l’Orchestra Filarmonica di Vienna davanti al pubblico. Una data simbolica che ricorda quando, nel 1946, Arturo Toscanini, fece risorgere il Piermarini dopo la guerra. Ma la Scala sta lavorando per riaprire le porte al proprio pubblico anche prima. Domani il sovrintendente Dominique Meyer ne parlerà nel suo incontro con i sindacati. Si ipotizzano due possibilità: l'8 maggio, quando Gianandrea Noseda dirigerà orchestra e coro della Scala (e il basso Ildebrando D'Arcangelo) in un concerto, al momento previsto in streaming, con musiche di Mozart, Beethoven e Brahms, o il 30 aprile quando è prevista l'ultima registrazione di arie d'opera di Anna Netrebko, in corso in questi giorni, con il direttore musicale Riccardo Chailly sul podio dell'orchestra della Scala. Ma la decisione sarà presa dopo il vertice di domani.
500 persone sui palchi
500 le persone che potranno tornare a teatro, tutte disposte sui palchi. Sarà infatti mantenuta la pedana costruita sopra la platea per permettere il distanziamento tra gli orchestrali.
“Dal momento in cui è uscito il Dpcm abbiamo ragionato perché è complicato perché il Virus non è morto, vogliamo riaprire in sicurezza” ha spiegato il sovrintendente Dominique Meyer.
La torre di Botta e Armani socio fondatore sostenitore
La notizia della ripresa arriva nel giorno in cui è stata posata la prima pietra della nuova torre firmata dall’architetto Mario Botta, un progetto molto di impatto che andrà ad allargare il Teatro, e in cui è stato annunciato l’ingresso di Giorgio Armani come fondatore sostenitore della Scala.
“A Giorgio Armani sono anche legato da amicizia ma nell’ultima fase l’ho visto molto molto attento ai destini della città. L’ingresso tra i finanziatori soci fondatori mi sembra molto molto importante” ha sottolineato il sindaco di Milano Beppe Sala.
Da statuto, un socio sostenitore è tenuto a versare 600 mila euro in cinque anni. "Il mio impegno verso Milano, in questo ultimo anno così sconvolgente, è stato importante, su tutti i fronti e non potevo certo trascurare il settore della cultura, colpito duramente in ogni suo aspetto" ha spiegato Giorgio Armani.