I Bauli tornano in piazza: oggi manifestazione a Roma dei lavoratori dello spettacolo
SpettacoloSono passati 419 giorni “dal fermo delle attività produttive e culturali che vedono impiegati i lavoratori del settore”. Dopo lo spazio davanti al Duomo di Milano, dalle 17 a essere occupata dall’oggetto-simbolo sarà piazza del Popolo. Le richieste sono le stesse, dai fondi e sostegni economici ai tavoli interministeriali per ripartenza e riforma. Franceschini ai manifestanti: "Grazie a chi partecipa"
Dopo Milano, i Bauli arrivano a Roma. I lavoratori dello spettacolo e degli eventi, infatti, tornano in piazza per ricordare che sono passati oltre 400 giorni da quando, a causa delle restrizioni legate al coronavirus, non possono più svolgere la loro professione. L’appuntamento è per oggi, sabato 17 aprile, in piazza del Popolo: alle 17 è in programma la seconda manifestazione nazionale organizzata da “Bauli In Piazza”. Intanto, dopo il via libera da parte del presidente del Consiglio Mario Draghi al raddoppio delle capienze e un accenno alla possibilità (nel caso che le condizioni epidemiologiche migliorino) di superare questi nuovi paletti andando oltre al 50% appena ottenuto, il ministro Dario Franceschini lancia un segnale ai manifestanti del movimento dei Bauli: "Ringrazio tutti quelli che saranno in piazza, i messaggi che arrivano dal mondo dei lavoratori dello spettacolo sono molto utili".
La manifestazione dei Bauli a Roma
Dopo lo spazio davanti al Duomo di Milano, questa volta sarà la piazza romana ai piedi del Pincio a essere invasa dai bauli, oggetto-simbolo dei lavoratori dietro le quinte, e dagli operatori che promettono di manifestare nel rispetto delle norme anti-Covid. Alla protesta, organizzata dall'APS Bauli In Piazza, hanno aderito oltre 50 realtà. Secondo gli organizzatori, sono diversi i pullman in arrivo a Roma da varie parti d’Italia: tra questi, due da Milano e uno da Bologna. Sono circa mille i professionisti che si sono iscritti all’evento e che sono stati assegnati ad altrettanti bauli. Ci sarà anche un flash mob. Lo stesso ministro Franceschini, che nel prossimo decreto punterà a far inserire l'apertura dei musei (che attualmente potranno riaprire solo dal lunedì al venerdì) anche nel fine settimana, conferma: ai lavoratori dello spettacono il agitazione: "Non sono la vostra controparte. Sono con voi, il vostro rappresentante nelle istituzioni. Abbiamo bisogno tutti di un'estate con piazze e strade pieni di spettacolo, musica, danza e prosa".
Fermi da 419 giorni: le richieste dei lavoratori dello spettacolo
A essere rappresentato durante la manifestazione, spiegano gli organizzatori, sarà il numero 419: i giorni che, al 17 aprile, sono passati “dal fermo delle attività produttive e culturali che vedono impiegati i lavoratori del settore”. Sono passati poco più di sei mesi, invece, dalla prima manifestazione dei Bauli a Milano, il 10 ottobre 2020. Le richieste al governo sono le stesse: l’istituzione “di un fondo da erogare in soluzioni mensili” a tutti i lavoratori dello spettacolo e che copra il periodo gennaio-dicembre 2021; il “sostegno economico per le imprese della filiera basato sul fatturato annuo legato a spettacolo ed eventi”; la “calendarizzazione immediata di un tavolo interministeriale che, su parametri prestabiliti, imposti i modelli graduali di ripartenza del settore, per dare una visione prospettica e agibilità imprenditoriale”; la “calendarizzazione di un tavolo interministeriale che affronti la riforma del settore con particolare riferimento alla previdenza e all'assistenza delle lavoratrici e dei lavoratori”.
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Presente anche “La Musica Che Gira” e “U.N.I.T.A.”
In piazza del Popolo, a sostegno della manifestazione, sarà presente anche una rappresentanza di artisti di musica, cinema, teatro e audiovisivo con “La Musica Che Gira” e “U.N.I.T.A. - Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo”. Le due associazioni, in una nota, spiegano che è un’occasione per sottolineare “l'unità del settore di fronte all'urgenza e all'emergenza di rilanciare le richieste - ancora oggi inascoltate - inserite nella campagna ‘I Diritti Sono Uno Spettacolo’, per una riforma strutturale volta a riconoscere il valore artistico, produttivo e sociale del comparto cultura". "Senza un intervento definitivo e il più possibile unitario, le conseguenze di questa crisi saranno drammatiche: stiamo già assistendo a ricadute insostenibili sulla vita dei lavoratori, sulla salute dell'intero settore e sul Pil del Paese”, aggiungono.
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