"Ho vissuto nello stupore continuo": Verdone racconta il suo libro a Sky Tg24

Spettacolo

Denise Negri

Una raccolta di ricordi e aneddoti, di riflessioni, risate e persone incontrate lungo il percorso artistico e umano del grande attore e regista italiano. Carlo Verdone presenta "La memoria della carezza" edito da Bompiani.

Carlo Verdone ama scrivere, non solo i suoi film. La stesura di un libro, dice spesso "mi da una libertà creativa impagabile". L'occasione, nata dal riordino di uno scatolone che da troppo tempo era rimasto sullo scaffale, è stata la spinta giusta per dare nuova vita e memoria a persone, storie, incontri, emozioni, successi, amicizie e amori impossibili. Nessuna malinconia, ci tiene a sottolineare il regista e attore romano, ma solo qualche vena di nostalgia. Il risultato è "La carezza della memoria" (edito da Bompiani) un libro delicato, dolce e poetico, fatto anche in parte di un mondo che non c'è più. E allora capita di divertirsi con il racconto dell'amato padre che, dopo sette tentativi falliti, riuscì a prendere la patente, salvo distruggere la macchina appena comprata o che ci si emozioni nei racconti che riguardano i figli, Giulia e Paolo, un viaggio in treno con la bimba piccola o un pomeriggio più "difficile" ed esilarante al Circo. 

 

La copertina del libro di Carlo Verdone

Scritto durante il primo lockdown di marzo nel 2020 Verdone spiega come sia stato anche un "tentativo per non pensare a quello che tutti stavamo vivendo".

Un periodo difficile, una Roma buia e silenziosa, un futuro incerto: ecco che la memoria prende il largo e trova la via della scrittura. In ogni capitolo, anticipato da una fotografia che rievoca il racconto trattato, ci sono emozioni e sentimenti diversi: "è un libro molto vario, indolente, comico e poetico" dice Carlo.

 

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Racconti inediti come l'amore impossibile per una prostituta, Maria F, che potrebbe diventare il soggetto per un suo prossimo film o più noti come la sua grande passione per la musica che non poteva non trasmettere ai figli soprattutto a Paolo. Un Verdone che "leggiamo" scorrazzare in giro per Roma in Lambretta, che conosciamo attraverso il suo legame con città come Torino o Siena (da dove veniva il padre) o che scopriamo attraverso le amicizie con i compagni di studi e di svago. "Cacciatore di nuvole" anche se in molti lo pensano come un "cacciatore di risate" è il titolo del capitolo dedicato alla sua passione per le foto fatte alle nuvole appunto "un momento rigorosamente mio, nel quale non devo avere vicino nessuno", dice; oppure "La bisca" è il capitolo che racconta un pò la genesi di alcuni dei suoi personaggi più famosi come "Troppo Forte" e quella passione, un "pò coatta" per il flipper. "Sono un uomo che ha vissuto nello stupore continuo", scrive Verdone tra le righe del libro. Quello stupore lo ha riversato, tutto, nelle pagine di questo libro. Per regalarlo, ancora una volta, al pubblico.

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