Mille rose rosse e un biglietto senza firma, chi sarà stato l’autore del gesto romantico? Diletta Leotta ha raccontato quanto accaduto tramite il suo profilo Instagram da oltre sei milioni e mezzo di follower.
Un inizio di giornata davvero originale per Diletta Leotta. La conduttrice ha raccontato un particolare evento accaduto nelle scorse ore, ancora misterioso il fautore del gesto.
Diletta Leotta: il mistero delle rose rosse
Diletta Leotta, classe 1991, è tra i volti più celebri e amati dal pubblico del Bel paese. La speaker ha svelato un fatto accadutole negli studi radiofonici raccontando tutto attraverso il profilo Instagram che conta più di sei milioni e mezzo di follower che seguono quotidianamente la sua vita tra impegni lavorativi e momenti di relax.
La conduttrice ha rivelato di aver ricevuto una sorpresa da un ammiratore segreto, ovvero ben mille rose rosse accompagnate da un biglietto vuoto, queste le parole: “Sono appena arrivata in radio e ho trovato questa sorpresa: mille rose. Poi c’è un bigliettino ma è vuoto. Vuoto. Quindi, chi è? Chi è secondo voi?”.
La notizia ha subito fatto il giro del web conquistando l’attenzione di numerosi fan che hanno iniziato a interrogarsi sull’identità del misterioso mittente.
Diletta Leotta: la carriera e il successo
Diletta Leotta è tra le grandi protagoniste del piccolo schermo. La conduttrice si è imposta nel mondo dello spettacolo grazie al mix di talento e carisma diventando velocemente uno dei volti più celebri.
Nel corso degli anni l’artista ha aumentato sempre di più la sua notorietà prendendo parte a trasmissioni televisive di respiro nazionale, tra queste la settantesima edizione del Festival di Sanremo in cui ha accompagnato Amadeus nel corso della serata inaugurale e della finale
Parallelamente, Diletta Leotta ha preso parte anche a molti altri progetti, tra i quali campagne pubblicitarie e il video musicale del brano Faccio quello che voglio di Fabio Rovazzi, certificato con due dischi di platino per aver venduto più di 100.000 copie su suolo italiano.
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