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Instagram, sfida tra Harry-Meghan e William-Kate: la teoria del complotto sui follower

Spettacolo

Dall'analisi dei dati, secondo il New York Times, risulterebbe che l'account degli eredi al trono inglese abbia superato più volte quello dei fuoriusciti dalla famiglia reale, anche in concomitanza di post "importanti" dei Duchi di Sussex

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C'è un mistero che aleggia sugli account Instagram delle due coppie della famiglia reale inglese: Kensington Royal, il profilo di William e Kate, e Sussex Royal, quello di Harry e Meghan (LA FOTOSTORIA DELLA COPPIA). Più precisamente ci sarebbero delle stranezze sull'aumento dei follower e dei like in giornate particolarmente significative di una o dell'altra coppia. L'incongruenza è stata segnalata in un articolo del New York Times che ha evidenziato come, in concomitanza di post "importanti" sull'account dei Duchi di Sussex, come la pubblicazione delle foto della nascita del primogenito Archie, il profilo Kensington Royal sia comunque cresciuto più dell'altro, anche in assenza di post. (FOTOSTORIA DI MEGHAN MARKLE - MEGHAN E LA NUOVA VITA IN CANADA - MEGHAN A SORPRESA NELLA NUOVA PUNTATA DI THE NEW POPE)

"Una teoria cospirazionista"

Nel sottotitolo dell'articolo del New York Times si legge: "due coppie reali, due account Instagram e una teoria cospirazionista". Il giornale si chiede cosa possa succedere quando la popolarità dell'erede al trono viene messa in discussione da quella del fratello minore sui social. Partendo da questa considerazione, inizia un confronto sulle performance dei due account Instagram nel tempo che rivela come il profilo di Harry e Meghan, dopo un successo iniziale, sembri non reggere più la "sfida" con quello di William e Kate, che continua a ottenere seguaci anche e proprio in concomitanza di post "forti" dell’altra coppia. Da qui nasce il sospetto che possa esserci una sorta di manipolazione dei dati per far crescere la popolarità di Kensigton Royal a discapito di Sussex Royal.

Quando sono stati fondati i due profili

Quando l’account Kensington Royal è stato fondato, nel 2015, era condiviso tra il principe William, la moglie Kate e il fratello minore Harry. Nel 2017, poi, con il fidanzamento tra Harry e l’attrice americana Meghan Markle, nel profilo sono iniziate a comparire le foto di entrambe le coppie. Ma il 2 aprile del 2019 tutto è cambiato con la creazione dell'account Sussex Royal, con il quale Harry e Meghan si sono separati da Kensington Royal.

Sussex Royal entra nel Guinness dei primati

Poco dopo essere stato lanciato, Sussex Royal è entrato nel Guiness world record per aver raggiunto un milione di followers in sole 5 ore e 45 minuti, più velocemente di qualsiasi altro account nella storia di Instagram. Da quel momento, però, il profilo di Harry e Meghan non ha più superato quello di Kensington Royal. A far insospettire gli analisti dei social sono stati alcuni eventi come quello del 12 maggio 2019, giorno in cui Meghan e Harry hanno pubblicato la foto dei piedini di Archie appena nato. Nella stessa giornata, Kensington Royal ha guadagnato 42mila followers, anche senza aver pubblicato nulla. Due post, pubblicati uno sulla pagina di Kate e William e l'altro su quella di Harry e Meghan, sono poi stati messi a confronto. Harry ha postato una foto in cui è a cavallo in un giorno qualsiasi e ha perso circa 420 seguaci, guadagnandone 1200. Lo stesso giorno, al mattino presto, su Kensington Royal è apparsa un’immagine in bassa risoluzione di un quadro della regina Vittoria che ha subito guadagnato 730 seguaci nella prima ora e 3500 nelle successive cinque ore. Il New York Times inoltre ha sottolineato che "prima che l’account di Harry e Meghan esistesse, Kensington Royal guadagnava nel giorno migliore al massimo 1000 followers per post. Sembra che la creazione di Sussex Royal li abbia rinvigoriti".

Gli specialisti dei social

La testata ha però interpellato sulla questione alcuni specialisti dei social e nessuno di loro sembra sbilanciarsi sulla possibilità che possa esserci stata una manipolazione dei dati. Il social media consultant Matt Navarra, al New York Times ha detto di non ritenere "che ci siano state attività sospette", ma allo stesso tempo di non poterci mettere "la mano sul fuoco”. Mentre Samuel Woolley, professore alla University of Texas di Austin specializzato in propaganda politica sui social, ha sostenuto che la manipolazione sia impossibile da confermare senza che vengano rese pubbliche maggiori informazioni sugli account. Secondo il New York Times il sospetto, però, che un'attività falsata possa esserci stata, rimane.