Nell'Aprile del 2020 Daniel Craig sarà al cinema con No Time No Die, l'avventura numero 25 dell'agento segreto più famoso del mondo. Nell'attesa il canale Sky Cinema 007 ospita tutti i film in cui il biondo attore brittanico ha interpretato James Bond: da Casino Royale a Quantum of Solace, da Skyfall a Spectre
M: “Questo forse per uno come lei è difficile da capire. Qualunque delinquente può uccidere. Voglio che elimini il suo ego dall’equazione.”
Bond: “Quindi lei vuole che io sia metà monaco e metà sicario’”
M:“Sapevo che era troppo presto per promuoverla”
Bond: “Dicono che gli 007 hanno un’aspettativa di vita molto breve.”
Con questo dialogo tra la direttrice del Secret Intelligence Service (Judy Dench) e il novello agente 007. Daniel Craig faceva il suo ingresso nel mondo di James Bond. Eravamo nel 2006 e il film era Casino Royale Il prossimo aprile, l’attore vestirà per la quinta e ultima volta i panni della spia creata dalla penna di Ian Fleming. Con No Time To Die (girato in parte in Italia, precisamente a Matera) Craig dirà addio a un personaggio che gli ha cambiato la vita e alla carriera. Eppure, quando per la prima volta fu annunciato che sarebbe stato il biondo di origini gallese a interpretare Bond, nessuno stappò una bottiglia d’annata Don Perignon, rigorosamente inferiore ai 4 gradi. Anzi, il mondo tifava per Clive Owen. O al limite Henry Cavill, Eric Bana, Hugh Jackman, Goran Višnjić, per citare solo alcune delle star che fecero il provino. Addirittura spunto un sito "http://danielcraigisnotbond.com/" per boicottare questa scelta. Craig veniva giudicato, inelegante, troppo scolpito, privo di allure. Invece la scelta si rivelò vincente. Con la sua interpretazione Daniel ci offre un agente segreto che si trasfigura nella cartina di tornasole di questi tempi controversi e ambigui dove bene e male spesso e volentieri si confondono. Viviamo, ormai in un universo opaco dominato dalle ombre, Quind, lo 007 di Craig è un uomo iracondo e sensibile, fragile ma estremamente fisico. Una macchina da guerra che si inceppa. Un gladiatore stacco in perpetua lotta con i propri demoni. Scopriamo quindi come è cambiato il James Bond nei 4 film interpretati da Daniel Craig
Casino Royale (2006)
Quando il barman del Casino del Montenegro chiede a 007 se il Vodka Martini lo preferisce agitato o mescolato, James Bond risponde così. “Cosa vuole che me freghi”. Basta questa frase per capire che Sean Connery è un lontano ricordo. Per il novello agente con licenza di uccidere, uno smoking vale l’altro. Da Praga al Madagascar, dalle Bahamas a Miami, sino allo struggente finale ambientato a Venezia, James imparerà sulla sua pelle cosa significa togliersi l’armatura. Vincerà la sua partita a poker con Le Chiffre grazie a una scala colore dal quatto all’otto di picche, dedicherà a Vesper un cocktail composto da tre parti di Gordon; una di vodka; mezza di Kina Lillet e una sottile scorza di limone. Resisterà a una elementare, ma efficace supplizio che rischia di trasformarlo in un eunuco. Ma l’anima di James Bond resterà ferita per sempre. Una cicatrice sul cuore, impossibile da cancellare. Neanche con una battuta cruda come questa: “Perché dovrei aver bisogno di tempo? Il lavoro è finito, la puttana è morta.”
Quantum of Solace (2008)
Si sa, la vendetta è un piato che va consumato freddo, anche sotto il sole del deserto boliviano. In questo film, l’azione si moltiplica. Tra Il palio di Siena e le bidonville, Craig mostra i muscoli. Ma l’anima resta dilaniato. Non a caso, in questo film non ci sono scene di sesso tra Bond e la bond girl Camille interpretata da Olga-A unire i 2 personaggi, non è l'attrazione fisica, anche se Olga riesce a essere sexy pure in canottiera bianca e pantaloni cargo. Sono il dolore, la disperazione, la vendetta a cementare il rapporto. Una relazione fatta della materia di cui sono fatti gli incubi. Ma se Olga riesce a vincere i propri demoni, per Daniel Craig la strada è ancora lunga e tortuosa. Non a caso Camille si congeda con queste parole da Bond, mentre sfiora con la mano la testa dell'agente più famoso al mondo: "Vorrei liberarti, ma la tua prigione è qui dentro". Si sa, la vita è uno stato mentale. Anche per chi ha la licenza di uccidere.
Skyfall (2012)
Il 23.mo film della Saga di James Bond è la pellicola che ha incassato più di tutte. Daniel Craig non ha utilizzato nessuna controfigura per la spettacolare sequenza iniziale su un treno per Istanbul. Ma anche l’opera più dolente e intima. Il suo antagonista Raoul Silva (Javier Barden) è in fondo il doppelganger di Bond. I due sembrano riproporre il rapporto tra Joker e Batman. Per la prima volta intuiamo che l’agente 007 ha avuto qualche esperienza omossessuale. E James non è mai stato così fragile e fuori forma, tanto da non riuscire neanche a superare i test psicofici per essere riammesso nei servizi segreti. I suoi meccanismi di difesa sono crollati come il SIS Building quartier generale del Secret Intelligence Service. Bond è un fantasma, sembra l’unico superstite dell’isola giapponese di Hashima, dove è ambientata una delle sequenze più suggestive del film. Ma solo chi cade può risorgere. E il ritorno a Skyfall la residenza in Scozia dove è cresciuto segnerà il suo riscattoCome recita la poesia di Alfred Tennyson citata da M Noi non siamo più ora la forza che nei giorni lontani muoveva la terra e il cielo: noi siamo ciò che siamo, un'uguale tempra di eroici cuori infiacchiti dal tempo e dal fato, ma forti nella volontà di combattere, cercare, trovare e non cedere mai."
Spectre (2015)
I titoli di testa brulicanti di crani, tentacoli e corpi femminile e l’epocale sequenza di apertura; un’epifania di teschi, cappelli a cilindro e maschere mortuarie, sullo sfondo della capitale del Messico, in occasione del Dia de lo Muros, ci dicono che la Morte aleggia su James BondDaniel Craig è ormai una spia stropicciata dalla vita, risoluto dispensatore di dipartite, ma anche umano, troppo umano e quindi fallace, Il film è una sorta di solenne requiem, la cui partitura sembra scritta da Ian Fleming con la complicità di Marcel Proust. Così la Bond girl interpretata da una volitiva Lea Seydoux, si chiama Madeleine Swann, mentre Monica Bellucci, vedova niente affatto allegra, piange e seduce in veletta e reggicalze in una Roma calda e notturna E durante la recherche si palesano volti e voci provenienti da Casinò Royale, Quantum of Solace e Skyfall. Un girotondo di spettri con cui James Bond gioca a rimpiattino, viaggiando tra Londra e Tangeri, passando dai ghiacciai dell'Austria alle sabbie del Marocco. Durante i 158 minuti di Spectre, lo spettatore precipita con piacere in un vortice di citazioni, ricordi, colpi di scena. Proprio come accade a 007. Non a caso il "Re pallido” (personaggio chiave del film) ammonisce con queste parole la spia più famosa del mondo: “Lei è un aquilone che volteggia in un uragano signor Bond.”