Venezia 2019, Leone d’Oro a Joker. Marinelli migliore attore

«Joker» è il Leone d'oro della 76esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia: il film di Todd Phillips ha ottenuto il riconoscimento principale della kermesse. Il Gran Premio della Giuria è andato al notevole «J'accuse» di Roman Polanski, spegnendo così le controversie che avevano accompagnato la presentazione del film. Grandi soddisfazioni anche per il cinema italiano, con il Premio Speciale della Giuria assegnato al bellissimo film di Franco Maresco «La mafia non è più quella di una volta» e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile a Luca Marinelli per «Martin Eden». Il riconoscimento per il miglior regista è stato vinto dallo svedese Roy Andersson per «About Endlessness». La Coppa Volpi per la miglior attrice è stata alzata da Ariane Ascaride del film «Gloria Mundi» di Robert Guédiguian, mentre il Marcello Mastroianni Award per il miglior attore esordiente da Toby Wallace per «Babyteeth».

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Premio Miglior Esperienza Virtuale


 

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Premio alla Miglior storia virtuale

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Premio Venezia Classici per il Miglior Film Restaurato

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Miglior documentario sul Cinema 

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E' iniziata la cerimonia di chiusura della 76esima del Festival di Venezia

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Nell’attesa di sapere i vincitori dei premi ufficiali di Venezia 2019, eccovi quelli già assegnati
 

Settimana della Critica: Gran Premio e Premio del pubblico a All This Victory di Ahmad Ghossein
 

Premi Francesco Pasinetti: Il sindaco del rione Sanità di Mario Martone. Premi ai protagonisti del film Francesdco Di Leva e Massimiliano Gallo. Miglior attrice italiana: Valeria Golino. Premio speciale a Citizen Rosi di Carolina Rosi e Didi Gnocchi
 

Leoncino d’Oro di Agis ScuolaIl sindaco del Rione sanità di Mario Martone. Segnalazione Unicef a The Painted Bird di Vaclav Marhoul
 

Filming Italy Award: American Skin di Nate Parker
 

Premio Carlo Lizzani: Nevia di Nunzia De Stefano
 

Premio Pellicola d’Oro: Emiliano Novelli come Miglior maestro d’armi per Martin Eden. Gabriella LoFaro come Miglior costumista teatrale per Martin Eden. Ettore Abate come miglior capoelettrcista per Il sindaco del rione Sanità
 

Giornate degli autori. Premio del pubblico a Un divan à Tunis. GdA Director’sAwrad a La Llrona.
 

Premio ARCA CinemaGiovaniEma di Pablo Larrain
 

Queer Lion AwardEl principe di Sebastian Munoz

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Emmanuelle Seigner sul Red Carpet dell'ultima giornata del Festival di Venezia

 

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Il presidente della giuria del Festival di Venezia 2019 Emir Kusturica si prepara per l'ultimo verdetto

 

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 Emir Kusturica è quasi pronto per emettere il verdetto finale
 
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Alessandra Mastronardi si prepara per presentare la serata finale del Festival

 

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The Burnt Orange Heresy: la recensione del film

 

The Burnt Orange Heresy: la recensione del film | Sky TG24

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La mafia non è più quella di una volta - La recensione del film

 

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Scopri il programma di oggi, 7 settembre

Mostra del Cinema di Venezia: il programma e gli ospiti di oggi 7 settembre

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Venezia: Jagger, l'artista non tolga mai la maschera
 

Chiusura in musica alla Mostra del Cinema di Venezia 2019. Ieri Roger Waters dei Pink Floyd e oggi Mick Jagger nel cast di 'The Burnt Orange Heresy' film italiano (fuori concorso) di Giuseppe Capotondi. Storia di un critico d'arte d'arte (Claes Bang) al quale un potente mercante d'arte (Jagger) fa un'offerta impossibile da rifiutare. L'intrigo coinvolge un celebre pittore (Donald Sutherland) che vive isolato da anni.   Dal frontman 76/enne dei Rolling Stone, oggi al Lido per il film di chiusura, tante piccole verità dette in una conferenza stampa che lo ha accolto tra mille applausi.   Il rocker ha parlato di ambiente, maschere, collezionismo e futuro.
"Sono felice che lo facciano, sono quelli che erediteranno il pianeta. Negli Usa i controlli ambientali che avrebbero aiutato a proteggere il clima sono stati annullati. Sono felice che le persone vogliano manifestare, sono con loro" dice Jagger appoggiando la protesta degli attivisti del Comitato No Grandi Navi, che hanno occupato per sette ore il red carpet del festival.   A chi chiede al leader dei Rolling Stones se l'artista debba indossare una maschera o mostrare sé stesso, replica Mick Jagger - che già nel 1969 era stato protagonista al Lido insieme al compagno di band Keith Richards con una parte in 'Umano, non umano di Mario Schifano -: "Dovere dell'artista è mettere una maschera e non toglierla. Anzi deve indossare anche più maschere pur di non rivelare sé stesso".   Recitare, spiega poi, non è diverso che salire su un palco: "Anche stare sul palco, fare una performance è come recitare. Anzi e' anche peggio perché' se cadi dal palco non puoi ripetere.  Il mio personaggio è comunque molto affascinante in un film che e' alla ricerca della verità'.   Ma una cosa è certa per Jagger, giacca stampata su variazioni di grigio e reduce da un recente intervento al cuore, il mondo non va certo bene: “Il mondo cambia generazione per generazione. quelli che stiamo vivendo sono dei tempi strani, bui e nessuno può prevedere cosa accadrà. C’è comunque ora nel mondo una grande polarizzazione, meno flessibilità e maggiore inciviltà nella vita politica del mondo e anche del mio Paese in questa ultima settimana. E questa vale ovviamente anche per gli Stati Uniti dove, anche per quanto riguarda l'ambiente, tutte le conquiste di Obama sono state cancellate".
  Il suo rapporto col collezionismo? "Non sono un collezionista, butto tutto e quello che compro  lo perdo. Insomma sono un collezionista fallito
- di Redazione Sky Cinema

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