Il cantante dopo l’accusa di furto di alcune magliette in un grande magazzino a Milano ha dato la sua versione dei fatti. "Sono una brava persona, è difficile quando sei in un manicomio dimostrare che non sei pazzo"
"Ho passato dei momenti brutti, mi ripetevo che ero una brava persona, l’opposto che un ladro, che è la cosa più brutta di questo mondo". Marco Carta si difende in tv e racconta la sua verità sull’accusa di furto di sei magliette per un valore di 1.200 € l'una, alla Rinascente di Milano.
In lacrime in tv
Il cantante durante una trasmissione su Canale 5 ha offerto la sua ricostruzione dei fatti. “Sono molto molto scosso, è difficile quando sei in un manicomio dimostrare che non sei pazzo. Ero con una persona che è stata fermata, un’amica che conosco da tempo. Io avevo una busta con delle cose pagate, con regolare scontrino. All’uscita gli addetti alla sicurezza ci hanno fermato e abbiamo dovuto seguirli. Poi ho visto che toglievano delle magliette dalla borsa della mia amica: ero sconcertato, allibito, per me non era possibile. Alla fine ci hanno separato, siamo saliti su due macchine della polizia e ci hanno portato in cella”.