L’étoile, durante uno degli eventi della seconda edizione di Ondance a Milano, ha risposto ad alcune delle tante domande arrivate in redazione. I sacrifici, la passione, i momenti più difficili, le soddisfazioni, l’alimentazione corretta di uno sportivo
Ci sono stati dei momenti in cui avresti voluto mollare e come li hai affrontati?
Sì, ho attraversato periodi molto difficili. Per esempio da giovanissimo, quando sentivo la nostalgia di casa. Sono stati anni molto difficili e a un certo punto volevo tornare a casa ma la passione per la danza è stata più forte. E insieme a questa la consapevolezza di avere un’opportunità unica: studiare al Teatro alla Scala. E’ stata quella la molla che mi ha fatto veramente capire ciò che avrei fatto nella vita. Comprendere quella che è la propria passione può aiutare tutti ad avere un senso nella vita.
La danza è un mezzo di espressione, comunicazione che attrae i giovani nativi digitali
Sì certo, assolutamente. Soprattutto se si sa portare la danza ai giovani. Io cerco di farlo unendo la danza classica e contemporanea con delle tecnologie come effetti visivi, led wall in scena, effetti particolari. Cerco di portare la classicità verso una dimensione futura.
Cosa ne pensi di Nureyev?
Un mito. E’ sempre stato il mio idolo e un punto di riferimento. Era un grandissimo artista che ha saputo rivoluzionare il ruolo dell’uomo nella danza classica. Prima il danzatore era sempre un gradino sotto le donne. Nureyev lo ha portato al pari.
Il futuro da non ballerino ti fa paura? Cosa farai quando non ti sarà più possibile ballare?
Credo che continuerò sempre a ballare. La danza è la mia vita e lo sarà sempre. In una forma o in un’altra il mio corpo ballerà per sempre.
Routine alimentare e sportiva
Cerco di alimentarmi con cibi sani che non appensantiscano il mio corpo altrimenti questo compromette i miei allenamenti e le mie performance. Poi mangio tantissimo perché consumo tanto ma bisogna farlo bene e consapevolmente.
Ho 36 anni e non ho mai ballato. Se iniziassi ora potrò mai diventare un ballerino dignitoso?
Non di danza classica perché bisogna iniziare quando si è molto giovani. Ma in altri balli sì. Ad esempio il tango si può iniziare a studiare molto tardi e si può diventare degli splendidi ballerini.
Quante cose hai messo da parte per la danza? Poi, diventato chi sei, le hai ritrovate?
Ho dovuto rinunciare a gran parte della spensieratezza dell’età giovanile e quello non lo puoi ritrovare, lo perdi. Ci sono stati tanti sacrifici nella mia vita però sono contento di averli fatti perché ne è valsa la pena e perché sto costruendo qualcosa di assolutamente unico. Questa festa della danza di Ondance mi ripaga di tanti sacrifici e di tanti sforzi. E’ una festa incredibile e finiremo domenica in piazza Duomo con una grande festa. Credo che sarà anche quello uno dei momenti più belli della mia vita.