
Buon compleanno Gérard Depardieu: il "Principe Nero" compie 70 anni. FOTO
Nato il 27 dicembre 1948, l’attore francese figlio di un fabbro e di una casalinga ha realizzato decine di film, alcuni veri e propri capolavori. Ribelle e provocatore, è finito più volte alla ribalta della cronaca per i suoi comportamenti

Tanti auguri Gérard Depardieu! Il 27 dicembre 2018 compie 70 anni il grande attore francese. Per decenni è stato la "Marianna" al maschile del cinema d’Oltralpe, simbolo di un popolo che prima di lui si era incarnato così profondamente nel mito anche grazie a Jean Gabin e Brigitte Bardot -
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Depardieu è nato il 27 dicembre del 1948 a Châteauroux, nei grandi boschi sulla valle della Loira, nel paesino messo a ferro e fuoco nel 1356 dal Principe Nero. Da qui un soprannome che starebbe bene anche al celebre attore, dalla personalità controversa e focosa. Depardieu ha rinunciato alla cittadinanza francese in opposizione alle leggi fiscali introdotte dalla presidenza Hollande e ha preso nel 2013 quella russa offertagli dal presidente Putin -
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Figlio di un fabbro e di una casalinga, studente ribelle e poi autodidatta, spedito per breve tempo in un riformatorio, a 15 anni arriva a Parigi dopo aver fatto il contrabbandiere, il giocatore di calcio, il tipografo, e trova quasi per caso la sua strada iscrivendosi a un corso di recitazione. A 22 anni sposa la sua insegnante, Elisabeth Guignot, che gli presenta il regista Michel Audiard che lo fa debuttare con un piccolo ruolo nel 1971 (Nella foto con il cast di "Lui portava i tacchi a spillo") -
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Audiard è il gran maestro del giallo alla francese e un vero passaporto per il giovane Gérard che in poco tempo, nonostante la balbuzie e una segreta timidezza, si fa un nome grazie al fisico atletico, la comunicativa prorompente, la voglia di sperimentarsi. Lavora con Jacques Deray ("Un po' di sole nell'acqua gelida"), Josè Giovanni ("Il clan dei marsigliesi") perfino con Marguerite Duras (che sarà sua grande amica) in "Nathalie Granger" (nella foto scena del film "Lo specchio del desiderio") -
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Il grande successo popolare arriva nel 1974 con il trionfo de "I santissimi" di Bertrand Blier in coppia con il bello e dannato Patrick Dewaere e da lì l'attività si fa frenetica anche per merito dei registi italiani che lo adottano; da Bernardo Bertolucci a Marco Ferreri che lo chiamano nello stesso 1976 per "Novecento" e "L'ultima donna". Con più di tre film all'anno (quasi sempre successi di critica e pubblico) Depardieu diventa in breve il nuovo astro del cinema europeo -
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Lunghissima è la lista dei capolavori cui ha impresso uno stile personalissimo. Per citare solo qualche esempio: "La camion" di Marguerite Duras e "Ciao maschio" di Ferreri (1978), "Mio zio d'America" di Resnais e "L'ultimo metro" di François Truffaut che diventerà il suo mentore (1980), "Danton" di Andrzej Wajda (1983) e "Police" di Maurice Pialat (1985) che porterà a vincere una mitica palma d'oro a Cannes nel 1987 con "Sotto il sole di Satana" (Nella foto con Roberto Benigni) -
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E poi nel nuovo decennio: "Cyrano" di Jean-Paul Rappenau (1990), "Una pura formalità" con Giuseppe Tornatore e Roman Polanski (1994), "Asterix" di Claude Zidi (primo capitolo di una lunga serie nei panni di Obelix) nel '99. Tantissime le pellicole anche negli anni 2000: "L'apparenza inganna" di Francis Veber (2000) e "Concorrenza sleale" per Ettore Scola (2001), "Bellamy" di Claude Chabrol (2009), il controverso "Welcome to New York" di Abel Ferrara (2014) -
La trama di "Welcome to New York"
Ma Depardieu è ormai l'icona di se stesso, un monumento che si nutre della propria celebrità e spesso la mette a disposizione, con generosità innata, di giovani talenti e progetti paradossali o avventure televisive. Il suo amore bulimico per il cinema non si arresta: cinque titoli nel 2018, altrettanti già annunciati o in lavorazione per il 2019 -
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Che faccia il produttore di vini (ha anche una tenuta in Puglia) o il seduttore (dopo la prima moglie ha avuto numerose storie e due lunghe convivenze, prima con Carole Bouquet e poi con Clementine Igou), il padre di famiglia (tre figli e altrettanti nipoti) o il provocatore politico con atteggiamenti anarchici e controcorrente ogni volta più marcati, Depardieu è sempre uguale a se stesso (nella foto nei panni di Obelix) -
Il film Asterix e Obelix
Sul set l'attore ha dimostrato invece un'insaziabile volontà di cambiamento e sperimentazione, passando dal realismo tragico al surreale, dalla commedia alla farsa, dal cinema d'autore a quello popolare, senza nessun ritegno -
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Lo stesso sprezzo di ogni convenzione che più volte lo ha portato alla ribalta della cronaca: reo confesso di turbativa in aereo dove fece pipì nel corridoio durante un volo, accusato di stupro (da cui si è sempre dichiarato innocente) e di molestie, sostenitore di dittatori e rivoluzionario, ogni volta Gérard ha voluto essere protagonista, invadendo la vita reale come fa sullo schermo con la sua voce potente e la figura debordante (nella foto, la consegna del Leone d'Oro alla carriera) -
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