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Su Sky Atlantic arriva "CityZEN", storie del quartiere Zen di Palermo

Spettacolo sky atlantic
Il docufilm "CityZen – Voci da un quartiere" verrà trasmesso su Sky Atlantic il 15 aprile alle 21.15 (foto Sky)

Domenica 15 aprile alle 21.15, per il ciclo “Il racconto del reale” verrà trasmesso “CityZen – Voci da un quartiere”, il docufilm di Ruggero Gabbai sugli abitanti di un territorio diviso tra illegalità e degrado

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Si intitola “CityZEN - Voci da un quartiere", il docufilm in onda domenica 15 aprile dalle 21.15 su Sky Atlantic per il ciclo “Il racconto del reale”.

Il docufilm sullo Zen

Realizzato da Forma International e diretto da Ruggero Gabbai, il docufilm mostra l’altra faccia di una zona nota per il degrado, ma dove esiste anche un mondo inaspettato, ricco d'energie e potenzialità, che spesso rimane oscurato dal pregiudizio. Il quartiere Zen, acronimo di “Zona Espansione Nord”, periferia di Palermo è un’area di edilizia popolare, oggetto sin dalla sua nascita di occupazioni abusive delle abitazioni, che nel tempo è divenuta un simbolo di marginalizzazione e abbandono, ma che è anche molto altro. Lo Zen, progettato nel 1969 dall'architetto milanese Vittorio Gregotti, è tristemente famoso per l'alto tasso di criminalità e per la delinquenza giovanile. Nonostante nel 2012 sia sorto nel quartiere il centro commerciale Conca d'Oro e sia in progetto il nuovo stadio cittadino, ancora oggi è afflitto da gravi problemi di degrado architettonico, alti tassi di dispersione scolastica, microcriminalità e infiltrazioni mafiose. Con una fotografia che segue lo stile del cinéma vérité, “CityZEN - Voci da un quartiere” non è solo il racconto del quartiere palermitano, ma rappresenta le tante banlieue dell’Italia di oggi. Ed è un invito a ripensare gli spazi urbani in cui vivere e costruire. Città, quartieri, vie non come luoghi di estrema sopravvivenza, ma come luoghi di creazione e partecipazione.

Le storie degli abitanti

Ma lo Zen è anche un crocevia di sogni e speranze, quelle dei suoi abitanti. C’è Francesco Casisa, attore dei film “Respiro” di Emanuele Crialese, che parla del suo sogno di sfondare nel mondo del cinema, ma che viene poi condannato per spaccio di cocaina. C’è Marco Picone, ex insegnante della scuola Giovanni Falcone, che all’inizio non capisce la lingua di quartiere, ma che ora, dopo aver lasciato un segno del suo insegnamento, ha mantenuto i contatti con i suoi ex allievi. C’è Alessandro, rapper negli scantinati dell’associazione Zen Insieme, fondata da Rita Borsellino e Pina Grassi, che insegna musica ai ragazzi. E ancora Angelo Fina, ex contrabbandiere e ora presidente dell’Inter club del quartiere, e Rocco, un ragazzino che carica su Youtube i filmati da lui girati all’interno del quartiere. Sono solo alcune delle storie che il film racconta, intrecciandole in un mosaico che regala uno sguardo nuovo sullo Zen: un’area popolata da persone che sognano qualcosa di più per il proprio quartiere e che vogliono difendere i luoghi che abitano, perché in fondo quei luoghi parlano della loro vita.