Dagli esordi nel 1962 al successo mediatico su Facebook, dove ha oltre 2 milioni e mezzo di seguaci. Oggi è il compleanno di una delle più grandi voci della canzone leggera italiana, nato l'11 dicembre 1944
Superare il mezzo secolo di carriera, continuando a incidere dischi, è un'impresa riuscita a pochi cantanti nella storia della musica. Fra questi c'è Gianni Morandi, che l'11 dicembre compie 73 anni. Un compleanno che festeggerà a poche settimane di distanza dalla pubblicazione del suo quarantesimo album in studio, “D'amore d'autore”, uscito lo scorso 17 novembre. Un lavoro che arriva a 55 anni dall'esordio assoluto con il singolo “Andavo a cento all'ora”, e a 54 dal suo primo album: “Gianni Morandi”.
Gli inizi di carriera
Gianni Morandi è sempre riuscito a reinventarsi senza mai stravolgere, o nascondere, la sua vicinanza al filone della canzone "leggera" in voga fin dagli anni Sessanta. Gian Luigi Morandi è nato sull'appennino bolognese di Monghidoro l'11 dicembre 1944 da papà Renato, ciabattino e militante comunista, e Clara Eleonora Lorenzi, casalinga. Gli inizi sono col padre in bottega. Poi, nel 1958, viene selezionato per entrare nell'orchestra Scaglioni composta da sei musicisti, fra cui il cantante Renzo Angelucci, che diventerà uno dei maestri del giovane Gianni. Dopo aver partecipato a diversi concorsi musicali, tra cui il Festival di Bellaria, esordisce nel 1962 incidendo il suo primo brano, “Andavo a cento allora”, scritto da Toni Dori e registrato con l'orchestra di Ennio Morricone. Il pezzo lo fa conoscere al grande pubblico, ma il successo arriverà solo qualche mese dopo con “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”.
Superare il mezzo secolo di carriera, continuando a incidere dischi, è un'impresa riuscita a pochi cantanti nella storia della musica. Fra questi c'è Gianni Morandi, che l'11 dicembre compie 73 anni. Un compleanno che festeggerà a poche settimane di distanza dalla pubblicazione del suo quarantesimo album in studio, “D'amore d'autore”, uscito lo scorso 17 novembre. Un lavoro che arriva a 55 anni dall'esordio assoluto con il singolo “Andavo a cento all'ora”, e a 54 dal suo primo album: “Gianni Morandi”.
Gli inizi di carriera
Gianni Morandi è sempre riuscito a reinventarsi senza mai stravolgere, o nascondere, la sua vicinanza al filone della canzone "leggera" in voga fin dagli anni Sessanta. Gian Luigi Morandi è nato sull'appennino bolognese di Monghidoro l'11 dicembre 1944 da papà Renato, ciabattino e militante comunista, e Clara Eleonora Lorenzi, casalinga. Gli inizi sono col padre in bottega. Poi, nel 1958, viene selezionato per entrare nell'orchestra Scaglioni composta da sei musicisti, fra cui il cantante Renzo Angelucci, che diventerà uno dei maestri del giovane Gianni. Dopo aver partecipato a diversi concorsi musicali, tra cui il Festival di Bellaria, esordisce nel 1962 incidendo il suo primo brano, “Andavo a cento allora”, scritto da Toni Dori e registrato con l'orchestra di Ennio Morricone. Il pezzo lo fa conoscere al grande pubblico, ma il successo arriverà solo qualche mese dopo con “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”.
L'arrivo fra i big della musica
Nel 1964 Morandi partecipa al Cantagiro, vincendolo con “In ginocchio da te”: brano che venderà oltre un milione di copie e che rimarrà al primo posto della hit parade per 17 settimane consecutive. Ormai Morandi è per tutti “il cantante delle mamme”, apprezzato anche dalle figlie e dalle nonne. Faccia pulita e rassicurante, riesce a imporsi nel panorama musicale anche grazie a due scelte difficili suggerite da Paolo Lionetti, ex manager ed ex pugile, che convince la stella nascente a dire di no ad Adriano Celentano e al regista Marco Bellocchio. Il primo lo voleva, già dal 1962, come parte integrante del suo Clan; il regista aveva pensato invece a Morandi come protagonista del film “I pugni in tasca”, in cui il cantante avrebbe dovuto interpretare la parte di un giovane che avrebbe ucciso la madre. Anni dopo Morandi racconterà che davanti al dubbio di entrare nella squadra di Celentano, Lionetti gli disse “con loro non sarai mai una star”.
La Morandi-mania
Le scelte suggerite da Lionetti sono vincenti. Dopo la vittoria del Cantagiro, Morandi vince pure il primo Festival delle Rose e pubblica grandi successi tra i quali “Si fa sera” e “La fisarmonica”. Pezzi da milioni di copie che hanno ispirato alcune pellicole dedicate, note con il nome di musicarelli. Nel primo di questi, girato per “In ginocchio da te”, Morandi conosce Laura Efrikian che sposerà segretamente nel 1966, per evitare di compromettere la sua fama con le milioni di giovani fan sparse in tutta Italia. Dalla Efrikian avrà tre dei suoi quattro figli: Serena (vissuta poche ore), Marianna e Marco. Il quarto figlio, Pietro, nascerà dal secondo matrimonio del cantante con Anna Dan. I successi continuano: nel 1966 vince Canzonissima con “Non son degno di te” e, per la seconda volta, il Cantagiro con “Notte di ferragosto”. Poi, contro il parere del produttore di sempre, Franco Migliacci, incide il brano politico scritto da Mario Lusini, “C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”. Nonostante il cambio di passo, che lo porta dalle canzoni d'amore alla guerra del Vietnam, il brano arriva nel 1967 alla prima posizione in classifica.
Le difficoltà e la contestazione
Gli anni Settanta sono i più duri per la carriera di Morandi che apre il decennio con la partecipazione all'Eurovision Song Contest di Amsterdam, nel quale arriva ottavo con “Occhi di ragazza”. Nel 1970 è poi diretto da Pietro Germi nel film “Le castagne sono buone”. Arriva quindi per lui il "punto di rottura" che ha una data e un luogo ben precisi: 5 luglio 1971 al Velodromo Vigorelli di Milano. Erano gli anni delle grandi contestazioni studentesche, della rabbia e della ribellione contro le istituzioni. Gli organizzatori del Cantagiro di quell'anno decidono di ospitare, per la tappa milanese della rassegna, i Led Zeppelin. Il gruppo di Robert Plant sarebbe stato anticipato sul palco da Morandi, Dalla, Milva, Ricchi e Poveri, e i New Trolls. Questi ultimi furono gli unici che si salvarono dalla contestazione del pubblico. A Morandi, come ha ricordato lui stesso, fu lanciato di tutto sul palco e gli addetti alla sicurezza riuscirono a malapena a contenere la pressione della folla che a fine concerto arrivò anche a distruggere gli strumenti.
Il ritorno con Mogol
Il cantante delle mamme, l'artista da 25 milioni di dischi, veniva dimenticato sull'onda della contestazione. I giovani gli preferirono gli esponenti del nuovo cantautorato impegnato, da Guccini a De Gregori. Morandi affrontò il periodo iscrivendosi, nel 1977, al corso di contrabbasso del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Gli studi, che si conclusero anzitempo, furono interrotti dall'incontro con Mogol, a sua volta in rotta con Lucio Battisti dopo anni di successi. Grazie all'arrivo del paroliere milanese, Morandi ritorna con il brano “Canzoni stonate”, al quale seguiranno una serie di tournée in Canada e negli Stati Uniti, dove il cantante arriverà a suonare al Madison Square Garden di New York. Nello stesso periodo incide “Grazie perché”, “Uno su mille” e fonda la Nazionale italiana cantanti, squadra di calcio impegnata in attività di solidarietà. Nel 1983 ritorna dopo tre anni al Festival di Sanremo con “La mia nemica amatissima”, con cui arriva ottavo. Per vincere dovrà aspettare l'edizione del 1987 quando, insieme a Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri, sbanca letteralmente il Festival con il brano “Si può dare di più”. Un successo che lo lancia, l'anno successivo, nella collaborazione con il grande amico Lucio Dalla con il quale incide l'album “Dalla/Morandi”.
La tv e il fenomeno su Facebook
La seconda vita artistica di Gianni Morandi viene suggellata, nel 1992, dal singolo “Banane e lampone” che lo riporta in radio e nei teatri con oltre 270 date fra Italia, Europa, Stati Uniti e Canada. Tre anni dopo è di nuovo a Sanremo con il brano “In amore”, eseguito in duetto con Barbara Cola, con il quale si classifica al secondo posto. Dopo i successi dell'album “L'amore ci cambia la vita” (200mila copie vendute nel 2002) e diversi lavori in televisione, decide di tornare a Sanremo nel 2011, questa volta in qualità di presentatore in una felice edizione vinta da Roberto Vecchioni. L'anno seguente conduce ancora il Festival, ed è uno dei protagonisti di "Emilia live": il maxi concerto per le popolazioni terremotate dell'Emilia, organizzato il 25 giugno allo stadio Dall'Ara di Bologna, insieme ad altri grandi nomi della musica di quei territori. Dividere il palco con altri musicisti diventerà per Morandi, uno dei suoi maggiori punti di forza artistici: nel 2015 insieme a Claudio Baglioni formerà una coppia canora per il progetto “Capitani Coraggiosi” che include dieci date al Foro Italico di Roma. Nella sua lunga carriera Gianni Morandi ha venduto oltre 50 milioni di dischi, inciso 84 album totali e girato 15 film, oltre a vari sceneggiati televisivi. Oggi è nonno di cinque nipoti, nonché una social star da 2,5 milioni di follower su Facebook. Un'attività, questa, che svolge rimanendo a stretto contatto con il suo pubblico che, per tutta risposta, continua ad amarlo e a riconoscerlo come uno dei re della canzone leggera italiana.