Musica: 26 anni moriva Freddie Mercury, leggenda del rock

Spettacolo
Freddie Mercury canta al National Bowl a Milton Keynes, Inghilterra, il 5 giugno 1982 (Getty Images)
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Il grande cantante dei Queen è scomparso il 24 novembre 1991 a causa delle complicazioni dell'Aids. Una perdita immensa per la musica, che mantiene il suo ricordo e la sua arte più vivi che mai

"Freddie is dead". È stato questo il titolo scelto dal tabloid "The Sun" per annunciare la morte di Freddie Mercury, scomparso il 24 novembre 1991 a 45 anni in seguito alle complicazioni dell'Aids. Una frase secca, accompagnata dall'immagine, più che viva, del leggendario cantante dei Queen a braccia aperte sul palco davanti alla "union jack".

L'ultimo album: "Innuendo"

La scelta di uno dei giornali britannici più popolari di nominare Freddie omettendone il cognome, metteva in risalto ancor di più il suo mito. La grandezza di un artista che tanto aveva dato alla Gran Bretagna e al mondo intero, con la sua musica, le sue parole e le performance live. Primi su tutti i due monumentali live tenuti al Wembley Stadium di Londra l'11 e il 12 luglio del 1986. Freddie Mercury lottò contro la malattia fino all'ultimo giorno. E lo fece sempre con estrema dignità e coraggio cantando fino alla fine, come ricordano i compagni di band, Roger Taylor, Brian May e John Deacon. Nel febbraio del 1991 usciva "Innuendo": 53 minuti di grande musica premiati da critica e pubblico con milioni di copie vendute. Il disco rappresentò il canto del cigno di Mercury che passò gli ultimi mesi di vita a combattere contro la malattia solo per riuscire a cantare cercando di mantenere sempre il livello raggiunto nel corso della sua carriera. Battaglia che vinse riuscendo a far uscire il disco il 4 febbraio 1991, solo dieci mesi prima della sua morte.

I progetti da solista e "Barcelona"

"Innuendo" è stato il 15mo album dei Queen, l'ultimo registrato in studio. Per "Made in Heaven", uscito postumo nel 1995, i Queen senza Freddie si sarebbero riuniti per l'ultima volta in studio incidendo parti musicali sui take vocali lasciati in eredità da Mercury pochi mesi prima di morire. Nella sua lunga carriera, il cantante, nato in Zanzibar il 5 settembre 1946 col nome di Farrokh Bulsara, riuscì a lavorare anche a due progetti solisti. Il primo è "Mr. Bad Guy", pubblicato da Columbia Records nel 1985 con un discreto successo. Alcuni dei suoi 11 brani originali (saranno 17 nella special edition) verranno ripresi per successivi lavori: "I Was Born to Love You" e "Made in Heaven" entreranno nell'album postumo del 1995, mentre "Living on My Own" sarà il pezzo portante di "Freddie Mercury Remix" che nel 1993 arriverà al numero uno della classifica italiana. Il secondo album di Freddie Mercury senza i Queen sarà, "Barcelona", inciso col soprano spagnolo, Montserrat Caballé, pubblicato nel 1988 dalla Polydor nel Regno Unito e dalla Hollywood Records negli Stati Uniti. Il lavoro rappresenta una pietra miliare dell'incontro fra due generi musicali apparentemente opposti come il rock e la lirica. Dopo l'uscita dell'album i due artisti raccoglieranno consensi in tutto il mondo con perle come "The Golden Boy" e, soprattutto, "Barcelona", omonimo singolo che verrà usato come inno ufficiale dei Giochi della XXV Olimpiade, tenuti nella capitale catalana. Monserrat Caballé si rifiutò di eseguire il brano durante la cerimonia iniziale dei Giochi sostenendo: "Freddie non può essere sostituito da nessuno". Dopo la morte del cantante, il soprano spagnolo non ha mai più eseguito quel brano.

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