Nanni Moretti: "Ho sconfitto un altro tumore"
SpettacoloIn un incontro con il pubblico, durante la Festa del Cinema di Roma, l’attore e regista ha rivelato di aver vinto la sua battaglia, che è anche il tema centrale del nuovo cortometraggio intitolato "Autobiografia dell'uomo mascherato"
La nuova battaglia contro il tumore
"Dopo più di vent’anni ho avuto un altro tumore, in un'altra parte": Nanni Moretti ha annunciato con queste parole al Pubblico dell'Auditorium di aver nuovamente battuto il cancro, sollevando i pugni in alto in segno di vittoria. Il regista ha scelto di raccontare questo nuovo importante capitolo della sua vita nel modo a lui più congeniale, affidandosi al mondo della settima arte. Al termine dell’incontro, il grande cineasta ha infatti mostrato un cortometraggio di otto minuti, intitolato "Autobiografia dell’Uomo mascherato": la scena finale dell'opera illustra proprio una sua seduta di radioterapia. Al regista prima del trattamento viene fatta indossare una protezione per la testa e il collo che lo rende, appunto, mascherato. Così come mascherato si aggira pochi minuti prima sul Lungotevere romano. Una citazione quest'ultima del celebre film del 1993, "Caro Diario", nel quale Moretti aveva raccontato il suo precedente tumore, anch’esso sconfitto.
Il racconto di una lunga carriera
Ma nel lungo intervento di Nanni Moretti c’è stato spazio anche per momenti più esilaranti, come una telefonata in diretta a un dipendente della sua sala, il Nuovo Sacher, per chiedere come stesse andando lo spettacolo serale. Il regista si è quindi dedicato ad un lungo resoconto della sua vita professionale, attraverso tre fasi della sua attività: regista, attore, esercente cinematografico. Il cineasta ha raccontato del suo primo tentativo cinematografico, il cortometraggio 'Come parli frate', con influssi dei fratelli Taviani e Carmelo Bene, soffermandosi poi sull'impegno attoriale ne "Il portaborse" di Daniele Lucchetti. Quindi l'esperienza in giuria a Torino, Locarno, Venezia e Cannes, e qualche battuta sulla sua cattiveria come regista che si accanisce su Margherita Buy. I suoi registi preferiti? "Il cinema d'autore degli anni sessanta, non solo italiano, nouvelle vague, cinema inglese. Quello che cercava un nuovo cinema e una nuova società".