
Dagli esordi con i Decibel ai successi sanremesi, senza dimenticare l’attività di autore per celebri colleghi: il cantante si è dimostrato negli anni un artista a tutto tondo, affiancando all’attività musicale quella di scrittore e conduttore televisivo. LA FOTOGALLERY

Spegne sessanta candeline uno degli autori più apprezzati del panorama musicale italiano: Enrico Ruggeri è nato a Milano il 5 giugno 1957 –Il sito ufficiale di Enrico Ruggeri
Il sito ufficiale di Enrico Ruggeri
Ruggeri dimostra sin da giovanissimo una grande passione per la musica, fondando a 15 anni la sua prima band: gli Josafat. Con la nascita del gruppo “I Decibel” (in foto, negli anni ’80) nel 1977, la sua carriera artistica decolla. Foto tratta dal profilo facebook di Enrico Ruggeri –Il sito ufficiale dei Decibel
Il sito ufficiale dei Decibel
La formazione originale del gruppo vede Silvio Capeccia alle tastiere, Fulvio Muzio alle chitarre e Ruggeri come frontman. Dopo l’insuccesso del primo album “Punk”, pubblicato nel 1978, la band ottiene notorietà e successo partecipando al Festival di Sanremo nel 1980 con il brano “Contessa”, che scala ben presto le classifiche nazionali. In foto, il musicista nel 2010 –Enrico Ruggeri si esibisce sulle note di “Contessa”
Enrico Ruggeri si esibisce sulle note di “Contessa”
Dopo un tour trionfale con i Decibel, nel 1981 Ruggeri intraprende una carriera da solista. Il suo primo disco “Champagne Molotov” non ottiene il successo sperato, ma riesce a riscattarsi con il secondo lavoro, “Polvere”. In questi anni, compone anche brani per alcuni colleghi, come “Il mare d’inverno”, affidato a Loredana Berté nel 1984. In foto, il cantante nel 2007 –"Io sì", la Berté torna e ripropone i suoi successi
"Io sì", la Berté torna e ripropone i suoi successi
La seconda metà degli anni ’80 vede il cantautore pubblicare gli album “Tutto scorre” e “Enrico VIII” e l’EP “Difesa francese”. Insieme a Gianni Morandi e Umberto Tozzi trionfa nel 1987 a Sanremo con “Si può dare di più”. In quella stessa edizione della kermesse vince anche il premio della critica con il brano “Quello che le donne non dicono”, scritto per Fiorella Mannoia. Foto dal profilo facebook di Enrico Ruggeri –Quello che le donne non dicono live
Quello che le donne non dicono live
Gli anni ’90 segnano l’ascesa di Ruggeri tra i grandi del rock italiano: i suoi album di maggior successo “Il falco e il gabbiano” e “Peter Pan” sono pubblicati all’inizio del decennio, e nel 1993 arriva il trionfo a Sanremo con “Mistero”. In foto, Enrico Ruggeri alla partita del cuore nel 2016 –I Decibel all'edicola Fiore
I Decibel all'edicola Fiore
Temi più impegnati e sonorità più ricercate caratterizzano i suoi lavori successivi come “Oggetti smarriti”(1994), il concept album “Fango e stelle” (1996) e “Gli occhi del musicista” (2003), da cui è estratto il fortunato “Primavera a Sarajevo”, composto insieme alla compagna Andrea Mirò. In foto, Ruggeri al Festival di Sanremo nel 2010 –"Primvaera a Sarajevo" live
"Primvaera a Sarajevo" live
Attento ai talenti emergenti e al panorama indie, Ruggeri ha promosso nel 2012 l’uscita del disco “Le canzoni ai testimoni”, in cui artisti come Boosta, Linea 77 e Africa Unite hanno reinterpretato alcuni suoi brani. Nel 2016 è invece tornato a suonare con i Decibel, con i quali ha pubblicato nel 2017 l’album “Noblesse Oblige” e iniziato un tour nei teatri (in foto) -Decibel, esce "Noblesse Oblige"
Decibel, esce "Noblesse Oblige"
All’attività di musicista, Enrico Ruggeri ha affiancato con successo quella di scrittore, pubblicando quattro raccolte di poesie e racconti e altrettanti romanzi. L’ultimo, “Un prezzo da pagare”, risale al 2016. In foto, la presentazione del libro –La scheda di “Un prezzo da pagare”
La scheda di “Un prezzo da pagare”
Tifosissimo dell’Inter, dal 1984 il cantautore milanese fa anche parte della nazionale italiana cantanti, impegnata in numerosi eventi benefici. In foto, il musicista durante un incontro nel 2009 –Il sito della nazionale cantanti
Il sito della nazionale cantanti