Omicidio nel Paleolitico: risolto un giallo di 33mila anni fa

Scienze
Ricercatrice fossili (Getty Images)

La morte dell’uomo preistorico non è stata accidentale: si è trattato di un omicidio avvenuto per mezzo di un corpo contundente, simile a una mazza da baseball. È quanto emerso dai risultati delle analisi condotte sul suo cranio

Un team di paleontologi di Romania, Grecia e Germania, coordinato dall’Università tedesca Eberhard Karl di Tubinga, ha risolto un caso di cronaca nera rimasto irrisolto per 33mila anni.
In quella che è l’odierna Transilvania, nel Paleolitico, un uomo fu assassinato a morte con un corpo contundente. Per giungere a questa conclusione gli esperti hanno condotto un lungo lavoro di analisi sul fossile di un cranio risalente alla preistoria, con evidente segni di frattura e una profonda depressione.

Ricostruzione del caso

Per risolvere il giallo, descritto sulla rivista specializzata Plos One, i ricercatori, spinti dal desiderio di indagare le ragioni della morte del soggetto, hanno condotto una serie di test al computer con tecniche diagnostiche, come la tac. Hanno poi comparato i referti delle analisi con i risultati ottenuti da simulazioni effettuate su 12 crani composti da ossa sintetiche. Nello specifico hanno simulato diversi probabili scenari di decesso, valutando non solo gli effetti di vari corpi contundenti, come le rocce, scagliati violentemente sui teschi ‘di prova’, ma anche le conseguenze di eventuali eventi accidentali, quali cadute da varie altezze e luoghi.
Le analisi al computer hanno permesso ai paleontologi di dimostrare con sicurezza la presenza di due fratture sul cranio del malcapitato del Paleolitico: una sulla base e un’altra ancor più profonda nel lato destro della volta cranica. La morte dell’uomo preistorico non è stata accidentale: si è trattato di un omicidio avvenuto per mezzo di un corpo contundente, simile a una mazza da baseball.

Uomini di Neanderthal, svelata la causa della loro estinzione

I geologi dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Cnr-Ismar) e dell’Università della Florida a Gainesville sembrano aver trovato la risposta all’estinzione degli uomini di Neanderthal.
L’episodio scatenante della loro ‘scomparsa’ sarebbe stato l’Evento di Laschamp, che portò a una serie di effetti cruciali per la specie, favorendo la sopravvivenza degli antenati Cro-Magnon. Il crollo del campo magnetico terrestre portò all’incremento delle radiazioni ultra-violette: una conseguenza che fu cruciale per i Neanderthal e che giocò a sfavore anche di tanti altri mammiferi.
“La coincidenza con i tempi dell’estinzione dei Neanderthal suggerisce che fu lo stress ossidativo prodotto dalla mancanza dello schermo fornito dal campo magnetico terrestre rispetto ai raggi UV ad essere responsabile della loro scomparsa”, spiega Luigi Vigliotti del Cnr-Ismar.

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