Rinoceronte bianco del Nord, nuova speranza per salvaguardare specie

Scienze
Rinoceronte bianco settentrionale (Getty Images)
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Uno studio ha dimostrato che la sottospecie è geneticamente legata al cugino bianco meridionale. La riproduzione assistita potrebbe evitarne l’estinzione 

Ci sarebbe un’ultima speranza per salvaguardare l’estinzione del rinoceronte bianco del Nord. Attualmente ne esistono solo 2 esemplari di sesso femminile, che però hanno problemi di salute e non sono in grado di riprodursi.
L’ultimo maschio della specie, Sudan, è morto all’età di 45 anni all’inizio del 2018.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the Royal Society, ha dimostrato che il rinoceronte in questione è strettamente legato geneticamente al cugino bianco meridionale.
Il rinoceronte bianco, Ceratotherium simum, è la più comune tra le cinque specie esistenti al mondo. Un milione di anni fa si è diviso in due differenti popolazioni che vivono distintamente nel Nord (Uganda, il Sud Sudan, la RDC e il Ciad) e nel Sud dell’Africa (Sudafrica, la Namibia e lo Zimbabwe).
Mentre la famiglia meridionale conta all’incirca 20.000 esemplari, sparsi in aree protette e riserve di caccia private; quella del nord comprende solamente la figlia e la nipote di Sudan, entrambe con salute cagionevole. I due esemplari sono sorvegliati 24 ore su 24 presso l’Ol Pejeta Conservancy in Kenya.

Analisi del Dna

Un team di ricercatori costituito da esperti provenienti dal Regno Unito, Sudafrica, Repubblica Ceca, Austria, Germania e Stati Uniti ha recentemente dimostrato che le due differenti sottospecie si sarebbero mescolate geneticamente molto più recentemente di quanto si era soliti pensare. Questa unione sarebbe avvenuta all’incirca 14.000 anni fa. Per giungere a questa conclusione gli esperti hanno analizzato approfonditamente il Dna di rinoceronti viventi e di alcuni esemplari conservati in diversi musei.
“Lo studio dimostra che nonostante si siano separati un milione di anni fa, i geni delle due specie si sono mescolati quando la savana africana si è espansa e ha ricollegato le due popolazioni”, spiega Dr Michael Bruford dell'Università di Cardiff, coordinatore dello studio.

La riproduzione assistita potrebbe salvare la sottospecie

La scoperta suggerisce che la riproduzione assistita potrebbe essere una potenziale tecnica per salvaguardare l’esistenza del rinoceronte bianco del Nord. La chiave per la buona riuscita di questa pratica medica è un magazzino di sperma congelato proveniente da esemplari di rinoceronti bianchi settentrionali. Nonostante non tutti gli ambientalisti siano favorevoli all’uso di una riserva così preziosa, questa è una delle poche alternative per riuscire a conservare la specie.
“È difficile prevedere cosa potrebbe accadere se incrociamo le due sottospecie ma date le condizioni attuali per il rinoceronte bianco settentrionale è l’opzione più consona”, spiega il professor Bruford.

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