Giornata mondiale degli animali, Prato città più pet-friendly d'Italia

Ambiente
La Giornata mondiale degli animali è nata nel 1931

Il World Animal Day è nato nel 1931 e si celebra nella data dedicata a San Francesco d'Assisi. Decine di eventi e iniziative con l'intento di fare pressione sui governi per ottenere maggiori tutele. Legambiente stila la classifica dei Comuni più attenti agli animali   

Il 4 ottobre è il “World Animal Day”, la Giornata mondiale degli animali. Giunta ormai all'87esima edizione, si celebra in una data non casuale: è il giorno di San Francesco d'Assisi, patrono degli animali. La ricorrenza copre tutto il mondo, con iniziative che vanno dall'Italia a Sarajevo, dall'Egitto all'Australia.

Gli obiettivi del World Animal Day

Nata nel 1931, la Giornata mondiale unisce i movimenti animalisti di tutto il mondo e si propone di promuovere e migliorare gli standard per la tutela degli animali nel pianeta. Concentrare eventi in una sola giornata  si legge sul sito ufficiale dell'iniziativa, è “un catalizzatore vitale per il cambiamento” e rende i problemi degli animali “una notizia da prima pagina”. In questi anni, ad esempio, la Society for the Protection of Animal Rights in Egypt ha usato il World Animal Day per incoraggiare il parlamento a introdurre la tutela degli animali nella Costituzione. Animals Lebanon e AnimaNaturalis Colombia hanno ottenuto che i ministri dell'Ambiente dei rispettivi Paesi commentino e ricordino ufficialmente la Giornata mondiale ogni anno. Un impegno che sta “aiutando enormemente ad accrescere l'attenzione dei cittadini sul trattamento etico degli animali”. La Animal Care & Environmental Organisation del Sudan ha ottenuto una legge per la protezione degli animali.

Le città più amiche degli animali

In Italia,  in occasione della Giornata mondiale degli animali, Legambiente ha diffuso la classifica delle città più “pet-friendly”. Il rapporto Animali in città 2018 ha premiato Prato, seguita da Terni e Napoli. “I dati forniti da Comuni e Asl restituiscono un quadro fortemente disomogeneo e risultati inadeguati rispetto a una spesa pubblica di 218 milioni di euro annui”, afferma Legambiente. Il 66% delle amministrazioni comunali ha dichiarato di aver attivato l’assessorato e/o l’ufficio dedicato al settore. Il 74% delle aziende sanitarie locali ha risposto di avere almeno il canile sanitario e/o l’ufficio di igiene urbana veterinaria (in 5 casi anche l’ospedale veterinario). In queste strutture le amministrazioni comunali dichiarano di impegnare complessivamente 1.324 persone (in media 1,1 unità a città) e le aziende sanitarie locali 525 persone (media 7,9 unità per azienda). La presenza dell'ufficio diritti degli animali aumenta significativamente, circa un 20% in più in un solo anno. Diminuisce però il numero dei comuni che dichiarano di avere un regolamento per la corretta detenzione, l'accesso ai locali pubblici o per il corretto utilizzo di botti e fuochi pirotecnici. Non cambia, inoltre, il quadro delle aree parco dedicate ai cani, prigioniere di una pianificazione urbanistica che non le aveva previste.

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