Diventare altruisti? Si può, basta allenarsi, lo dice una ricerca

Scienze
Allenare compassione e gratitudine migliora l'altruismo (Getty Images)
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Secondo un nuovo studio praticando esercizi quotidiani è possibile migliorare il proprio comportamento sociale 

Altruisti non si nasce, ma lo si può diventare, basta allenarsi. Emerge da uno studio sul comportamento prosociale, la pratica che avvantaggia gli altri a livello individuale o di gruppo. Durante il test gli scienziati sono riusciti a dimostrare che la prosocialità umana, ovvero un comportamento volontario diretto a portare beneficio ad altre persone, è malleabile: i suoi aspetti possono essere migliorati in maniera sistematica tramite diversi tipi di allenamento mentale. La prosocialità è una modalità di interazione, spesso sottovalutata o poco conosciuta, in cui entrano in gioco condizionamenti sociali, convinzioni morali, abilità, emozioni. La ricerca è stata svolta dagli psicologi dell’Università di Würzburg e dell’Istituto Max Planck ed è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports.

Tre mesi di pratica quotidiana

Come si può aumentare l’altruismo delle persone? Secondo gli scienziati la risposta risiede nell’allenamento di abilità socio-affettive come la compassione, la gratitudine, la motivazione prosociale, la flessibilità cognitiva e la capacità di comprendere le prospettive altrui. Secondo lo studio esercitarsi a essere prosociali aumenta la predisposizione delle persone a comportarsi in modo altruistico, mettendo davanti il gruppo e la comunità di cui si fa parte. I risultati sono stati ottenuti attraverso tre giorni di introduzione al modello, incontri settimanali con gli insegnanti e 30 minuti di pratica quotidiana nel corso di tre mesi.

Pratiche quotidiani brevi e semplici

“Un comportamento sociale spiccato può essere ottenuto grazie a una formazione che consiste in pratiche quotidiane brevi, ma efficaci. Gli allenamenti vanno condotti tutti i giorni e possono essere implementati col passare del tempo”, spiega Anne Böckler-Raettig, docente all’Istituto di psicologia dell’Università di Würzburg. “Coltivare le capacità motivazionali e affettive nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle strutture sanitarie può essere uno step fondamentale verso le sfide che il mondo globalizzato propone ogni giorno. Un atteggiamento prosociale potrebbe rappresentare un passo in avanti verso una società che si prende cura del prossimo e non lascia indietro nessuno”, conclude la studiosa.

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