Osteoartrosi, creato un chip utile per ideare farmaci efficaci

Scienze

Grazie a questo dispositivo, grande come una moneta e ideato dai ricercatori del MiMic , laboratorio del Politecnico di Milano, sarà possibile testare l’efficacia di farmaci, accorciando tempi e costi 

L’osteoartrosi è una tra le più diffuse patologie muscoloscheletriche e colpisce circa il 10% degli uomini e il 20% delle donne che hanno un’età superiore ai sessant’anni. Si tratta di cifre destinate ad aumentare, secondo gli esperti, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Un problema in questo senso è la mancanza di terapie farmacologiche capaci non solo di alleviare i sintomi, ma anche di fermare o invertire il processo degenerativo. Al momento infatti le uniche opzioni valide sono trattamenti palliativi o l’intervento chirurgico. Incoraggiante, proprio per questo motivo, è la ricerca pubblicata su Nature Biomedical Engineering e condotta dal Politecnico di Milano con la collaborazione dell’Ospedale Universitario di Basilea e l’Ospedale Universitario di Zurigo, che ha permesso di ricreare un sofisticato chip delle dimensioni di una moneta in cui è possibile coltivare cartilagine e sottoporla poi a stimoli meccanici capaci di generare gli effetti dell’osteoartrosi.

Un ambiente ideale in cui testare l’efficacia dei farmaci

L’importante traguardo è stato ottenuto nel MiMic, laboratorio del Politecnico di Milano dal dottor Marco Rasponi, coordinatore della ricerca insieme ad Andrea Barbero dell’Ospedale Universitario di Basilea. Come si può leggere da un comunicato pubblicato dallo stesso ateneo meneghino sul proprio sito, lo studio ha permesso, durante la sperimentazione del piccolo dispositivo, di dimostrare che l’iperstimolazione meccanica della cartilagine sembra sufficiente a indurre la patologia dell’osteoartosi, senza ricorrere alla somministrazione di molecole infiammatorie come fatto fino ad adesso. Questo significa che un’opportuna compressione del tessuto cartilagineo può indurre i sintomi caratteristici dell’osteoartrosi, ovvero infiammazione, ipertrofia e aumento dei processi di degradazione. Nella cartilagine ricreata sul chip, si crea così un ambiente ideale in cui testare l’efficacia e i meccanismi di azione di farmaci, accorciando tempi e costi e diminuendo anche la necessità di test sugli animali.

Passi in avanti nella ricerca

Grazie all’esito di questa ricerca, ora, si potranno fare ulteriori passi in avanti. Lo sviluppo di farmaci efficaci per l’osteoartrosi infatti è spesso stato ostacolato dall’assenza di modelli sperimentali capaci di mimare in modo corretto la patologia. Adesso, con l’innovativo chip prodotto dagli esperti protagonisti di questa ricerca, si potrà utilizzare il sovraccarico meccanico che rappresenta uno dei fattori maggiormente correlati allo sviluppo della patologia stessa, risultando più realistico ed efficace nello sviluppo e nello screening di farmaci.  

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