Luca Parmitano ha incontrato i vincitori del premio Nobel 2019

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Gli astronomi svizzeri Didier Queloz e Michel Mayor e il chimico Stanley Whittingham, riuniti presso il Nobel Prize Museum di Stoccolma, hanno parlato col comandante della Stazione Spaziale Internazionale e con l’astronauta della Nasa Jessica Meir

I vincitori dei premi Nobel per la fisica e la chimica hanno partecipato oggi, venerdì 6 dicembre 2019, al primo collegamento con gli astronauti presenti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. L’iniziativa è stata organizzata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Sono stati il comandante Luca Parmitano e la collega della Nasa Jessica Meir, protagonista della prima passeggiata spaziale al femminile assieme a Christina Koch, a fare gli onori di casa ai vincitori dei premi Nobel, riuniti nel Nobel Prize Museum di Stoccolma. Durante il collegamento, gli astronauti e gli scienziati hanno affermato che la Terra è così bella da spingere l’uomo a cercare altri pianeti e che trovarne uno capace di ospitare la vita cambierebbe la prospettiva dell’umanità. “Le scoperte dei vincitori del premio Nobel sono cruciali per il lavoro fatto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale”, ha spiegato l’Esa nel post in cui ha annunciato il collegamento. L’Agenzia Spaziale Europea ha anche messo in relazione la scoperta dei primi pianeti esterni al Sistema Solare con il lancio della missione europea Cheops, che partirà il 17 dicembre e sarà finalizzata alla scoperta di nuovi esopianeti.

Gli scienziati che hanno partecipato al collegamento

Al collegamento con la Stazione Spaziale Internazionale hanno partecipato i vincitori del Nobel per la Fisica 2019 Didier Queloz e Michel Mayor, i due astronomi svizzeri che nel 1995 hanno scoperto 51 Pegasi b, il primo pianeta esterno al Sistema Solare. Grazie al loro contributo, la comunità scientifica ha potuto compiere degli enormi passi avanti nell’esplorazione del cosmo, che nel corso degli ultimi 20 anni hanno portato alla scoperta di oltre 4.000 pianeti extrasolari, grazie a telescopi spaziali come Hubble e i ‘cacciatori di pianeti’ Kepler e Tess della Nasa. Oltre ai due astronomi, ha preso parte all’iniziativa anche il vincitore del Nobel per la Chimica Stanley Whittingham che, assieme ai co-vincitori John B. Goodenough e Akira Yoshino, ha aperto la strada all’invenzione delle batterie agli ioni di litio, oggi comunemente utilizzate negli smartphone, nei PC e nelle auto elettriche. Il collegamento è stato moderato dall’astronauta Christer Fuglesang.

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