L’acqua salata nel passato di Marte: Curiosity scopre nuovi laghi

Scienze
Una rappresentazione del cratere Gale di Marte in passato (ASU Knowledge Enterprise Development (KED), Michael Northrop)

Il rover ha rilevato alti livelli di sali di zolfo nelle rocce del cratere Gale, che avrebbe ospitato bacini simili a quelli dell’Altiplano sudamericano. Un nuovo indizio per capire come l’acqua scomparve da Marte 

Le antiche tracce della presenza di acqua su Marte non rappresentano certo una novità, ma nuove prove della Nasa relative all’esistenza di laghi salati forniscono l’ennesimo pezzo del puzzle utile a ricostruire il passato del Pianeta Rosso. La scoperta si deve al rover Curiosity, che esplorando l’area del cratere Gale ha rilevato nelle rocce alte concentrazioni di sali di zolfo risalenti a un’epoca compresa tra 3,3 e 3,7 miliardi di anni fa. I risultati ottenuti da un team del California Institute of Technology e pubblicati su Nature Geoscience confermano oltretutto l’ipotesi di un graduale processo di inaridimento subito da Marte circa 3,5 miliardi di anni fa.

Il cratere di Marte come l’Altiplano sudamericano

Secondo la Nasa le ultime analisi di Curiosity lasciano spazio a pochi dubbi: il bacino ampio circa 150 chilometri noto come cratere Gale era ‘punteggiato’ da svariati laghi di acqua salata. Questa area si è riempita nel tempo di sedimenti che raccontano diverse epoche del passato marziano, motivo per cui il rover ha esplorato la zona rilevando sali minerali in uno strato di rocce sedimentarie alto circa 150 metri. Secondo Rapin, viste le somiglianze tra la Terra e Marte in passato, è possibile che il bacino del cratere Gale fosse simile all’Altiplano che si estende in diverse nazioni del Sud America, con laghi salati fortemente influenzati dal clima che si sono formati grazie all’acqua proveniente dalle catene montuose.

Le domande sul clima passato di Marte

La nuova evidenza portata da Curiosity può fornire nuovi indizi per aiutare a ricostruire l’evoluzione del clima di Marte, capendo quando e come l’acqua sia scomparsa dal pianeta. Tuttavia la questione secondo Rapin è a propria volta “un pezzo di un altro puzzle: quando e per quanto Marte ha potuto ospitare la vita di microrganismi in superficie?”. In primis, però, i ricercatori dovranno capire se i depositi analizzati risalgano al periodo marziano caratterizzato da un clima umido o se il sistema di laghi si stava già asciugando definitivamente. Negli ultimi mesi sono state molte le scoperte relative al passato ‘bagnato’ di Marte: da quella di 24 antichi bacini a quella di un lago salato sotterraneo.

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