Su Marte i grandi fiumi scorrevano fino a un miliardo di anni fa
ScienzeGli scienziati hanno studiato oltre 200 letti fluviali presenti sulla superficie del pianeta rosso, concludendo che i corsi d'acqua si sono prosciugati più tardi del previsto
Su Marte l’acqua scorreva in abbondanza all’incirca fino a un miliardo di anni fa. Lo rivela il primo ‘censimento’ completo dei fiumi del pianeta rosso, condotto dai ricercatori dell’Università di Chicago, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances. La scoperta ha colto di sorpresa gli scienziati, convinti che il corpo celeste si fosse inaridito in tempi molto più antichi.
Fiumi ampi e impetuosi
Analizzando le immagini satellitari di oltre 200 letti fluviali, il team di studiosi guidato da Edwin Kite è riuscito a viaggiare indietro nel passato di Marte, risalendo fino a un miliardo di anni fa, un’epoca in cui, secondo gli autori, i fiumi solcavano ancora la superficie del pianeta. Lo studio dell’ampiezza dei canali, della loro ripidezza e delle dimensioni dei ciottoli indica, inoltre, che i corsi d’acqua del pianeta dovevano essere molto più ampi e impetuosi di quelli della Terra.
Il risultato della ricerca apre però nuovi interrogativi sull’origine dei fiumi di Marte e su come questi fossero alimentati. Per rispondere a queste domande, Kite sostiene che “occorrerà prima capire bene quali fossero le condizioni climatiche di Marte miliardi di anni fa. I fiumi - spiega l’esperto - potrebbero essere stati alimentati da una temperatura media al di sopra del punto di congelamento dell’acqua dovuta a un forte effetto serra. Non ne siamo, però, certi. È difficile infatti - conclude - spiegare le caratteristiche di fiumi e laghi su Marte in base alle conoscenze che abbiamo al momento”.
Un pianeta ricco d’acqua
Un altro recente studio ha invece individuato sul pianeta rosso la presenza di 24 antichissimi laghi, risalenti a 3,5 miliardi di anni fa, dei quali almeno 5 presentavano una composizione minerale ideale per ospitare degli organismi viventi. Grazie ai dati provenienti dai satelliti Mars Express dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) della Nasa, gli scienziati hanno potuto osservare questi spettri lacustri nell’emisfero Nord di Marte, che vanno ad aggiungersi al lago salato sotterraneo scoperto pochi mesi fa vicino al polo Sud, portando ulteriori prove a supporto della tesi secondo la quale in passato il pianeta doveva essere ricco d’acqua.