Apollo 11, la realtà virtuale permette di rivivere la storica missione

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Al Planetario di Milano è in programma lo spettacolo ‘The Moon. Dal cielo del Planetario alla realtà virtuale’, dedicato all’impresa di Armstrong, Aldrin e Collins 

A distanza di cinquant’anni, la missione Apollo 11 continua a rappresentare uno dei più importanti traguardi raggiunti dall’umanità nel campo dell’esplorazione spaziale. Durante questa storica impresa, l’astronauta statunitense Neil Armstrong divenne il primo uomo a mettere piede sulla superficie della Luna e pronunciò la frase: “un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”. Grazie alla realtà virtuale è ora possibile rivivere in prima persona la più famosa delle missioni spaziali. Lo spettacolo ‘The Moon. Dal cielo del Planetario alla realtà virtuale’ è stato realizzato dall’Associazione LOfficina, in collaborazione con Fondazione Cariplo, e sarà in programmazione al Planetario di Milano per tutto il 2019.

Il ruolo della realtà virtuale

Lo spettacolo è diviso in due fasi ben distinte. Durante la prima i visitatori del Planetario ammirano la proiezione della volta celeste mentre una voce narrante racconta loro le tappe più salienti della corsa allo spazio, partendo dal satellite Sputnik fino ad arrivare alla missione Apollo 11. È in questo momento che inizia la seconda fase dello spettacolo: ai partecipanti viene chiesto di indossare i visori Oculus Go e di vivere in prima persona l’emozionante avventura di Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins. L’esperienza immersiva parte dalla rampa di lancio di Cape Canaveral e arriva fino allo storico momento dell’allunaggio. Tutti gli scenari ricreati in 3D sono il frutto di un’accurata ricerca storica e permettono di sperimentare sulla propria pelle tutte le fasi significative della missione spaziale.

Il ritorno sulla Luna

Di recente, la Nasa ha rivelato la propria volontà di tornare sulla Luna. Jim Bridenstine, l’amministratore dell’agenzia spaziale americana, spiega che questa volta la permanenza degli astronauti sul satellite naturale della Terra sarà molto più lunga e rappresenterà l’occasione ideale per testare delle nuove tecnologie utili per le future missioni che porteranno l’uomo su Marte. Grazie alle tecnologie sviluppate negli ultimi anni, i cosmonauti potranno raggiungere parti del suolo lunare finora inesplorate. 

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