Plutone tornerà a essere considerato un pianeta?

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)

Secondo una ricerca che ha scandagliato due secoli di letteratura scientifica la definizione di pianeta nano starebbe ‘stretta’ al corpo celeste 

Plutone potrebbe ritornare a essere considerato un pianeta. Il 24 agosto 2006, a Praga, l'Unione astronomica internazionale, Iau, lo declassò a primo dei corpi plutoniani, i pianeti nani che si trovano oltre l'orbita di Nettuno. Ma secondo un nuovo studio, compiuto dal team di scienziati guidato Philip Metzger dello Space Institute e pubblicato online sulla rivista Icarus, non ci sarebbero i presupposti per considerare Plutone un pianeta nano. La decisione era stata presa a causa della sua mancata dominanza orbitale, cioè l’incapacità di ripulire le vicinanze intorno alla sua orbita. I ricercatori hanno passato in rassegna ben due secoli di articoli e studi per smentire questa tesi, basata su una definizione di pianeta non riscontrabile fino in fondo nella letteratura scientifica.

Declassato nel 2006

Scoperto nel 1930, Plutone era stato inizialmente considerato un pianeta. In seguito, gli astronomi hanno osservato con maggior precisione i piccoli corpi celesti presenti ai confini del Sistema Solare, cioè nella fascia di Kuiper, definendoli 'plutini': troppo grandi per essere semplici asteroidi e troppo piccoli per essere considerati veri e propri pianeti. Plutone divenne il loro ‘prototipo’ e già dagli Anni ’50 si cominciò a pensare di togliergli lo status di pianeta, decisione poi presa nel 2006. Secondo l’Iau per essere considerato un pianeta vero e proprio del Sistema Solare un corpo celeste deve essere in orbita attorno al Sole, deve avere una massa sufficiente affinché la sua gravità possa vincere le forze di corpo rigido, assumendo così una forma di equilibrio idrostatico e aver ripulito le vicinanze intorno alla sua orbita. Plutone non rispettava la terza condizione. La scelta è stata messa in discussione nel febbraio 2017, quando sei studiosi, tra i quali Alan Stern, responsabile della missione New Horizons della Nasa, hanno chiesto di ridefinire il concetto di pianeta, in virtù delle immagini ravvicinate di canyon, crateri e monti osservate su Plutone. Stern, insieme a David Grinspoon, astrobiologo, sul Washington Post aveva evidenziato come Plutone fosse abbastanza grande da essere stato modellato in una forma sferica dalla sua stessa forza di gravità. La stessa tesi è ripresa ora da Metzger, secondo cui l’aver ripulito la propria galassia non dovrebbe rientrare nei parametri.

La definizione di ‘corpi planetari’

"Un compromesso potrebbe essere continuare a considerare i pianeti del Sistema Solare otto, - spiega Federico Tosi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica - e definire ‘corpi planetari’ i corpi celesti che sono qualcosa in più di semplici asteroidi. Nel Sistema Solare ci sono ‘oggetti spaziali’ che sono più grandi di Mercurio, per esempio Ganimede, il satellite di Giove. Sono corpi sferici, con un campo magnetico intrinseco. Il termine corpo planetario potrebbe essere un punto d’incontro per definire un oggetto che è più di un asteroide e meno di un pianeta”. 

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