Una centrale magnetica a massa planetaria oltre i confini del sistema solare

Scienze
Pianeti (Getty Images)

Gli astronomi, guidati da Melodie Kao, sembrano aver rilevato un oggetto con un campo magnetico sorprendentemente potente a circa venti anni luce dalla Terra 

Gli astronomi che utilizzano il Very Large Array (VLA) della National Science Foundation di Karl G. Jansky, sembrano aver realizzato, attraverso l’impiego di un radiotelescopio, il primo rilevamento di un oggetto dotato di massa oltre i confini del nostro Sistema Solare, denominato SIMP J01365663 + 0933473. Questo sembra avere una massa di una dozzina di volte superiore rispetto a quella di Giove e una potenza magnetica che gli permette di viaggiare nello spazio senza la presenza di alcuna stella madre.

Tra un pianeta e una nana bruna

La ricerca, pubblicata su Atrophysical Journal, è stata condotta da Melodie Kao, che ha realizzato la scoperta durante il suo percorso di laurea al Cal-tech ed è attualmente una borsista di Hubble presso l’Arizona State University. La massa, che può essere identificata tra un pianeta e una nanna bruna, potrebbe aiutare gli scienziati a capire il reale funzionamento dei processi magnetici su stelle e pianeti. Le nane brune hanno delle masse troppo ampie per essere considerate dei pianeti, ma non sono abbastanza grandi per poter sostenere la fusione nucleare dell’idrogeno nei loro nuclei, tipica delle stelle.

SIMP J01365663 + 0933473

Gli astronomi della VLA hanno localizzato per la prima volta SIMP J01365663 + 0933473 nel 2016. Da due anni i ricercatori stanno cercando di identificare correttamente l’oggetto con un campo magnetico 200 volte superiore rispetto a quello di Giove. La massa è stata inizialmente definita come una delle cinque nane brune studiate dal gruppo di scienziati della Very Large Array. Nel 2017, però, la scoperta della giovane età di SIMP J01365663 + 0933473, ha portato i ricercatori a compiere delle successive valutazioni per identificarne nuovamente la massa. La sua relativamente giovane esistenza, infatti, contrastava con i primi rilevamenti effettuati dagli astronomi. "Quando è stato annunciato che il SIMP J01365663 + 0933473 aveva una massa vicino al limite del deuterio, avevo appena finito di analizzare i suoi ultimi dati VLA", ha detto Kao, un’astronoma della ricerca. Un campo magnetico così forte può mettere in difficoltà la reale comprensione del funzionamento del meccanismo di dinamo, che permette la produzione dei campi magnetici delle nane brune; ma sembra invece essere una guida di fondamentale importanza nello studio degli stessi meccanismi sul nostro Pianeta.  

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