Verso la Luna… e Oltre

Tre astronauti europei verso la Luna, uno è italiano. Il testo dell’ultim’ora che abbiamo inviato in redazione sale mentre il Direttore dell’Agenzia Spaziale Europea Joseph Aschbacher legge davanti a una selva di microfoni il comunicato che segna di fatto la fine dei lavori della Ministeriale dell‘ESA di Brema, cittadina tedesca che fin qui conoscevamo solo per la fiaba dei musicanti e che poche ore fa abbiamo visto immortalata dallo spazio nelle prime spettacolari immagini rilasciate del satellite Sentinel-1D. I rumors circa un annuncio legato al Volo Umano si erano diffusi in sala stampa a metà mattina e lo sgomitare delle Tv tedesche per guadagnarsi la postazione migliore faceva presagire qualcosa di grosso. “Vogliamo darvi un aggiornamento sui voli destinati agli astronauti” parte così il Direttore Generale Dell’Agenzia Spaziale Europea Joseph Aschbacher e, per usare un gergo calcistico, la tocca piano aggiungendo come dopo l’annuncio comune potremo farci chiarire la questione dal ministro con delega allo spazio competente, uno dei tre schierati accanto a lui. I tedeschi scalpitano, mentre italiani e francesi difendono le posizioni conquistate nel semicerchio delle telecamere, noi compresi, dal momento che siamo riusciti a piazzarci centralmente: “Fatemi leggere la dichiarazione che abbiamo redatto assieme – prende tempo il Direttore, al suo secondo mandato come numero uno dell’Agenzia, che continuerà a guidare fino all’inizio del 2029 – uno dei risultati che abbiamo raggiunto riguarda le opportunità di volo per gli europei. Nel 2022 abbiamo annunciato una nuova classe di astronauti, dimostrando come il volo umano sia qualcosa che ispira e che ci fa sognare tutti, e come provano le oltre 22 mila candidature arrivate all’ESA. Come risultato di quella selezione, la francese Sophie Adenot presto volerà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Siamo in un momento chiave per l’esplorazione – continua Aschbacher da consumato attore di show spaziali – tra pochi mesi un equipaggio di quattro astronauti volerà attorno alla Luna per la prima volta in oltre cinquant’anni dalla fine delle missioni Apollo, con un’astronave che porta a bordo le capacità e le tecnologie europee del Modulo di servizio , le cui potenzialità sono già state dimostrate durante il volo di Artemis I alla fine del 2022. In questo contesto di collaborazione con i nostri partner del programma di ritorno sulla Luna – e qui finalmente con un repentino cambio di tono arriva l’annuncio tanto atteso - l’ESA ha ottenuto tre voli collegati al Gateway, la stazione spaziale che vogliamo costruire in orbita cislunare, che includono il modulo di servizio 4 e 5, il Lunar I-Hab e il Lunar View . L’ESA, riconoscendo la leadership tedesca per quanto riguarda il modulo di servizio, italiana per quanto riguarda il modulo abitativo del Gateway e francese sul modulo di stoccaggio, ha deciso che i primi europei a volare verso la luna saranno di nazionalità tedesca, francese ed italiana e oggi posso annunciare che la prima opportunità di volo sarà per un astronauta tedesco. I dettagli verranno discussi con la NASA, ma per la prima volta i nostri astronauti voleranno oltre l’orbita bassa ispirando tutta l’Europa”. Come finisce l’annuncio, subito scattano i calcoli. Per la Germania sono due gli astronauti in lizza, Alexander Gerst e Matthias Maurer: il primo con maggiore esperienza di spazio e due missioni oltre l’orbita bassa a bordo della ISS, per di più geologo di formazione, un know-how che tornerà particolarmente utile nelle prime missioni di ritorno verso la Luna; il secondo è padre putativo dell’hangar LUNA per attività di simulazione sul suolo lunare costruito presso il Centro addestramento Astronauti di Colonia, progetto che ha seguito sin dall’inizio, ma con una sola missione di lunga durata a bordo della ISS alla fine del 2021. Entrambi sono presenti a Brema e subito comincia la caccia alla prima intervista, mentre per i francesi il gioco è più facile: Tomas Pesquet, anche lui presente alla Ministeriale, sembra il candidato naturale, con due missioni spaziali all’attivo nel 2016 e nel 2021, nel suo Paese è diventato una sorta di eroe nazionale. Due dei tre candidati, Gerst e Pesquet, fanno parte della mitica classe del 2009, quella che vedeva tra i banchi addirittura due italiani. Samantha Cristoforetti, anche lei con due missioni di lunga durata al suo attivo e una sfilza di record -prima europea Comandante della ISS e prima europea a compiere un’attività extraveicolare e a farlo con tuta russa Orlan -e Luca Parmitano, due volte nello spazio nel 2013 e nel 2019 con le missioni Volare e Beyond, primo italiano a diventare Comandante della ISS con all’attivo ben sei attività extraveicolari, quelle per intendersi che comunemente definiamo passeggiate spaziali fuori della Stazione per lavori di manutenzione, ma che di passeggiata hanno solo il nome. Nella seconda, era il luglio del 2013, Luca rischiò di morire annegato dentro il suo stesso casco a causa di una perdita d’acqua nel sistema di raffreddamento della tuta, un’emergenza che si risolse solo grazie al suo sangue freddo e alla sua abilità nel riuscire a ritrovare la strada per rientrare nella ISS e potersi sfilare appena in tempo il casco ormai pieno d’acqua, che gli impediva di vedere e di sentire e di respirare. Anche noi di Sky Tg24 Insider cerchiamo subito i nostri eroi per raccogliere un commento a caldo sulla notizia del giorno. Cristoforetti ora guida per l’ESA il progetto LEO cargo return service, ovvero lo sviluppo di due navette cargo per il rifornimento da e per la Stazione Internazionale, primo passo verso un accesso autonomo targato Europa allo spazio che mira in un prossimo futuro anche al trasporto di astronauti. Il programma a Brema ha ottenuto due missioni dimostrative finalizzate all'attracco alla ISS, ma Samantha purtroppo ha già lasciato la Ministeriale diretta verso l’Aeroporto; Luca invece è ancora nei paraggi e ci raggiunge nel corridoio deputato alle interviste, dove ci contendiamo i pochi spazi utili con i colleghi delle altre testate europee. “Mi sembra un'ottima notizia per l'Europa, con tre voli annunciati delle prossime missioni – spiega con un sorriso che ci sembra più aperto del solito - È un'ottima notizia anche per il nostro Paese: da oltre trent’anni anni indosso sempre la bandiera italiana sulla spalla sinistra, quindi per noi, per me e Samantha, per l’Agenzia Spaziale Italiana, per l’Aeronautica Militare, per il sistema e per i cittadini credo sia una bella cosa sapere che ci sarà presto un astronauta italiano in volo verso la Luna. I nomi dei tre candidati non sono stati ancora resi noti, possiamo dire che sei un indiziato speciale? Posso dire che sicuramente il mio ruolo è quello di prepararmi alla prossima missione, qualunque essa sia, e se sarà una missione lunare sarò pronto a dare il mio meglio. Che ruolo svolgeranno questi astronauti, che cosa andranno a fare lassù? Le prime missioni saranno fondamentalmente di sperimentazione e di test dei sistemi, sicuramente è così per Artemis II, che sta per partire. Dopodiché bisogna vedere quale sarà il profilo della missione Artemis III, IV e V: potrebbe essere un allunaggio, e in questo caso sarebbe una missione di supporto agli equipaggi che vanno sulla luna, oppure potrebbero essere le prime missioni che costruiscono la nuova stazione spaziale in orbita cislunare, il Gateway. Sicuramente però, qualunque sarà il profilo di missione, sarà interessante, sarà innovativa e sarà un grande passo per l'umanità e per l’Europa. I tre miliardi di budget ottenuti qui a Brema per Il volo spaziale umano e robotico sono una buona notizia? Nelle previsioni si puntava a qualcosa di più.. Direi che è una buona notizia perché conferma tutti i programmi della Ministeriale del 2022, andiamo avanti con i fondi e con la fiducia dei Paesi contributori. Avremmo voluto vedere forse maggior interesse nell’innovazione, e qualche contributo in più ci avrebbe permesso di portarci a livello degli investimenti di India e Cina, se non quello degli Stati Uniti. L'incertezza nel futuro delle missioni della NASA ha sicuramente avuto un effetto anche sui nostri Paesi, perché da un anno l’Agenzia spaziale americana non ha un amministratore e i loro programmi sono ancora molto in sospeso. Noi però crediamo nei nostri, nei programmi europei che sono tutti confermati; quindi, utilizzeremo al meglio i fondi per continuare ad investire sulle nostre iniziative, che sono forti e interessanti. Devo dire che questa mi sembra la Ministeriale più di successo degli ultimi quindici anni, sicuramente da quando sono astronauta io. Al di là delle incertezze legate alla situazione della NASA, possiamo allora dire che Luca Parmitano è pronto e si addestra per la Luna? Io, con tutti i lavori che faccio, resto un astronauta e quindi sono sempre pronto a partire verso la Luna, anzi: Verso l'infinito e oltre, come direbbe, un nostro collega! Il collega in questione è Buzz Lightyear, l’astronauta cartoon del film di animazione Toy Story, e Luca sorride sornione mentre lo cita e se va, con la sua borsa da pilota piena dei distintivi delle sue missioni. “Vorrei essere l’uomo giusto nel posto giusto, al momento giusto” aggiunge prima di lasciarci. La soddisfazione per una notizia che avvicina ancora di più il nostro Paese alla Luna traspare anche dalle parole di Teodoro Valente, Presidente dell’Agenzia spaziale italiana, sempre accanto al Ministro Urso in questa due giorni che segna il passaggio di consegne tra la Germania e l’Italia, che assume la guida dell’ESA fino alla prossima Ministeriale, in programma nel 2028 nel nostro Paese. “Mi sembra una buona notizia – commenta sorridente a Sky Tg24 Insider- è un’opportunità che in realtà noi conoscevamo da un po’ ma che è giusto sia stata ufficializzata nel contesto della Ministeriale”. Quando sarà reso noto il nome dell’astronauta italiano che prenderà parte a una missione verso la Luna? Ci vorrà ancora un po’, abbiamo appena ufficializzato la decisione: ora bisognerà comprendere quale sarà la programmazione delle prossime missioni del programma Artemis, ma la soddisfazione è grande, soprattutto per il risultato complessivo ottenuto dal nostro Paese. Il 13,5% più rispetto alla contribuzione della ultima Ministeriale è un impegno grande, che conferma quello che abbiamo sempre detto, cioè la volontà da parte del sistema Italia di continuare ad essere protagonista nell’ambito delle attività dello spazio. Un impegno molto significativo, ci consente di coprire tutte le priorità nazionali nell'ambito dei programmi spaziali, incluso lo sviluppo di tecnologie che riguardano piccole e medie imprese, startup, università e centri di ricerca, oltre che ai grandi programmi, penso per esempio all’esplorazione verso la Luna a Marte, all'accesso allo spazio, ai lanciatori alla navigazione. Come è accaduto nella Ministeriale precedente, ma in questo caso in maniera più sostanziale, anche in virtù di tutti i meccanismi di crescita che si sono innescati nell’ ecosistema dello spazio Italia, con questa contribuzione noi presidiamo tutti i domini dell'area spazio. Ha citato Marte, solo la scorsa estate l'Agenzia spaziale italiana ha chiuso un accordo con SpaceX per portare esperimenti sul Pianeta Rosso, di che si tratta? Anche questa è una ottima notizia. Abbiamo chiuso un accordo con SpaceX, unico di questo genere, per cui nel suo primo volo la navicella porterà a bordo delle sperimentazioni italiane che ci daranno dati importanti per comprendere cosa succede durante la fase di crociera e poi, nei voli successivi, avremo anche la possibilità di rilasciare dei payload sulla superficie marziana. Tornando alla Ministeriale, il tema della difesa e della sicurezza dallo Spazio è sempre più pressante considerando la situazione geopolitica. Che partita gioca il nostro Paese? Entro la fine dell’anno ci attendiamo il lancio del nostro ultimo satellite della costellazione COSMO- SkyMed dalla base californiana di Vandenberg. Questo programma è un esempio della logica duale, nasce da uno sforzo congiunto del Ministero della Difesa e dell’Agenzia spaziale italiana, e continua a offrire servizi di eccellenza per fornire dati e informazioni di carattere sia civile sia militare. Ormai, e la geopolitica degli ultimi anni ce lo insegna, il binomio spazio-difesa o dualità dello spazio è diventato imprescindibile. Che aggettivo userebbe per definire questa Ministeriale? Devo dire una Ministeriale fantastica, sia guardando ai numeri complessivi, sia agli impegni presi con gli Stati membri, e mi lasci dire, anche considerando l’ottimo clima di cooperazione e collaborazione tra tutti gli Stati membri dell’Agenzia Spaziale Europea.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Verso la Luna… e Oltre

Marta Meli