La rivista Science ha riunito alcune delle scoperte ritenute più rilevanti degli ultimi dodici mesi in campo medico. A queste, si aggiungono anche altri lavori scientifici che spaziano in diversi settori, dall’archeologia fino all’informatica
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- I passi avanti della medicina – su obesità, Alzheimer e malaria – e i progressi dell’intelligenza artificiale. Le ricerche sull’idrogeno e sugli animali preistorici, le tracce archeologiche e il rallentamento delle correnti oceaniche a causa del cambiamento climatico: sono questi i campi più approfonditi dalla scienza nel corso di quest’anno che volge al termine
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- Il 2023, secondo il giudizio di Science, è stato l’anno dei farmaci contro l’obesità, anche grazie ai lavori sviluppati negli anni precedenti. In particolare è il caso dello semaglutide, impiegato per abbassare il rischio di infarto, di ictus e per migliorare i sintomi legati all'insufficienza cardiaca nelle persone obese
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- L’anno che sta per concludersi sarà ricordato anche per i nuovi passi compiuti per il trattamento contro l’Alzheimer, in particolare grazie allo sviluppo di anticorpi monoclonali. Le potenzialità di questi nuovi trattamenti - lecanemab e docanemab - sono ancora discusse, come ricorda Science, per varie motivazioni: efficacia contenuta, effetti collaterali importanti e incognite sul lungo termine
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- Nel 2023 è arrivato anche un nuovo vaccino contro la malaria: R21/Matrix-M. Ha un’efficacia del 75%, pari a circa il doppio rispetto al precedente RTS,S/AS01. Responsabile dello sviluppo è l'Università di Oxford. L’Oms ne ha raccomandato l’utilizzo alla fine del 2023
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- L’AI nel 2023 ha apportato mutamenti importanti soprattutto nel campo della meteorologia, secondo quanto riferito da Science. Un esempio (riportato da Wired) è il successo di GraphCast, il sistema di intelligenza artificiale di Google per le previsioni meteo
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- Quest’anno ha visto anche l’avanzata dei computer exascale, in particolare con l’utilizzo di Frontier, la macchina da record dell’Oak Ridge National Laboratory. La rivista scientifica cita l’utilizzo del supercomputer a scopo di ricerca, nel campo della scienza dei materiali e delle simulazioni climatiche come esempio di questa avanzata
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- Secondo Science le scoperte archeologiche più rilevanti dell’anno sono relative all’analisi del polline di alcune conifere e di alcuni grani di quarzo: la datazione compiuta su questi campioni ha reso i ricercatori in grado di confermare l’antichità delle impronte rinvenute nel White Sands National Park, in Nuovo Messico. Risalgono a 21mila anni fa e testimonierebbero perciò la comparsa dell’uomo in Nord America già allora, prima di quanto creduto. (Foto d'archivio)
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- L’annuncio della scoperta di un “coro” di onde gravitazionali da parte del North American Nanohertz Observatory for Gravitational Waves (NANOGrav), cioè un potente “rumore di fondo”, rientra fra le scoperte dell’anno. La sua identificazione è stata possibile grazie ai segnali radio provenienti da stelle pulsar. Forse, la fonte potrebbe essere da ritrovare in coppie distanti di buchi neri ultramassicci che orbitano vicini fra loro. Lo aveva spiegato Stephen Taylor, a capo della collaborazione NANOGrav, annunciando la scoperta
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- Le correnti oceaniche degli abissi stanno rallentando. Lo dicono diversi studi scientifici, che individuano la causa nei cambiamenti climatici. Si tratta di un dato allarmante: le correnti contribuiscono infatti a regolare il clima e a bilanciare i nutrimenti nelle acque
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- Oltre ai traguardi individuati dalla rivista Science, è da segnalare il lavoro pubblicato dai ricercatori dell’Università del Texas di Austin in merito a un nuovo sistema di laboratorio basato sull’intelligenza artificiale: traduce l’attività cerebrale di una persona in un flusso continuo di testo. Ne parla National Geographic. Il “decodificatore semantico” non richiede l’impianto chirurgico di alcun dispositivo, ma si basa su scansioni di risonanza magnetica funzionale
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- Sempre National Geographic cita un’analisi compiuta su un antico cetaceo chiamato Perucetus colossus: potrebbe essere stato l’animale più grande mai esistito. Questa balena oltre 37 milioni di anni fa nuotava lungo le coste del Perù e il suo peso, forse, superava le 300 tonnellate. La balenottera azzurra arriva a 200 (foto d'archivio)