Science, Please: Covid e influenza, l'importanza dei vaccini

Scienze
Roberto Palladino

Roberto Palladino

epa09682506 A nurse prepares a dose of the Moderna COVID-19 vaccine during the vaccinations against the coronavirus (COVID-19) in Cannes, France, 13 January 2022.  EPA/SEBASTIEN NOGIER

Stiamo arrivando al momento più delicato dell'anno per i virus di stagione a cui si aggiunge per il quarto dicembre anche il Covid-19. L'arma principale, specie per i fragili, restano i vaccini ma mentre gli antinfluenzali sono sui livelli dello scorso anno, stenta a decollare la campagna contro il Covid. Ne abbiamo parlato a Science, Please - il podcast di scienza e medicina di Sky TG24, con il Professor Raffale Bruno, docente di malattie infettive dell'Università di Pavia e IRCSS San Matteo

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"C'è un incremento dei contagi, ma la situazione non è allarmante grazie al vaccino che ha fatto il suo lavoro.  Chi ci preoccupa sono però i fragili". A Science, Please il Prof. Raffaele Bruno, il medico infettivologo che ha curato il primo paziente di Covid italiano, sintetizza così l'attuale fase del virus con cui abbiamo a che fare da quasi quattro anni.  "Quello da tenere sotto controllo è il numero di ricoverati per Covid in terapia intensiva" - prosegue il Prof. Bruno. "Seppur lontanissimi dai livelli di anni fa, siamo vicini alle soglie che possono far prendere delle nuove decisioni in temi di sanità pubblica".   

 

I numeri non tornano

Resta il problema del numero di vaccinati, specie tra i più fragili come i pazienti immunodepressi o i più anziani.  "I più fragili si devono vaccinare per il Covid, i vaccinati contro influenza sono più o meno quelli dell'anno scorso ma per il Covid siamo davvero sotto. Essendo questa una malattia vaccino-prevedibile,  si possono evitare le forme più gravi ed aiutare anche il sistema sanitario nazionale". Alle parole del Prof. Bruno si aggiungono i numeri: secondo i dati del Ministero della Salute, ad oggi (dati del 7 dicembre) sono state somministrate meno di un milione e trecentomila dosi del nuovo vaccino  adattato XBB 1.5, quello più efficace contro le ultime varianti di Omicron. La tendenza è in crescita ma sono comunque numeri ancora distanti da quelli dello scorso anno.  "In questi anni sono stati fatti passi da gigante:  abbiamo i vaccini, i farmaci monoclonali, gli antivirali, i test direi quindi che ci manca poco" afferma a Science, Please il Prof. Bruno. "Quello che manca forse è l'attenzione per il vaccino perché non tutti ne hanno capito l'importanza. Ci saranno poi in futuro nuovi vaccini e nuovi farmaci ma davvero grazie anche ai tamponi siamo in una situazione facilita sia di diagnosi che di gestione della malattia" .

 

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