Virus "vampiro" scoperto nel suolo del Maryland: cos'è

Scienze
epa08200482 A fellow of the virological research group of Szentagothi Research Centre of the University of Pecs uses a microscope to monitor cells in the centre's laboratory in Pecs, Hungary, 07 February 2020. The main profile of the research group is the research of viral zoonoses (diseases that are spread from animals to humans caused by viruses), and as novel coronavirus is also a virus spreading from animals to humans the centre is prepared to carry out researches concerning the deadly coronavirus if this activity becomes neccessary.  EPA/Tamas Soki HUNGARY OUT

Un virus con un "ospite" più piccolo attaccato al collo: è quanto hanno osservato ricercatori dell'Università del Maryland in un campione di terreno

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Un virus con un "ospite" più piccolo attaccato al collo: è quanto hanno osservato ricercatori dell'Università del Maryland in un campione di terreno. Sembra essere il primo caso di questo tipo. I due microbi sono entrambi batteriofagi (o fagi), ovvero virus che infettano esclusivamente i batteri: si tratta di organismi estremamente abbondanti sul Pianeta (possono essercene milioni in un grammo di terriccio), e per le loro caratteristiche la ricerca è interessata a sfruttarli in medicina. Ma quello che Tagide deCarvalho ha osservato al microscopio non era mai stato visto prima.

La scoperta

"Ho potuto vedere letteralmente centinaia di fagi avevano questo piccolo 'amico' attaccato al collo, e non era chiaramente casuale", ha detto deCarvalho, che gestisce il Keith R. Porter Imaging Facility presso l'Università del Maryland, al Washington PostLa scoperta è avvenuta durante una semplice lezione in cui agli studenti era stato dato il compito di individuare e studiare i batteriofagi in un campione di suolo.

Lo studio

In uno studio pubblicato sul Journal of the International Society for Microbial Ecology, deCarvalho e il suo team ipotizzano come possa essersi formata la strana coppia. Il virus più piccolo, chiamato MiniFlayer, avrebbe perso la capacità di riprodursi. L'evoluzione lo avrebbe portato così a sfruttare un altro virus, detto MindFlayer, attaccandosi a lui per il collo e utilizzando il meccanismo genetico del suo compagno per proliferare. Non solo: talvolta, quando MindFlayer viene osservato senza MiniFlayer, si notano dei segni là dove MiniFlyer si era attaccato: ed ecco l'analogia con la figura del vampiro. A differenza di un vampiro però, sottolinea deCarvalho, il MiniFlayer non sta succhiando qualcosa da MindFlayer. "Non sappiamo se il satellite (MiniFlayer) sta iniettando o meno il suo DNA nell'aiutante o se si sta solo facendo dare un passaggio per poi cadere", ha concluso deCarvalho. "Speriamo che qualcun altro porti avanti questo lavoro per rispondere a questa domanda davvero interessante".

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